LA STORIA TRA LE RIGHE di MargotJ

 

A Miriam, che mi ha scritto ‘una sola promessa: qualcosa tuo di nuovo, di nascosto dalle altre’

 

Tesoro, non avevo nulla di completo da offrirti. E nulla di segreto.

E, allora, non mi restava che fare una sola cosa: creare qualcosa per te.

Scritto e segreto.

 

Solo un piccolo pensiero. Ma con tanto tanto affetto.

 

 

Spoiler per: //

Pairing: //

Rating: AU, Pg13 (secondo me General ma, con i tempi che corrono...), Angst (si? no? diciamo forse)

Timeline: post V stagione ATS / post prima parte di Al di Là del bene e del Male di Pedistalite&MargotJ

Summary: Monologo di Whystler. del Whistler Out of Character della nostra fanfic

Disclaimer: i personaggi delle serie "Buffy the vampire Stayer " e "Angel" appartengono a Joss Whedon, David Greenwolt la WB, ME e la Fox, l’autrice scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright.

 

A seguito di spiacevoli episodi tale Fanfiction è disponibile con la mia autorizzazione solo presso il mio sito, Vs. Ananke. Per richieste o segnalazioni, per cortesia, scrivetemi . Grazie, MJ

 

 

Mi chiamano Whystler.

È un nome come tanti, un nome tra tanti. Me lo sono scelto, sapete? E, non ci crederete, ne avevo uno peggiore, prima.

 

Prima quando?

 

Prima. Semplicemente prima. Tanto tempo fa, si potrebbe dire, se questa fosse una fiaba… io però preferisco dire solo ‘prima’.

Prima del bicchiere di troppo, prima della chiamata, prima dell’apocalisse… prima di una cosa tra le tante che mi sono capitate…  prima prima, non sottilizziamo! Un giorno ho semplicemente smesso di avere un nome e ne ho preteso un altro. Forse ho persino accarezzato l’idea che mi aiutasse a dimenticare tutto ciò che avevo già visto, a fare spazio per ciò che mi riservava il futuro.

 

Ma uno nome è un nome. La memoria è ben altra cosa. Più difficile da cambiare.

 

Credetemi. Io sono uno che ne ha vista passare di acqua sotto ai ponti. E, certe volte, non sto scherzando, era acqua rossa di sangue versato. Non c’è nulla che abbia quel colore, in natura. Solo il sangue. E il fuoco. Alcuni fiori, certi tramonti… ma nulla è come il fuoco e il sangue.

E quando vedi queste due forze primordiali mischiarsi…. Assisti al miracolo della leggenda.

 

Non siete convinti?

 

Perché non c’eravate, quella notte. La notte della distruzione dell’hyperion. Il fuoco è arrivato al cielo e si è propagato tra le nubi. La città è diventata un santuario attorno a quella luce. Nelle fondamenta di quella colonna, il sangue è scorso così copioso e così caldo da… che spettacolo, gente, che spettacolo!

 

Ah, no, non fraintendetemi. Non spettacolo in senso positivo. Ma spettacolo e basta.

 

Come vorreste chiamare un cielo solitamente buio che diviene oro? Come vorreste definire una luce che emerge da quelle che sembrano le fondamenta della terra per congiungersi con le stelle? Appunto, spettacolo.

 

E lo spettacolo deve andare avanti, diceva il bardo. E così abbiamo fatto. E continuiamo a fare, ormai da sempre.

 

Andiamo avanti.

 

Così ha fatto Spike, dopo la morte di Angel. Così ha fatto Angel, dopo aver appreso di Connor. O Faith dopo il coma, Key dopo aver perso al sua famiglia e Lindsey… ma si, anche Lindsey è uno che va bene avanti, per essere il tipo che resta spesso fermo.

 

E.. io? Volete sapere come sono andato avanti io?

Ma gente, guardatemi! È scritto sulla mia faccia che sono un sopravvissuto. E di cose, belle, brutte, disperate o uniche ne ho viste tante.

 

 

L’ho già detto? Davvero? Pazienza, certi concetti è meglio ribadirli!

 

Quante ne ho vissute? Che ruolo ho avuto? queste non sono domande con una risposta, mi spiace. Non è vero che solo chi non vive racconta. Noi cantastorie viviamo. Solo che… solo che viviamo a modo nostro.

Amiamo, piangiamo, soffriamo… mettiamo l’emozione altrui, quella grande, quella da cui scaturisce la storia, assieme alla nostra. E nasce la leggenda.

Poi passiamo oltre. A fatica. Ma passiamo oltre. E comincia un’altra storia da aggiungere alla collezione. E traiamo altra leggenda.

 

Quella che poi rivendiamo nei bar in sere come queste.

 

Vi vedo scettici… Su, mettetevi comodi. Barista? Una birra per i miei amici. E un doppio senza ghiaccio per me. Lascia la bottiglia, amico. So come si usa.

 

Parlavamo del mio ruolo, esatto? Non posso dirvi cosa faccio. Posso semplificarlo e dire che… si, come dire… passo informazioni.

Passo informazioni perché altri più belli, più in gamba, più intelligenti facciano ciò che va fatto.

 

No. Non sono un fattorino. Non proprio.

 

Io... io mi sento un mandante. Sono quello che sa cosa sta per accadere e, il più delle volte, anche come andrà a finire. Non è una bella sensazione, sapete…

Vai da una cacciatrice, dille che ha sbagliato tutto. E fa in modo che uccida il suo amante. Cosa ottieni? Fiamme e sangue.

Vai da una zingara, dille che sta compiendo l’azione giusta per la sua tribù. E attendi. Attendi che muoia, sacrificando amore, vita e scelta personale. Di nuovo fiamme e sangue.

Vai da un vecchio amico irlandese… digli che l’eroismo si impara stando a fianco di un eroe. E digli che sbaglia, se sente che le cose si metteranno male e la morte verrà a prenderlo prima del tempo. Fiamme e s… già.

 

Oh, dannazione…

 

 

Scusate. Ho divagato. Ehi, barista! La bottiglia!

 

Torniamo a noi, all’Hyperion e a tutta quella gente che l’ha raso al suolo senza pensarci due volte. Persino i Poteri che Sono non hanno voluto intervenire, il che lascia bene intendere la mole di violenza esercitata tra quelle quattro mura!

L’Angelo, la Chiave, i Cavalieri… il Drago… mi hanno detto di non parlarne ma, ragazzi, chi volete che mi creda!

È una storia assurda! È già assurda nella dimensione in cui è successa, figuriamoci in questa!

L’Angelo torna con il Drago, lo schema dell’Apocalisse che non vogliamo scatenare è incompleto… ma se fosse completo avremmo l’Apocalisse e sarebbe peggio… i cattivi di qua, i buoni di là… e quei cinque disperati in mezzo a questo disastro, nella loro prediletta zona d’ombra!

 

Cacciatrici, traditori, forze primordiali e vampiri con l’anima! La peggior feccia mai prodotta dall’umanità… e quanta luce dentro tutti loro….

Quel giorno è cambiato tutto. E io credo che siano stati proprio quel fuoco e quel sangue che hanno versato insieme a mutare la prospettiva. Di colpo avevano qualcosa in comune… avevano le loro vite, da proteggersi a vicenda.

Se solo qualcuno si fosse preso il disturbo di parlare, di chiedere loro di raccontare… avrebbero detto che erano pronti a sacrificarsi uno per l’altro. Uno per l’altro, capite! Là, sempre a cavallo tra il bene e il male, tra il giusto e lo sbagliato… dannazione, vorrei avere parole per spiegarvelo come si deve!

 

E non le ho! Non ho le parole che occorrono per descrivere cosa si prova a dire ‘io ti proteggerò’, oppure ‘io sarò con te, con te fino alla fine.’ O, ancora… ‘non senza di me.’

 

Non senza di me.

 

Solo lui, con quella bocca irriverente, con quegli occhi color cenere sa dirlo in quel modo. Lui, che è uno che se ne intende di fiamme e sangue. Li ha dentro. Li ha dentro da sempre.

Spike, tra tutti loro, saprebbe raccontarvi per filo e per segno la leggenda di Angel e dei Cavalieri. Ha l’amore per le parole dalla sua parte… senza contare quell’inspiegabile capacità di empatizzare persino con i sassi.

Sa essere così buffo… E di soprannomi ne ha collezionati a bizzeffe, il nostro Spike… Capitan Perossido, Sanguinario, Puttana dell’amore, Mister Punta,  Numero Due…

Certi sono persino falsi. Spike non è mai stato un numero due, ve lo posso garantire. È una leggenda metropolitana messa in giro tanto tempo fa, per tutelare tutti noi.

Perché, se  mi perdonate il parallelismo esagerato, Spike è un po’ come il sole… non va mai fissato direttamente. Numero due, dunque. Numero due…

 

Si, lo so, un’affermazione un po’ smielata…ma ho bevuto e questo non migliora di certo la mia sottigliezza. Aumenta solo il numero di parole al minuto.

 

Ecco. Mi avete fatto distrarre. Come? Ah, certo. Spike. Si parlava di lui. E dei suoi soprannomi.

Ho conosciuto persino un vampiro che si ostinava a chiamarlo Funghetto. Dove? Mmm… diciamo in un posto che non è questo.

Eppure, a quanto ne so, a tutt’oggi, nessuno lo ha mai chiamato Cantastorie. È proprio vero che le persone non vedono mai ciò che hanno sotto il naso…

 

Ma torniamo a noi.

No, anzi.. a loro.

 

Ehi tu, biondina! Metti una moneta in quel juke-box. Mi serve una colonna sonora per la mia storia!

 

Mmm… adoro questa canzone! So che piace anche alla nostra piccola Key. L’ho scoperto per caso.

È stata l’ennesima sorpresa che quella bambina mi ha portato.

Bambina… quella non è una bambina, è meglio che ve lo dica io prima che lo scopriate da soli.

Quella è… è la Chiave.

Non c’è altro modo per definirla. È un mix esplosivo di parole, potere e gambe lunghe. Se esiste una persona in grado di renderti le ginocchia come burro e il cuore come gelato sciolto è la nostra Dawn.

Io ho parlato con centinaia di belle donne nella mia vita… ma questa le batte tutte. Con tutto rispetto per quel bocconcino di Faith, si intende.

C’è qualcosa, in quelle due ragazze… se dobbiamo restare nel campo della metafora con cui abbiamo aperto, se Faith è sangue, Dawn è fuoco.

Combattono perché nessuno ha insegnato loro altro. Eppure lo fanno con una passione e una volontà inspiegabili, come se avessero deciso questo loro destino e non lo steSsero subendo.

È la natura, certo. Non c’è nulla che le ecciti come la consapevolezza del loro ruolo. Erano nulla, prima di essere la Chiave e la Cacciatrice, per loro stessa ammissione.

Oh… non sapete come vorrei…lasciamo stare. Diciamo solo ‘peccato’. Peccato siano entrambe già prese dai migliori. La finisci quella birra? Posso?

 

I migliori…che vuoi sapere? Se lo sono veramente? Si, lo sono.

 

Soprattutto il bel tenebroso. Angel.

 

Angel, Angel, Angel… mi ha dato più grattacapi lui in questo decennio che gli immortali nel resto dei secoli passati. Pochi eroi del suo calibro hanno camminato su questa terra, da quando ci sono io. L’eroismo non è una questione di forza, astuzia o intraprendenza. Angel dice sempre che, per essere uno di loro, basta scegliere.

Scegliere, capite?

Angel dice che potremmo essere tutti eroi, se solo volessimo… se solo volessimo, con tutte le nostre forze, compiere qualcosa di unico. Grande. Rifulgente, direbbe il suo migliore amico.

Doloroso. Incredibilmente doloroso, direi io.

 

E Angel ha pagato, ve lo posso garantire.

Ha pagato il prezzo peggiore.

 

Non la vita.

Non l’amore.

 

La speranza.

 

Angel ha perso la speranza.

 

La speranza…

 

Sapete cosa  penso io? Cosa fa veramente di un uomo un eroe? Non la scelta. Non solo quella, almeno. L’andare avanti.

L’andare avanti senza mai tornare indietro. Qualunque sia il prezzo, per quanto sia il dolore… Angel va avanti. Da sempre. Anche se non crede più che altri proseguiranno la sua opera, anche se crede di non lasciare nulla di realmente completo e giusto, con la propria esistenza.

Eppure… eppure va avanti.

E io lo amm… ma si, che diavolo! Io lo ammiro.

 

Lo ammiro…

 

 

Pensandoci bene, mi serve un’altra birra. Qualcuno vuole? Ehi, barista… versane una per te.

E brinda.

Brinda alla salute degli uomini.

 

Agli uomini passeggeri su questa terra e ancora in grado di credere di far parte di un grande disegno. Agli eroi!

 

 

Come? L’altro? L’altro migliore?  Quello che non è Spike?

 

L’altro migliore, credetemi, è la persona più scorbutica, confusa e collerica che abbia mai conosciuto. La vedete questa cicatrice? Me l’ha fatta lui. Con la sua spada, che diamine.

Ed ero stato solo gentile, per diana! Solo gentile e lui… tac! Una svirgolata sul mio naso con quella sua dannata spada!

Texas sa essere molto irrazionale. Ed è così sbagliato e incasinato da non potersi nemmeno sempre mentire. E, quando si sente affogare nei suoi disastri… cerca di scappare.

Scappa da se stesso… scappa da Stryc…. Scappa dalla W&H e corre da Angel.

 

Sempre solo da Angel.

 

Si difende bene, almeno a parole… lo fa per potere, dice, per interesse personale, vendetta, rabbia… si, certo, un sacco di motivazioni… ma sempre da Angel!

Ci credo che Spike non lo sopporta! Provate a vederla in quest’ottica: se foste un vampiro creativo e di risorse infinite che in una vita centenaria ha sviluppato e applicato un singolo assioma, e l’assioma dicesse Angel sarà sempre Angel, non vi irriterebbe scoprire che c’è un texano appena trentenne, intelligente a vostro dire come un bovino, che ha raggiunto la vostra stessa conclusione e la applica con la stessa tenacia?

 

Io sarei una belva, ecco cosa sarei!

 

E c’è di più. Angel ha insegnato a Spike e Lindsey la stessa identica cosa! A scegliere!

E questi due fessi, per chiamarli con il loro nome, lo hanno fatto. Hanno scelto.

Uno ha rivoluto l’anima e l’altro si è rifiutato di farsela dannare.

 

Ed è sempre colpa di Angel. Sia per Spike che per Lindsey.

 

Troppi punti in comune per essere amici e non rivali. Sono d’accordo con Spike.

Ma Lindsey rimane uno dei migliori. Questo è innegabile.

Comunque, mi raccomando… se incontrate Texas, non ditegli che parlo bene di lui in giro. È una questione di coerenza.

 

Bhe… direi che inizia a farsi tardi. Come finisce questa storia? Non è ancora finita. Ma si, certo che so come finirà… a grandi linee lo so. E, a questo proposito, devo scappare. Sono atteso ad un appuntamento. E, prima che me lo chiediate… si, questa volta preferisco andarci ubriaco.

 

 

Ricordate ciò che dicevo prima? Sul fatto che vivo raccontando vite altrui?

 

Sto per dirvi una gran verità, amici miei… esiste solo una cosa che ho ripetuto all’infinito senza essere mai creduto. C’è sofferenza anche nel raccontare. Non solo nel vivere.

 

 

Ma, come si suol dire… anche se è un  sporco lavoro, qualcuno lo deve fare. C’è sempre una storia che vale la pena di essere raccontata. Anche quando è banale, o vi sembra inutile.

 

Perchè, se avete qualcosa da dire… dovete dirlo, non lasciarlo al caso. Potreste cambiare il mondo.

 

So di cosa sto parlando… ve lo posso garantire.

 

E ogni volta che vi lascerete prendere dalla tranquillità che tutto sia stato detto e che il vostro compito sia terminato… Pensate che ci sono un sacco di spazi vuoti in una pagina. O tra una parola e l’altra… ed è in quegli spazi vuoti, che rimangono i segreti.

 

Come questa nostra conversazione.

 

Scriveranno di loro… scriveranno di Angel, di Spike, Lindsey, Dawn, Faith fino a consumarsi le dita… scriveranno prima o poi di come e perché è crollato quel dannato albergo.

Scriveranno persino un finale per la loro leggenda.

 

Ma di noi, seduti qui a parlare, noi che ci siamo incontrati per caso… non una parola.

Eppure saremmo una storia tra raccontare.

 

Perché noi, per questa manciata di ore, abbiamo creduto in loro. Li abbiamo sentiti vivi, palpitanti… e, dopotutto, siamo coloro per cui combattono.

 

Noi siamo, ragazzi, la storia tra le righe. Pensateci, anche soltanto a tempo perso.

 

Io vado. Ci rivedremo, credo. Ogni tanto passerò ancora di qui… sempre che il mondo non finisca stanotte.

 

 

No, tranquilli. Sto scherzando.

 

 

E, per stasera, non pagate le consumazioni. Offro io.

 

 

(12 Maggio 2007)

 

 

A Miriam.

Perchè il Cantastorie e Al di là del Bene e del Male si comportano come noi.  Si incontrano.