Dentro al Fuoco

(NoFear 2)


- seguito di Sotto Pelle -


di MargotJ


Rain falls down from the northern skies

Like poisoned knives

With no mercy

Close your eyes for the one last time

Sleepless nights

From here to eternity


(NoFear, TheRasmus)



** La pioggia cade dai cieli del nord/Come coltelli avvelenati/Senza pietà/

Chiudi gli occhi per un'ultima volta/Notti insonni/Da qui all'eternità

(NoFear,TheRasmus – thanks to http://www.dartagnan.ch/ )



Lost, angst,slash,nc17

Sawyer/Jack


I personaggi delle serie "Lost", appartengono ai legittimi autori e ideatori e alla ABC,

l'autrice scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright.


Timeline: Seconda, terza e quarta stagione più o meno coerentemente. Spoilers.


Nota dell’autrice: di base è mia intenzione non negare nulla di ciò che si è visto nella serie. Tutti i fatti sono accaduti, ogni puntata è stata mantenuta in quanto tale (e molti dialoghi sono stati utilizzati nella narrazione).

Questa è solo una personale rilettura di alcuni eventi, inevitabilmente parziale e soggettiva.

La trama si sviluppa in scene non descritte o plausibili se si considera una relazione tra i due, senza intaccare quello che credo sia il filone centrale della serie, ovvero l’isola, i suoi segreti e i suoi abitanti.




A Chiara. Perché, quando meno me l’aspetto, si legge un mio slash.

E mi fa capire che nella vita tutto è possibile :)


E a Benedetta che sa scrivere del buio come se fosse amore.


Un particolare ringraziamento ad Ale che continua a non vedere Lost

e a Giulia che invece l’ha visto tutto con il mio punto di vista.

I due lati di una stessa amicizia.





PARTE PRIMA


Continua a camminare, Jack”

(Sahid, 3 Minutes)


Un' alba, su un isola che non c’è.


Gli afferrò con decisione le labbra con le labbra. E sorrise, piantandoci i denti e percependo il suo respiro mutare per la sorpresa.

Ma bene... allora esistono modi per svegliarti.

Che vuoi che ti dica, Doc... se capisci solo questa lingua...

Gli aprì la bocca con decisione, assaporando la sua scarsa resistenza. E appoggiò una mano a lato della testa, affondando con le dita nella sabbia ancora calda.

Dallo spazio inesistente tra loro bocche uscì un mugolio di sana soddisfazione, impossibile a dirsi di chi fosse. E le mani di Jack, che si erano fatte attendere fino a quel momento, risalirono il suo corpo, fino a stringersi alla nuca, immergendosi nei capelli.

Un attimo di quiete, solo il sapore dolceamaro della sua bocca, il profumo di salsedine della sua pelle.


Sei la forma dell’oscurità, contro il mio corpo. Sei un bacio nel buio, sempre.


E adesso, Sawyer... mettiamo le cose al loro posto.


A Jack bastò un colpo deciso, con il bacino e le braccia, per invertire le posizioni, per stenderlo al suo fianco.

Mi sembra di averti detto.” - scandì, una mano sul torace con un bel sorriso, sentendosi incenerire dagli occhi smeraldo - “Che, quando dormo, non devi disturbarmi.”

Allora vai a dormire alle grotte con gli adepti del tuo culto.” - rispose l’uomo, con la stessa solennità - “E anche a farti fottere.”

Jack, di tutta risposta, gli sorrise. Sawyer si domandò cosa ci fosse di tanto divertente nella sua frase.


In questo momento, Jack, sei quasi malizioso.

Gli occhi ti brillano, come...

Come quando...

Oh, porco...


Ah, già.” - puntualizzò, ricambiando il sorriso, in un colpo di genio - “Per farti fottere devi restare. Che sbadato...”

Vedo che non perdi mai l’occasione di chiudere quella bocca.”

Perchè so quanto ti piaccia la bocca in questione.” - rispose, puntellandosi sui gomiti e arrivando di nuovo a violargli le labbra.


Nega se hai il coraggio.

Nega.


Ma Jack non rispose.


E, Sawyer, di soprassalto, si svegliò.


***


Tre giorni prima. Nell'ignoto dell'isola.


E adesso?”


Adesso sono in gabbia. In mezzo ad una jungla, vicino a una struttura… ma in una gabbia. E il mio interlocutore, Karl, è un moccioso che non ha nemmeno il fegato di guardarmi in faccia.


E adesso?”


Adesso devo capire. E scappare.

Capire dove sono. Dove sia Kate. E dove sia tu, eroe dei miei stivali.


Lo vedi, Jack? Avevo ragione io.

Dovevamo fingere di essere tutti morti. E restare nella radura, a spaccare legna, da qui all’eternità. Perché no, dopotutto… non avremmo mai patito il freddo…

Ma tu no. Tu non sei un capo, non sei questo, non sei quello… e io sono nei guai.


Fottiti.


Sawyer rifilò l’ennesimo colpo al bottone rosso sbiadito. Un calcio, più ancora che un colpo. E la scossa fu tale da mandarlo a sbattere contro le sbarre.

Figlio di puttana!” – urlò, furibondo, mentre le sue ossa sembravano deformarsi nell’impatto.

Sei un figlio di puttana, Jack.

E adesso?” – pensò, sentendo il dolore percorrergli il cervello e cancellare ogni ragionamento – “E adesso?”

E fu di nuovo nella radura, all’alba, al morire della loro notte. La loro ultima notte.


E adesso?”


Jack si voltò, guardandolo, mettendosi lo zaino in spalla.

Non voglio essere quello che decide della vita e della morte.

Non voglio essere colui a cui devono affidarsi.

Adesso devi solo fidarti.”– rispose, con serietà – “Devi fidarti di me.”

Qualunque cosa accada.


Qualunque cosa accada... questo, Doc? Era questo che doveva accadere?


***


Solo a notte fonda erano riusciti a parlarsi. Avevano camminato, allontanandosi inesorabilmente dalla spiaggia e dalle loro garanzie.


Sorprendere gli altri… essere silenziosi…Una volta adempiuti questi due compiti, possiamo finalmente badare agli affari nostri.


Sawyer si allontanò dal fuoco e da Hurley, addentando una barretta di cereali. Vedeva la torcia muoversi, tracciando quasi un perimetro di sicurezza intorno al loro bivacco e la seguì, fino a distinguere la figura maschile che la reggeva.

Lo raggiunse, silenziosamente.

Parlava con Michael, le loro voci erano sommesse. E, per forza dell’abitudine, si fermò ad ascoltare.

Si vive insieme, si muore da soli.” – mormorò Jack.

Sawyer sentì un gelo inspiegabile fin dentro le ossa. Non si rese conto di come Michael si stesse allontanando. Restò solo, immobile, la barretta mezza masticata tra i denti, lo sguardo fisso nel vuoto.


Si vive insieme, si muore da soli.

Oh, Jack… solo tu potevi dirlo senza sembrare deficiente. Solo tu potevi dirlo e renderlo vero.

Viviamo insieme. Moriamo soli. Così accadrà a noi. Adesso lo so.

Jack si voltò, portando la fiamma sopra la testa. Per un attimo, i suoi occhi riflessero il fuoco. E Sawyer si riscosse, masticando pensosamente.


No. Cazzate. Solo cazzate. Eppure…


Il fuoco… illuminato da quel rosso sinuoso, Jack gli sembrò assorto, incomprensibile. Oscuro.

C’è qualcosa che devi dirmi?” – domandò, senza frenarsi, guardandolo dritto in faccia.

Se è dentro al fuoco che stiamo per cadere… io voglio saperlo da te.

No.” – Jack scosse la testa – “Nulla.”

Non farlo, Jack. Non farlo.

Mi stai mentendo.” – rispose, neutro, senza ironia, senza accusa. E non suonò come una domanda. Bensì come una condanna.

Non l’avevi mai fatto. E non mi importa un cazzo del perché lo stai facendo adesso. Non dovevi farlo. Non dovevi mentirmi.

Jack non rispose.


È vero. Ti sto mentendo. Ma è l’unica arma che ho per salvarti.


Sawyer, dopo un’ultima occhiata di sfida, gli tese la barretta.

Devi mangiare. E strozzatici.” – disse, prima di voltargli le spalle e sparire nel buio.


***


Qualunque cosa accada. Se solo penso che l’ho detto sul serio… Non era questo che volevo.


Jack si girò su un fianco, tossendo. E la sua fronte posò sul piano rugginoso di un tavolo. Respirò ancora, e l’aria gli sembrò calda, stagnante, umida.

Ho acconsentito al piano di Sahid… maltrattato Kate… trascinato Hurley senza pensare al suo dolore e dato un’arma a Michael. È una follia.


È stata. È stata una follia.

Ormai è passato. Ormai è tardi.


Si afferrò ai bordi del piano, cercando un appiglio. E una leggera muffa gli scivolò sotto le dita, inumidendole. I suoi occhi aperti, si rese conto, non registravano nessun particolare, al di fuori dell’oscurità di un ambiente completamente chiuso.


Follia. È stato tutto una follia. Perché ora l’unica cosa di cui mi pento è l’aver mentito a Sawyer?


Finirà mai?


Non lo so. Ma io farò tutto quello che posso, lo sai.

Non avere paura. È tutto ciò che ti chiedo.

Perché io... io te lo prometto…


Respirò a fondo. Alzò gli occhi verso le pareti spoglie e grigie. Le catene pendevano, sopra al tavolo su cui era sdraiato. Il suo corpo non rispondeva bene ai comandi del suo cervello.


Andrà tutto bene. È questo che ho creduto. Deve andare tutto bene. Troveremo Walt e torneremo indietro. Sahid arriverà in tempo. Non cadremo nella trappola.

Mi hanno dato qualcosa… gli effetti si sentono ancora.

Pazienza. Devo comunque mettermi in piedi.


C’era una parete a vetri, poco lontano. Vi sbattè contro, con tutto il corpo, senza vederla. L’interfono era muto, obsoleto. Non restava che fare un’unica cosa.

Urlare. E ricordare.


***


Sawyer non andò molto lontano. Jack lo raggiunse, così veloce da sorprenderlo.

La torcia continuò a muoversi, retta da Michael. E Jack, ignorando il buonsenso, la sicurezza di tutti loro, la consapevolezza dell’inganno e l’oscurità, lo inseguì. E lo afferrò per un braccio.

Anche fosse?” – domandò, obbligandolo a voltarsi – “Se io fossi costretto a mentire? Non puoi provare a fidarti comunque?”


Non mi hai creduto, ieri notte? Non mi hai creduto mai, in queste settimane?

Eppure non sono mai stato io il bugiardo tra noi.


Ho un motivo per f…” – si interruppe. Lo fissò, con gli occhi verdi dilatati, l’espressione tra l’interrogativo e l’arrabbiato. E, per parlargli, avvicinò ancora i loro visi, le loro labbra – “Ti ho seguito, senza chiederti niente. Niente. E per salvare un ragazzino rognoso di cui non mi frega un accidente. Non è ancora abbastanza per avere la tua fiducia?”


Io forse non ti comprendo. Ma tu non mi credi. Continui a non credermi.

Regola numero sei: non illudersi.


Erano solo parole ieri notte. Vero, Doc? solo parole.” – sibilò ancora, togliendogli il fiato, in maniera improvvisa, incontrollata – “Sai che ti dico? Lasciami perdere.”

Lo afferrò per le spalle. E lo spinse. Con il proprio corpo, con il proprio sguardo, addossandolo a un albero, senza incontrare resistenza, baciandolo, con l’intento di fargli male, addentandogli le labbra, piantandogli le unghie nel collo, nelle spalle.

Jack, impreparato a quell’assalto, gemette, quando la pelle gli si incise, striandosi di viola. E rispose, con la stessa voracità, rimanendo inappagato e stordito, quando l’uomo si allontanò.

La tua risposta è stata più sincera, in questo caso.” – ringhiò Sawyer, levandosi il sangue di entrambi dalle labbra – “È di nuovo solo sesso, Doc, tranquillizzati. Sai cosa c’è di diverso? che adesso sei tu quello con i segreti.”


E starà a te coprire i segni, ora.


***


I segni... si sentiva i segni della cattura in ogni cellula. Solo, in una gabbia, senza certezze, ferito, offeso, inerme.


Certezze... perchè, hai avuto certezze su questa dannata isola?

Solo una, a pensarci bene.  Solo una.

Ed è finita come sempre. Bugie. Dolore. Illusione. Morte.

Morte... no, non ci voglio pensare.


Fu in quel momento che Karl gli rivolse la parola.

Poi accadde tutto troppo in fretta. La porta aperta. La fuga. La donna bionda.

Ancora dolore. Ancora il fondo della propria gabbia.


Stronzate. Stronzate, lo sapevo. Non si scappa mai dalle proprie prigioni. E chi ci aiuta, o ci difende, non sempre lo fa per amore nei nostri confronti.

Pensa a Jack, meno di trenta ore fa. E domandati come puoi sorprenderti di Karl, ora.


***


Che ne pensi Lentiggini?”

Continua a muoverti. Qualcuno ci segue.”

Cosa?”

Continua a sorridere. Nei prossimi cinque secondi gli farò una bella sorpresa.”

Ehi, aspetta un attimo.”

Ci sei?”


Perfetto. Una sparatoria in piena regola. La ragazza si crede Calamity Jane. È una fissata delle armi, adesso è certezza. Pazienza. Se mi colpiscono, ci penserà il medico.

Stronzate. Dimenticavo che il medico mi odia.

Allora vorrà dire che morirò. Prima o poi deve succedere.

E il pensiero, adesso, non è nemmeno fastidioso.


Jack stava urlando. Ma ormai era tardi.


Spiacente, Doc. Non ti sento. Levati dalla mia traiettoria e non mi tentare.


Sawyer impugnò il fucile e prese la mira. Eppure, quando lo vide correre e attraversare il torrente, dimenticò le recriminazioni. Kate urlava ancora, chiamandolo, per inseguire i superstiti.

Ma Jack non sembrava intenzionato a prendere ordini. Come suo solito.


Incredibile. Sei innamorato della disciplina e contrario a piegare la testa. Interessante, Jack, sul serio. Ti piace urlare ordini. Non ti piace riceverli. Contraddittorio, per non essere un capo…

E la mia pazienza è agli sgoccioli.


Sei pazzo?” - ringhiò Sawyer, tenendogli testa – “Lasciandolo scappare sapranno che stiamo arrivando. Li avvertirà.”

Non è importante prenderlo.” – rispose ancora Jack. E si zittì.

Gli occhi di Sawyer, nei suoi, cambiarono colore.

Jack vi lesse la consapevolezza, senza ombre. Aveva compreso.

Compreso di essere appena stato venduto.


***


Jack piegò la testa, ancora. E lo stomaco si contrasse, riempiendogli le palpebre di macchie colorate. Disidratazione, ipoglicemia, probabile shock. Il cervello registrò i particolari come frammenti di un quadro più ampio, ma non ne ottenne la visione di insieme. Stava male. E Juliet gli stava ancora parlando, con dolcezza.

Assecondarla potrebbe essere un'idea. Dopotutto, ho mentito a chi amo.. perchè non riservare lo stesso trattamento ai miei carcerieri?


Gli occhi verdi di Juliet, nel cogliere il tradimento, pensandoci bene, non possono essere peggiori dei tuoi.


***


Quando Sawyer lo fissò, Jack vide una rabbia malcelata, incontrollabile. Ed ebbe paura. Paura.

Il dolore in quello sguardo gli fece male, più di ogni forma di aggressione fisica. Ansimò, e si rivolse a Michael.

Loro sono già stati avvertiti.” – aggiunse. Guardava Michael. Ma le sue parole erano per Sawyer.


Ascoltami. Ti prego, comprendimi. Comprendimi.

Tu lo sai meglio di altri. Io non volevo questo ruolo.

Non volevo le vostre vite nelle mie mani. Non volevo comandare.

Ho dovuto. Perché era giusto.

Giusto per tutti. Ma non per noi.


Perché non glielo dici, Michael?” – perché non gli dici il motivo del mio silenzio?

Io non so cosa…”

Smetti di mentire!”


Tu hai avuto i tuoi motivi per mentire, tacere, uccidere. E io i miei.

Ma è ora che le nostre maschere cadano, non credi? Non servono più a nulla.

E io, la mia, non la voglio più.

Non sono un capo. Non sono un eroe. Sono solo un uomo. Null’altro che un uomo.


Diglielo. Adesso racconta la verità.”

Jack…”

Digliela!”


Dillo ora. Digli che non sono stato io a tradirlo.


***


Tradimento, tradimento, tradimento.

Chissà se ci stai pensando anche ora, Jack... sempre che tu sia vivo.

Magari, come me, sei sdraiato sul fondo di una gabbia e fissi catene e sbarre domandandoti dove sia finita la tua stupida banale vita di delusioni e disillusioni. Magari, come me, mastichi cibo scadente, cerchi di fuggire e vieni atterrato da una donna bionda senza dolcezza.


Una bionda slavata che ti atterra con una scossa. O magari con un pugno ben dato. Si, mi auguro sia così. Un pugno da distruggerti la mascella.


Magari, magari, magari...

Magari non ti ho mai capito. E tu non hai mai capito me.

Magari... magari vorrei essere con te...  anche ora.


***


Le hai uccise tu, Michael? Hai ucciso tu Ana Lucia e Libby?”


Era troppo.

Sawyer vide le spalle di Jack piegarsi, la sua schiena quasi spezzarsi, a quelle parole. I segreti che aveva custodito e quelli che non aveva nemmeno sospettato sembrarono tramortirlo. Smise di guardare Michael, di farsi investire dalla nausea e dallo sbalordimento. E fissò quel corpo piegato.


Andiamo, Doc. alzati. Non cedere proprio ora.

Di improvviso, il disgusto per Michael divenne quello per se stesso.

Per l’ottuso egoismo con cui, ancora una volta, aveva saputo ferirlo.

Ti ho tradito, mi hai tradito. Eppure hai sempre capito. E io… Oh, Jack…


L’interrogatorio continuava. Ma non aveva più importanza. Jack chiuse gli occhi, respirando piano. Poteva quasi percepire Sawyer alle sue spalle, il suo silenzio, la sua indecisione.


Credimi. Dimmi che mi credi. E non … non pensare ad Ana Lucia, ora.

È morta. Non tornerà. Ma noi siamo vivi. E dobbiamo restare tali, ricordi?


È troppo tardi per tornare indietro. Se capiscono che non ci fidiamo di Michael, ci ammazzeranno tutti.” - Si raddrizzò, con una forza che sapeva di non avere, con un’autorità che non sentiva. E pregò, per poter controllare la voce, perché gli occhi smettessero di bruciare.


Sono così stanco, Sawyer… così stanco…


Ma sappiate che non vi avrei mai portato sino a qui senza avere un piano.” – si voltò. Dimenticò Hurley, Michael, Kate. Dimenticò tutti. Cercò solo quegli occhi e quell’incomprensibile forza.


Non mi lasciare. Anche se non mi merito nulla, anche se ti ho mentito. Non mi lasciare, ti prego.

Dimmi che mi credi.


E la voce di Sawyer ruppe il silenzio.

Qual è il piano?”


Sei un figlio di puttana, Doc. Ma non ti lascio andare verso il buio.

Diciamolo, una volta per tutte, non hai mai bruciato solo dentro a questo fuoco.

E, dopotutto, da quando ti conosco, mi hai chiesto solo una cosa.

Mi hai chiesto di non avere paura.

L’ho fatto. Lo sto facendo anche ora.

Perché ti credo. E, sdraiato in questa gabbia, mi pento di non avertelo detto.


***


Quando si riprese, Juliet era ancora dall’altra parete del vetro. Con vestiti puliti, capelli asciutti e documenti tra le mani.

Con infinita lentezza, gli occhi di Jack tornarono a metterla a fuoco.

Bella, fredda, lontana.


Non fidarti di lei.

Sawyer…

Sta mentendo. Ti sta solo mentendo.

Sbattè le palpebre. E gli occhi si appannarono nuovamente.


Noi sappiamo chi sei, Jack.” – mormorò la donna.

Jack sedette, le braccia tese a sostenere il peso del corpo, per combattere l’evanescenza. E sorrise, appena, scotendo la testa.

Voi non sapete niente di me.”

Niente.


***


Credi davvero che non sappiano di noi?” - gli aveva chiesto, una volta. Erano sdraiati sotto un albero, in un punto riparato della spiaggia, un paio di chilometri oltre l'accampamento. E Sawyer aveva sorriso, ironico, divertito.

Non lo sanno.” - aveva replicato, cercando di alzare le spalle, anche sotto il peso del suo corpo. Jack, nel caldo umido di quel pomeriggio, aveva sentito i suoi muscoli come una marea, come un movimento ipnotico e solido, il profumo della frutta che avevano mangiato ancora sulla pelle - “Non arrivano nemmeno a immaginarlo. Non ne hanno motivo.”

Tu credi?”

Andiamo, Doc? tu... ed io? Conosci altro che sia altrettanto improbabile?” - sorrise, ancora. E Jack lo baciò, d'istinto, un angolo della bocca rubato contro le sue labbra.


Nessun possesso. Solo abbandono, in quel bacio.


Improbabile come un bacio del genere?” - domandò, guardando i suoi occhi verdi sorpresi, enormi - “Da me a te?”

Tu sei uno schifoso romantico.” - ribattè Sawyer, riprendendosi, sbeffeggiandolo - “Rose, cioccolatini... questo bacio è più probabile di tutto il resto che c'è tra noi.”

Davvero...”

Davvero.” - annuì, stringendogli le braccia e comprimendolo a terra. Il predatore in lui emerse prepotente, nell'aderire al corpo di Jack, nello stringergli i polsi, nel provocarlo - “Guardami. Io sono così, sempre. Ma tu... tu sei così solo con me.”

Si piegò, aggredendolo. Deciso. Nessuna difesa incontrata, solo un ricambiare univoco e senza incertezze.


Non esiti. E non arretri. Colpisci per far male. E senza regole.


Improbabile, dicevamo?” - sussurrò - “Non è improbabile che tu, Doc Jack, sia in questa situazione? Che accetti consapevolmente di ringhiare, mordere, prendere ciò che ti spetta?”

Ciò che mi spetta?” - lo disse a denti stretti, infiammando gli occhi di irritazione. Sawyer rideva di quella furia, sapeva come scatenarla e non aveva motivi per temerla. Non ne aveva - “E di cosa si tratta... di cosa... Sawyer...”

Sawyer sorrise.

Ma quando lo baciò, non fu per provocazione.

Non fu per provocazione.

Smetti di lottare con me, Jack. Ciò che ti spetta... già ti appartiene...”


***


Jack....” - lo chiamò Juliet, dolcemente.

Jack, innanzi a lei, oltre il vetro della solitudine, aveva gli occhi pieni di lacrime e lo sguardo lontano. Lontano e spezzato.


Il possesso crea il diritto. Il diritto di decidere della vita e della morte.

E io... io l'ho fatto. Volevo mi appartenessi. Volevi morire. Volevo vivessi.


Cosa ti piacerebbe sapere?” - insistette Juliet, sottovoce.

E l'uomo alzò la testa, la voce esitante nel domandare.

Lei è...” - non mentire, non mentire, abbi il coraggio, chiedi – “Lei è felice?”


È vivo? Lui è vivo? Io l'ho ucciso con la mia follia?


Si, lei è veramente felice.”

Jack piegò la testa, piangendo. Le parole di Juliet si persero in quell'attimo senza fine di disperazione. Vigliacco. Vigliacco e traditore.

Non ti resta che annuire e lasciare che Juliet ti pieghi.

Perchè sei già spezzato dentro. Ora ne sei consapevole. Ed hai paura, come non ne hai mai avuta.


***


Bene. Adesso il desiderio di urlare è eccessivo anche per i miei gusti. E io che pensavo fosse morta, in fondo all’oceano, dentro un crepaccio. Mi sbagliavo.

Lentiggini ha fatto shopping.

Sawyer si sporse, allungando le braccia fuori dalle sbarre. La rabbia era già evaporata, impiegò un attimo di troppo per rendersene conto. Kate aveva un vestito, certo. Ma anche delle manette. E i suoi polsi erano rossi, pelati.

Tutto bene, Lentiggini?” – domandò, cercando di essere gentile. Gentile come due giorni prima.


***


La jungla gli diede l’ormai abituale senso di nausea ed euforia. Il caldo umido e il profumo di vegetazione schiacciata impregnavano i loro vestiti. Sawyer abbassò gli occhi. E tese una mano verso la bambola danneggiata poco oltre i suoi piedi.

Non ci pensare.” – la mano della ragazza gli si serrò intorno al polso. Aveva un profumo dolce, sapeva di fiori. Era qualcosa che le aveva dato Sun, con cui si lavava i capelli – “È una trappola. Rousseau ne ha disseminate su tutta l’isola.”

Come fai a saperlo?” – domandò, strafottente, per mascherare l’irritazione.


Sto invecchiando. Salvato da un trabocchetto… e salvato da una donna. Da questa donna.


Io e Jack ci siamo fatti prendere.” – rispose lei, superandolo e proseguendo per raggiungere gli altri – “E… lasciamo perdere.”

La seguì, rimuginando sull’informazione appena avuta.


Allora cosa è successo nella jungla?” – Se non mi levo questo tarlo, muoio.

Esattamente quello che ho raccontato, non abbiamo trovato il campo e…”

Non parlavo di Michael.” – Non fare il finto tonto, Doc... sai benissimo cosa voglio sapere – “Tu e Lentiggini.”

Ci siamo fatti prendere.” – fu la risposta. Breve e sintetica.

Cosa vuoi dire?”

Quello che ho detto.” – Jack afferrò la sacca con le armi, rivolgendogli la più innocente delle espressioni – “ Ci siamo fatti prendere.”


Ma bene… e bravo Jack! Hai fatto di me la tua fidanzata gelosa.

Ci siamo fatti prendere… vedrai cosa non ti succede adesso, se ti prendo io…

Scosse la testa, ridacchiando. E Kate si voltò, interrogativa.

Cosa?”

Il dottore mi ha detto che eravate rimasti intrappolati in una rete…” – spiegò, con naturalezza, lasciandola di stucco – “E pensavo che intendesse…”

Si zittì. E si rese conto solo in quel momento di aver aperto bocca. Lentiggini lo fissava trattenendo il fiato. Si stavano parlando. E senza doppi sensi o frecciatine. Solo… parlando.

Non credo ci sia mai veramente successo. Nessuna rivelazione, nessuna recriminazione, solo… solo parole.

“…Qualcos’altro.” – concluse, abbassando gli occhi, in imbarazzo. E Kate pensò che era meglio non farselo sfuggire, visto che, per una volta tanto, non stava già scappando.

E da quando tu e Jack parlate di me?” – domandò, sorridendo, in fretta.

Sawyer la fissò, sentendosi trattenuto per un braccio dalla mano piccola e nervosa. E i suoi occhi si illuminarono di una luce strana, quasi divertita.


Ma quanta considerazione hai per te stessa... la sola idea ti lusinga.

Sapessi… non sei nemmeno il nostro discorso più intimo…

Non parlavamo di te, dolcezza. Parlavamo di noi.


Poi venne quel rumore. E Sawyer imbracciò il fucile, dimenticando di essere stato, per un attimo, solo un uomo impegnato a parlare.


***


Anche Kate sembrò rammentarsi dell’episodio. O, almeno, Sawyer sperò lo facesse.

Era già avvilente essere in una gabbia, solo, con cibo per orsi e un tentativo fallito di fuga alle spalle. Si augurava di poter evitare almeno la ragazzina con il broncio.

Si.” – Rispose Kate, dopo un attimo, ad occhi bassi – “E tu?”

Alla grande.” – rispose, sorridendole, sbruffone – “Volevo quella gabbia, ma non importa.”

Kate proruppe in una risatina isterica. Sawyer, suo malgrado, ne fu intenerito. Per la prima volta da quando la conosceva, il pianto di Kate non gli sembrò una reazione per ottenere altro.

Era stanchezza, preoccupazione, forse. Paura.

Paura come non aveva mai mostrato di avere innanzi a lui.


Forse con Jack. Forse Jack ti ha visto spaventata.

Ma lui, lo sappiamo bene, è il difensore degli oppressi. Io, invece…


Hai pianto con me. Ma è stato diverso.


Bel vestito.” – aggiunse, indicandolo con il mento.

Me lo hanno fatto indossare.” – replicò, ad un passo dal cedere, una mano nei capelli, lo sguardo sfuggente.


Bel guaio. Peggio. Non una ragazza con il broncio. Ma una principessa da salvare.

Merda.


Scosse la testa, rassegnato. Dimmi cosa faresti, Jack.

Per favore.



Va bene. Ho capito. Mi arrangio.


E dimmi.” – domandò, girando il biscotto a forma di pesce tra le mani – “Hai fame?”


***


Non faccio nulla se prima non vedo Jack.” - aveva dichiarato Kate, decisa. Poi Sawyer si era preso, come risposta alla domanda, una scossa in pieno torace. Con sbalordimento, si era reso conto che il dolore fosse stato nulla innanzi all'esasperazione di non avere una risposta.

Devo fare qualcosa, aveva capito. E devo farlo in fretta.

Trasportare pietre ha un unico vantaggio. Permette di pensare. E pensare. E pensare.


Non ti pare vero, eh, dottore? Puoi fare di nuovo l’eroe. Non vedi l’ora di farlo…tu sistemi tutto e tutti… Tu digli di mollare, Lentiggini. Il bacio l’ho avuto, che altro vivo a fare…”


Il bacio l'ho avuto... che altro vivo a fare...

Mica male come idea... Non sono un eroe ma… andarmene in un bacio...

E, in un paio di falcate, strinse Kate tra le braccia.

No, decisamente non un buon giorno per morire.” - borbottò, poco dopo, mentre lo atterravano e immobilizzavano. La donna bionda, la puttana che lo aveva catturato durante la fuga con Karl, teneva sotto tiro Kate. E Sawyer, guardandola da sotto in su, ammise con se stesso che la odiava.

A morte.

Carina, occhi enormi, capelli biondi e tutto il resto. Una donna che sa quello che vuole, armata o disarmata che sia.


Magari sai pure essere dolce, piccola bastarda che non sei altro.

Ma, se così è, preparati. Tu ed io siamo della stessa pasta.


Ehi, zucchero.” - le sibilò, mentre riceveva un ennesimo calcio e qualcuno lo trascinava per le braccia, senza garbo - “Se mi chiami per nome, io voglio sapere il tuo!”

Juliet, James.” - replicò la donna, per niente colpita. Le pietre gli stavano tagliando la pelle, c'era sangue nella scia di polvere che lasciava. Ma quell'uomo rideva comunque - “Mi chiamo Juliet.”

Ah, Juliet...” - come la suicida per amore. Divertente - “Sai, zucchero, sento che abbiamo molto in comune. Credo proprio che la nostra sarà una grande amicizia. E, alla fine, io ti spezzerò quel collo sottile. Te lo prometto.”


***


Dove sono Kate... e Sawyer?”

Stanno bene e sono qui vicino. È quello che posso dirti per il momento.”

Puoi dirmi quello che vuoi.”

Più o meno. Ma più o meno è quello che voglio dirti.”

Subito dopo, Ben gli aveva offerto di andare a casa. Parole, tentazioni... buon dio, aveva riso Jack, istericamente, tentandolo con una televisione!

Poi, semplicemente, aveva capito che tutto era perduto. Perduto.


Non prendertela troppo con te stesso. È destino.

Perciò i Red Sox non vinceranno mai le World Series.


E i Red Sox avevano vinto. Vinto. Il mondo era cambiato mentre loro combattevano e soffrivano per la sopravvivenza su di un'isola che nemmeno esisteva.

I Red Sox. I Red Sox avevano vinto. E suo padre non li aveva visti.

Piegò la testa e la debolezza con cui conviveva divenne ingestibile, quasi follia.

I Red Sox. Il destino. Il coniglio bianco. Sawyer.

Si, Sawyer emerse dal buio senza fine dell'assurda realtà in cui si trovava.

Ben parlò ancora, per pochi istanti, poi lo lasciò solo, volutamente, conscio del suo malessere, della sua solitudine. E Jack, quando la porta scattò, sigillandosi, scivolò a terra, in posizione fetale, la testa quasi tra le ginocchia.


Destino. O libertà. Le prigioni che ci scegliamo, quelle in cui ci rinchiudono.


Si, stava impazzendo. E Sawyer? e Kate? stava capitando anche a loro?

Quel fuoco, quel dannato fuoco che aveva sentito sotto la pelle era ormai un rogo, entro alla mente e dentro al cuore.


Non si tratta più di sesso, caso, disgrazia. I Red Sox hanno vinto. Nulla è come dovrebbe essere.

E io... io sono quello che vuole morire, ora.

Io... io voglio andare a casa. E dimenticare. Dimenticare tutto.


***


Nella stanza a fianco, in piedi, a braccia conserte innanzi ai monitor, Juliet si morse le labbra. E pensò che nell'esitazione di pronunciare quel nome, Jack avesse detto di se stesso molto più di quanto ben potesse immaginare e strumentalizzare.


Sapevamo tutto del dottor Sheppard. Non sapevamo questo. Dopotutto, Jack, quando ridevi e dicevi che non conoscevamo nulla di te, potevi aver ragione... ma stavi anche sottovalutando la mia intelligenza.


Ora, tenendo all'oscuro Ben per quanto le era possibile, Juliet sapeva anche qualcosa che il fascicolo non diceva: Che l'improbabilità non significa irrealtà.

Tutto stava nel decidere come usare questa nuova regola a proprio vantaggio e senza perdere altro tempo.

Stavano riportando Colleen, ferita, doveva prepararsi. Sparatoria, in qualche modo c'entrava la ragazza coreana. Particolare trascurabile, doveva concentrarsi sull'anatomia, il tipo di sutura, l'attrezzatura a disposizione. Ma questo non le impediva di continuare a pensare, così come non impediva agli altri di mantenere una stretta sorveglianza ai prigionieri, attraverso le telecamere a circuito chiuso disseminate per la base e visionabili pressapoco da ogni locale. Anche in quel momento, via etere, alle spalle di Juliet, Kate e Sawyer stavano discutendo, mentre lui pianificava l'ennesimo assurdo piano di fuga. Noiosi. Ma, alla domanda della ragazza, Juliet si era voltata, fissando il monitor in bianco e nero puntato su di loro.

E riguardo a Jack?” - chiedeva lei, con insistenza.

Gli occhi di Juliet si erano fissati sull'uomo, le dita erano corse alla vecchia consolle per orientare e ingrandire l'immagine.

Si sarebbe dovuta lavare nuovamente per l'intervento. Poco importava, doveva sentire. E vedere. Perchè c'era la soluzione in quel dialogo.

Cosa, riguardo a lui?” - stava rispondendo, sulla difensiva, l'uomo. Aveva il volto magro, gli occhi troppo scuri nella penombra, in risalto per l'ombra ormai pungente della barba. Bruciava, forse, di intolleranza e stanchezza. E le sue parole si accavallavano una sull'altra - “Non sappiamo nemmeno se è qui. Diavolo, non sappiamo nemmeno se è vivo.”


Frustazione? No, si ammonì Juliet. È preoccupazione. In lui la preoccupazione diviene rabbia. E il dolore... divertimento.


Quell'uomo non ha paura di nulla eccetto che di se stesso.


Dobbiamo occuparci di noi.” - ringhiò ancora Sawyer – Ognuno pensa a se stesso, Lentiggini.”

Eppure tu pensi a lei.” - sussurrò Juliet - “E non smetti un istante di pensare anche a lui...”

Lui, che diverrà folle per dei cartoni animati e un testardo sciopero della fame. Non c'è nessuno a salvarlo, Sawyer... e Jack non sa pensare a se stesso... non ne è capace, dovresti saperlo...

Un istante dopo la barella era giunta al tavolo operatorio. E il mondo, il mondo di Jack, Sawyer e al di fuori di quella stanza, aveva cessato di esistere.


***


Colleen era stabile. Difficile dire per quanto sarebbe rimasta tale, ma Juliet ormai sapeva che, talvolta, un problema per essere risolto necessita la risoluzione di un altro.

Per salvare Colleen serviva Jack. Per salvare Jack... bhe... non serviva Kate.

In questo Ben si stava sbagliando. Bastava meno di un raggiro per ottenere, bastava una concessione. Una sola. A Juliet, in frangenti normali, non sarebbe importato molti degli errori dell'uomo ma, questa volta, c'era una vita in ballo, una vita che Juliet intendeva salvare a tutti i costi.


Io non sono un'assassina. Non lo sono.


Sai, zucchero, sento che abbiamo molto in comune.”


Si asciugò le mani, gettando l'asciugamano direttamente sul pavimento, senza attendere oltre. E, in un attimo, fu nella jungla umida e nel ronzio degli insetti.


Hai ragione, James. Davvero. Credo proprio che la nostra sarà una grande amicizia.


***


Ehi, zucchero...” - Sawyer si alzò, accattivante. E Kate, nella gabbia dall'altro lato della radura, si afferrò alle sbarre, in ascolto - “Posso esserti utile?”

Juliet si fermò a distanza di sicurezza, squadrandolo. Se il fascicolo di Jack le era sembrato interessante, quello di Sawyer aveva travalicato i limiti della razionalità per sfociare nella meraviglia,

Sawyer. Ben più di un delinquente e ben più di un uomo senza fede.

In effetti si.” - rispose, sorprendendolo. Per la prima volta, quella donna bionda gli parlava, quasi con tranquillità, senza una minaccia, senza freddezza. Anche se impugnava una pistola, come sempre, e manette nella sinistra - “Indossale, devi venire con me.”

Senza spiegazioni, né per se stesso né per Kate, Sawyer fece il richiesto dall'interno della gabbia. E Juliet aprì, facendogli segno di uscire, con la canna della pistola. A differenza di molti loro carcerieri, sembrava sapere come tenersi fuori portata e all'erta.

Dove lo stai portando.” - chiese Kate, le mani strette alle sbarre.

Juliet non rispose. Sawyer la frugò con una singola occhiata.


E dove vuoi che mi porti, Lentiggini... dove non vorrei mai andare.


***


La televisione seguitava a blaterare, le immagini si susseguivano, senza un nesso logico o un vero valore. Jack, seduto nell'angolo con la testa inarcata all'indietro e gli occhi socchiusi, lasciava solo che i suoni strisciassero in mezzo ad altri ossessivi pensieri.


Nulla è come dovrebbe essere.

Io... io voglio andare a casa. E dimenticare. Dimenticare tutto.


Davvero?” - Sawyer piegò la testa e gli sorrise, dolcemente - “Vuoi davvero dimenticarti di me?”

Jack voltò il capo, guardandolo. Sawyer sorrise ancora, seduto sui talloni, un filo d'erba tra le mani.

Secondo me non puoi riuscirci.” - aggiunse, ridendo. Aveva occhi che si sbriciolavano in riflessi cangianti - “Da quando mi hai afferrato durante quella rissa, non hai più smesso di...”


Cosa? Non ho più smesso cosa?


Di sentirmi.” - concluse Sawyer. E gli occhi divennero seri - “Mi senti anche ora, Jack. Non credi?”


Svegliati Jack. Svegliati ora.


Si svegliò. Ma lo fece urlando. Perchè là fuori, da qualche parte, pioveva a dirotto. E Sawyer, in ginocchio, aveva una pistola puntata alla testa. E la morte dentro agli occhi.

Ansimò, mentre la porta si spalancava. Ansimò, piegandosi su se stesso. Due mani forti lo afferrarono, trascinandolo a terra, sdraiandolo, senza lasciarlo andare.

Sapeva di terra, acqua... sapeva di pesce secco e sudore. Ma era lui.


***


Doc... Jack! Ma cosa cazzo hai combinato...


Sawyer se ne era fregato delle mani ammanettate e della pistola. Quando la porta si era aperta e Jack gli era apparso, piegato su se stesso come spezzato, aveva solo varcato la soglia. Per afferrarlo, per riuscire, per la prima volta da molto tempo, ad impedirgli di cadere.


Non ti lascio andare, Doc. Non ti ho mai lasciato.


Lo sostenne, obbligandolo ad appoggiarsi, gli passò le braccia attorno alla testa in una forma di difesa e abbraccio. Ma Juliet fu prontamente al suo fianco, le chiavi tra le dita per liberarlo.

Non hai molto tempo.” - si sentì dire, incontrandone lo sguardo mentre le manette scattavano. Era ferrea, all'erta - “Non dovevo portarti qui, ma ho bisogno che tu lo faccia ragionare. Che ricominci a mangiare, che non ceda, che impari a fidarsi di me.”


Deve credermi, a partire da ora. E tu sei l'unico mezzo che ho.


Ah, scordatelo, Mata Hari. Non gli dirò mai di fidarsi di una donna né tantomeno di te.” - ringhiò Sawyer, senza lasciar andare Jack. Sentiva le sue mani, impazienti, sulla propria camicia, provava confusione per quella scelta azzardata e incomprensbile. Da che parte stava quella Juliet capace di uccidere come di parlare?


Chi era?

Come poteva... perchè... perchè pensare che lui potesse... che Jack...

Oh, si. Sawyer la fissò, sbalordito. Lei sa. E Juliet, innanzi a quell'occhiata, semplicemente annuì.


È vero. Io so.

Basta essere un segreto per sapere riconoscere un segreto. Non credi, James?

Non c'è tempo. Non sprecare il poco che avete con me.” - ripetè, alzandosi - “Tornerò tra pochi minuti e dovrai andartene.”

Esitò, inumidendosi le labra.

Tornerò armata. E tu dovrai essere già in manette.” - specificò, stringendo più forte l'automatica, l'arma che Sawyer non accennava a strapparle di mano - “Perchè, per quanto la cosa mi addolori, James, ucciderò lui se farai qualcosa di stupido. Te lo prometto.”

Era uscita, chiudendo a doppia mandata. La porta in fondo al corridoio era aperta. E c'era Ben innanzi ai monitor.

Immobile. Gli occhiali sul naso, l'espressione incomprensibile, intenzionato ad ignorarla nel seguire i propri ragionamenti.

Ora sa, comprese la donna. Sa di loro. E presto saprà come sfruttare questa scoperta.

Ma non mi importa. Non mi importa, si ripetè, correndo verso l'infermeria.

Non mi importa di loro.

Presto. Tornerò presto. Perchè Colleen merita di vivere, molto più di ognuno di voi. E io farò tutto ciò che è in mio potere per salvarla. Perchè io non sono una di voi. Non lo sono. E voglio uscirne.


***


So che ci sta manipolando. So che la voglio uccidere ma... ma al momento non mi importa.

Non me ne frega niente.


Sawyer si alzò di scatto, digrignando i denti per lo sforzo e adagiando Jack sul tavolo metallico. C'era un vassoio, poco distante, un panino appena sbocconcellato, dell'acqua. Aprì la bottiglietta con rabbia, concedendosi una sorsata prima di offrirla a Jack, lasciando che gli corresse dalle labbra al viso, fino alla mano con cui lo sosteneva.

Bruciava, come sempre. Bruciava nello sguardo, negli occhi enormi sul viso scavato. Respirava in maniera concitata tra labbra esangui, il torace in piena e esasperata dilatazione. E Sawyer desiderava soltanto prenderlo a pugni.

Stupido ed eroico fino alla fine. E dimmi, Gandhi...” - sibilò - “Questo tuo piano funziona? Meno calorie più possibilità di salvezza?”

Jack mosse la testa, cercando di allontanarsi dal getto ininterrotto in gola e rise, istericamente. Non solo non lo stava immaginando... ma Sawyer era ancora il gentile di sempre.


Come... come sono sopravvissuto senza le tue continue frasi offensive...


Dischiuse gli occhi per vederlo, per prendere atto di lividi, aria spiritata, capelli assurdi e necessità di un bagno. E rise ancora, afferrandogli il mento con le dita, con una presa cedevole che non gli era propria.

I Red Sox hanno vinto le World Series, James.” - rise, guardandolo negli occhi. Con le labbra non poteva giungere alle sue, ma la sua pelle, la fronte, le ciglia si rinfrescavano del suo respiro - “Ci avresti mai creduto?”


Improbabile non è impossibile. Come noi.


Non avrei mai creduto che tu andassi fuori di testa per un poco di digiuno.” - ribattè quell'altro, esasperato. Non sapeva se ridere o terrorizzarsi.

Il dottorino farneticava. Sawyer non ricordava di averlo visto così allegro.

Sto bene.” - stava dicendo. E con una mano gli stringeva il viso, gli sfiorava la nuca. Se perdeva la presa tornava a tendersi, a pungersi con la sua barba incolta - “Sono a pezzi ma sto bene, credimi... credimi.”

Io non ti credo mai.” - gridò, piegandosi su di lui. E guardandolo dritto negli occhi - “Non ti credo più.”

Jack rimase in silenzio, incerto. Teneva ancora la mano sul suo collo e lo sentiva tremare, tremare fin nel profondo.

Non... non riesci a essere sincero nemmeno ora.” - replicò, con tono stanco.


Io ti odio, Doc. E tu hai ragione. Sono un bugiardo.


No, forse non gli credeva davvero. Ma Jack non si sorprese quando la bocca di Sawyer gli chiuse la propria fermando tutte le verità che potevano scaturirne.


***


E adesso...” - sospirò Ben guardandola affaccendarsi attorno al letto di Colleen - “...credo che tu sappia come ottenere il suo aiuto in maniera stabile.”

Lo sapevo già prima.” - replicò Juliet, secca, controllando i pochi dati a disposizione - “E non sono d'accordo con il tuo piano. È gratuito, inutile.”


E mi fa schifo.


Rispetto la tua opinione. Ma non ne sono colpito. Porta avanti la tua opera, convinci Jack, dagli Sawyer finchè lo riterrai necessario.” - ordinò, con letale gentilezza. E gli occhi si offuscarono, fissando qualcosa di invisibile - “Ci penserò io a minare la forza di entrambi.


Per farlo, alla resa dei conti, mi basterà una singola un dubbio. Un singolo dubbio.


***


Non intendo perdere tempo mangiando.” - protestò Jack, continuando a cercargli la bocca. Aveva un'idea chiarissima di cosa avrebbe voluto fare in quei pochi attimi rubati e, allo stesso tempo, coltivava la lucida consapevolezza di non potere nulla. Nulla se non guardarlo.

Un attimo rubato. Un singolo frammento e nulla più. Un frammento in un disegno che gli sfuggiva.

Non dovremmo dare loro ciò che vogliono.” - sussurrò, stringendogli ancora più forte il viso - “Dovremmo...”

Cosa! Pensare a come fuggire? Provare a forzare la porta?” - Sawyer indurì la mascella, sentendo Jack divincolarsi, sedersi sul tavolo, un intreccio di gambe e braccia, di dita e impazienza - “Se ci stanno guardando, che almeno si divertano...”


È un gioco. È solo un gioco di nervi. E io mi voglio rilassare.


Ti prego.”

Cosa...”

Nulla... solo... solo ti prego.” - sibilò Jack, scivolando con la fronte sulla sua spalla.


Non voglio nulla. Non posso avere nulla. Voglio solo tutto questo, in eterno.


Le mani di Sawyer, già afferrate ai suoi vestiti, si distesero. Poi Jack sentì le braccia stringerlo e si aggrappò più forte al suo torace, il viso ancora sepolto nell'incavo del collo.


Io ho... paura... puoi sentirla?

Si, posso. Posso sentirti.


Sawyer non disse nulla. Il suo corpo parlava, l'abbraccio rubato era tutto ciò che poteva offrirgli.


Non possiamo fuggire.

Non possiamo restare.

Siamo confinati nelle nostre prigioni, come sempre.


Le manette, sul tavolo a fianco di Jack, erano lucide e incrostate di sangue, allo stesso tempo. Sangue di Kate e di chissà chi altro. Sangue già versato che farà da fondo ad altro che verseremo, pensò Sawyer, in un brivido.


Ci perderemo. Ci perderemo, Jack. Non siamo fatti per restare insieme.

E tu... Tu non sei uno di noi.


So che non vuoi essere un leader...” - sussurrò nel suo orecchio, una mano sulla sua nuca per trattenerlo, la testa inclinata per cercargli la pelle con le labbra - “Ma non puoi cedere solo perchè non hai nessuno per cui lottare. Combatti per te stesso.”

Jack alzò la testa. E Sawyer storse la bocca, in un sorriso.


Anche questa volta sei l'unico che può salvarci.


La porta stava cigolando, si stava aprendo.

Oppure combatti per me... se ti sembra una buona idea...” - azzardò, lasciandolo andare, un passo a ritroso, le manette già a scattargli sui polsi. Jack intravvide Juliet alle sue spalle, gli stessi occhi verdi, l'espressione inafferrabile.


Non ti fidare di lei. Ma fidati di me.


Sawyer...” - Jack saltò giù dal tavolo per seguirlo. Ma le gambe gli cedettero, la mano afferrata al montante non gli risparmiò la caduta.

Lo vedi?” - rise la sua voce, già oltre la porta – Questa capita a non avere cura di te stesso... pensaci...”


Proteggi te stesso.  E io non ti lascerò mai indietro.


***


Grazie, lo apprezzo.”

Così Juliet aveva sbrigativamente liquidato la faccenda, nel rinchiuderlo in cella.

Non aveva degnato Kate di attenzione, nell'andarsene, irritandola e facendola respirare allo stesso tempo. Non tollerava starle a fianco, a stento accettava di incontrarne lo sguardo. Quella Juliet era... pericolosa.

Sawyer? Tutto bene?” - urlò, non appena la carceriera bionda svanì in direzione delle strutture - “Cosa è successo...”

Nulla.” - replicò Sawyer, dandole le spalle, appoggiato alle sbarre. Si massaggiava i polsi, lo sguardo perso nel vuoto.


Nulla, se non Jack.

Non c'è motivo per dirti dove fossi.

Non c'è nulla di bello in quello che ho visto. Nulla.


Hai visto Jack? sai come sta?”

Mi hanno messo un cappuccio in testa, Lentiggini. E fatto fare tre giri su me stesso.”

Sawyer! Smettila.”

Cose che capitano... non credi?”

Si, certo. Se cambi idea e vuoi parlarmi sai dove trovarmi.”

Come no... non appena mi ricordo cosa ho fatto...”


Ricordarmi... Ma chi voglio prendere in giro... il buon vecchio Waltie Whitman ha ragione, come sempre. Eravamo insieme. Tutto il resto l'ho scordato.


***


Eravamo insieme. Tutto il resto l'ho scordato. Jack sorrise, addentando nuovamente il pranzo ormai freddo. Una vecchia citazione, a Sawyer sarebbe piaciuta.

Chiuse gli occhi. Non ho scordato proprio tutto...


Sawyer... James Ford, l'uomo del mistero. Afferrami, se ne sei in grado.” - aveva allargato le braccia. E Sawyer l'aveva caricato, come un toro, abbracciandogli al vita. Insieme, erano volati nell'acqua mentre il sole, nascente all'orizzonte, si scomponeva negli spruzzi sollevati.

Preso.” - lo aveva sentito dire. E, insieme, erano emersi dall'acqua, le mani di Sawyer a tenerlo ancora per la vita - “Soddisfatto, Doc? il mistero ti ha appena catturato.”

Ah si? Sicuro?” - gli aveva passato un ginocchio tra le gambe, atterrandolo. Di nuovo sott'acqua, occhi ben aperti, entrambi.

Potrei averti catturato io, non credi?” - insistette, scuotendo la testa per liberarsi dall'acqua, per vederlo. E Sawyer lo aveva baciato, mozzandogli ogni possibile provocazione.

Non mi importa chi cattura chi, finchè sono io a condurre il gioco.” - lo aveva sentito replicare. Poi l'acqua lo aveva sommerso, mozzandogli il respiro.


Tu mi togli il fiato. Con te io...


Attento, Jack... attento alla regola numero sette...” - sussurrò Sawyer, emergendo dall'acqua. Gli occhi avevano lo stesso colore del mare, i flutti nascondevano la bocca. Ma Jack sentiva ugualmente la sua voce.

Non.. non abbiamo una regola sette.” - l'oceano era freddo. Dove era finito il sole?

L'abbiamo ora, amico mio.” - non c'erano più le braccia a stringerlo. Era solo, nel freddo metallico - “Resta sempre nel presente.”

Un attimo dopo, di nuovo sveglio, di nuovo nella sua cella, di nuovo in trappola, Jack aveva sentito le urla amplificarsi dal ricevitore. Ed erano le urla di Sawyer.


Resta nel presente. O il passato ti ingoierà vivo.

Eravamo insieme. Tutto il resto devi dimenticarlo.


***


Dai, sbrigati. Veloce, veloce.” – continuava a ripetere ben, il movimento isterico della gabbia e del coniglio impazzito gli facevano di sottofondo – “ Muoviti, muoviti, muoviti. Hippity hop, hippity hop, hippity hop. Sbrigati, Che stai facendo? Muoviti, muoviti, muoviti! Dai, dai, sbrigati, sbrigati!

Juliet si era coperta le orecchie, istintivamente. E aveva chiuso gli occhi per non vedere, nel piccolo monitor distorto, l'espressione di terrore di Sawyer. E il coniglio. Il piccolo coniglio bianco che ricadeva sul fianco, stecchito.

Come Alice, Sawyer lo seguirà fino al paese delle meraviglie.” - aveva scherzato Ben, poco prima, mentre segnavano a inchiostro il numero sull'animaletto - “Come Alice finirà in un incubo senza riuscire a svegliarsi. “


Un incubo da sveglio.

Hippity hop, hippity hop, hippity hop.


Devi andare. Tra non molto finirà l'anestesia, sarà meglio che non ti veda... gli spiegherò le regole del gioco e lo ricondurrò alla sua gabbia. Poi potrai avere Jack in sala operatoria.”

Sawyer era ancora legato al tavolo. Gli avevano piantato un ago nello sterno, inciso e suturato il petto con cura maniacale. Aveva la testa girata verso di lei, le labbra dischiuse, l'aria distesa di chi dorme profondamente.


Non sai dove sei, ora... per questo sei così felice.


Non ti preoccupare, Juliet... solo per poche ore... c'è una lezione che deve imparare.”

Ah si? Quale?” - gli aveva risposto, senza guardarlo, mentre le porgeva una fiala di sangue - “La stessa che hai fatto imparare a Jack?”


Gli hai fatto ascoltare le sue urla... lo hai fatto perchè temi che decida di sopravvivere e rialzarsi? Hai così paura di Jack?


La stessa, si. Le emozioni possono uccidere. Ti avevo detto che li avrei spezzati.” - replicò Ben, allargando maggiormente i già enormi occhi azzurri - “Ed ora, Juliet, occorre che tu faccia la tua parte.”

Juliet aveva stretto le labbra. E la fiala, tra le dita.

Vuoi salvare Colleen, no? Volevi il suo aiuto... come me. Ora lo avrai. Proprio per via di quelle emozioni in cui credi tanto. Vai. Io sono atteso altrove.”


Hippity hop, hippity hop, hippity hop…


E Juliet si era sparsa il sangue sul camice, gli occhi fissi al monitor e al piccolo coniglio bianco che, con la sua presunta morte, li avrebbe condotti all'incubo.


Che cosa avete fatto a Sawyer?”

Niente.”

L'ho sentito urlare!”

Jack...”

Hai del sangue sui vestiti...”

Jack!”

Cosa gli avete fatto!”

Non è il suo sangue.”

E allora di chi è?”

È il sangue di una donna che sta morendo. Jack, io... ho bisogno del tuo aiuto.”


***


Figlio di puttana che non sei altro. Tu, Ben, non Jack, per una volta. Mi sei costato una doccia fredda e l'occasione di guardare il fondoschiena di Lentiggini. Mi sei costato l'occasione di chiamare il mio medico per un consulto, mentre lo conducevano chissà dove con un cappuccio sulla testa.

Ed ora, dannazione, ora sono felice di essere in una gabbia e di non poterne uscire. Che cosa mi avete fatto...

Sai cosa sia un pacemaker?” – aveva chiesto Ben, con estrema gentilezza, posando la gabbia con il coniglio morto. E Sawyer si era sentito gelare il sangue – “Li mettono nel cuore della gente alla quale hanno fatto un bypass, i cui cuori hanno bisogno di una piccola spinta, un calcio d'avvio. Il coniglio aveva un piccolo pacemaker impostato per dare la botta d'avvio, se si fosse eccitato troppo... o agitato, o spaventato... o in caso avesse provato a scappare.”


Scappare... Darth Vader, potevi risparmiarti il resto della metafora. A quel punto avevo perfettamente capito: con un'incisione da tre centimetri, figlio di puttana, hai fatto di me un coniglio.

Un tempo dovevo preoccuparmi di premere un bottone ogni 108 minuti. Ora, a 140 battiti, il mio universo personale rischia il collasso.

140.” – mi hai spiegato – “Corrisponde al punto in cui il tuo pacemaker farà  esplodere il tuo cuore. Ed così che so che adesso inizierai a comportarti bene.”

Numeri, dannati numeri. Non faccio altro che incontrarne da quando sono qui.

Un omicidio, due amori, tre morti, quattro sparatorie, cinque...


Due amori... due...


Sawyer chiuse gli occhi. E si passò la lingua sulle labbra, con lentezza. No, non più Jack. Solo l'amaro dei medicinali, dell'acqua bevuta. Il bip dell'orologio non tardò a farsi sentire. E Sawyer respirò a fondo, tamburellando nella terra nuda.

C'è una bella differenza tra il voler morire e il sapere quando morirai.

C'è una basilare differenza tra il morire e il lasciare che ti spezzino il cuore.


Non pensare a Jack. Anzi, no, pensa a Jack. Sarà un bel modo per andare via da qui.

Bip, bip, bip. 120, 125, 135... Respira, Sawyer, sei più forte di loro e del tuo cuore. Usa la testa. Respira. Rammenta. Sopravvivi come sempre.


Oh, un'altra cosa.” – aveva aggiunto Ben, mentre già si preparavano a riportarlo indietro – “Kate. Prova a dirle cosa abbiamo fatto, cosa ti abbiamo messo, che vi stiamo guardando, tu le dici una di queste cose,e ne mettiamo uno anche a lei.”


Almeno su questo vi sbagliavate. Non era necessario minacciarmi. A Kate, come a Jack, non l'avrei detto comunque. Non farebbe nessuna differenza.

Soprattutto ora, mentre Pickett mi prende a pugni e Kate urla che mi ama. Più nessuna differenza.

Nessuna, tra un cuore che si spezza e uno che esplode.


***


Pickett ci è andato giù pesante....” - sussurrò Juliet, tamponando la ferita al sopracciglio - “So che suonerà assurdo, ma cerca di capirlo... è sconvolto dalla morte di Coll... la amava molto...”

Vivere insieme e morire da soli...” - replicò Sawyer, senza guardarla. Aveva occhi vitrei, assenti. E mai, in quei minuti, aveva smesso di percorrere il quadrante dell'orologio con un pollice.

Lento, lento. Una rotazione, due... un battito di troppo, uno di meno...


Contare battiti come se fossero istanti... minuti di gioia, minuti di dolore...


Juliet posò il tampone e le pinze sul vassoio, guardandolo. Benjamin lo aveva condotto in infermeria dopo quella che sembrava essere stata un'insignificante passeggiata. Ma, qualunque cosa avesse detto a Sawyer, aveva raggiunto l'obbiettivo. Innanzi a Juliet non sedeva più un predatore braccato, ma una preda in gabbia, tanto atterrita da non voler nemmeno allontanarsi.

Ognuno deve pensare a se stesso...” – mormorò, ricordando probabilmente le urla di incitamento di Kate, il proprio opporsi alla fuga, il desiderio di essere lasciato indietro.

Lo credi davvero, James?” - domandò Juliet. E, senza attendere risposta, alzò gli occhi al vetro brunito che copriva la parete alle spalle di Sawyer. Dall'altro lato, incatenato al lettino operatorio, c'era ancora Jack.


Tu lo sapevi, Ben. Lo sapevi quando hai condotto qui Sawyer.

Perchè lo torturi ancora... non hai già ottenuto tutto?

Cosa vuoi, adesso? Saperli vicini senza che si sfiorino o saperli assieme?

Io, personalmente, so cosa voglio. Lo so.


Ti occorrono dei punti.” - sospirò, alzandosi - “Aspettami.”

Se mi volete morto, perchè non mi sparate e la finiamo qui?” - domandò l'uomo, riscotendosi, obbligandola a voltarsi prima che varcasse la porta.

Perchè non siamo assassini, James.” - rispose, pazientemente, Juliet.


E Sawyer sorrise, denigratorio.


Ben ha detto la stessa cosa, tenendo un coniglio morto in mano.”

Per Juliet fu un sollievo voltarsi e non dover più incrociare il suo sguardo.


***


Il tuo cuore non esploderà, James. L'unica cosa che ti abbiamo messo dentro è il dubbio.” - Ben lo aveva detto sorridendo. Sorridendo. E Sawyer, pesto, gli occhi fissi al pavimento dell'infermeria, non riusciva a smettere di sentire la sua voce, né quella di Kate - “La cosa divertente è che non è stato il pacemaker a farti stare buono. Ma il fatto che io abbia minacciato lei. Lavori così duramente per farle credere che a te non ti importi niente, che non ne hai bisogno, ma...”


Si, è vero. Non voglio che facciate male a lei, non voglio che facciate male a lui. Non mi hai messo dentro il dubbio, dannato Occhi Sporgenti. Mi hai inculcato il terrore per la mia gente.


Non so cosa ti abbiano fatto” – aveva urlato Kate, quando Sawyer si era opposto ai suoi piani – “Ma so che sei abbastanza spaventato da mentire, e questo mi terrorizza piu' di ogni altra cosa che ci hanno fatto in passato.”


Bhe, Lentiggini... si vede che hai una considerazione di me migliore di quanto credessi.

Pensi sul serio che io non abbia mai paura? Illusa… Il problema è che ora si intravvede per chi... o cosa... io abbia paura.


Jack varcò la soglia senza far rumore. E lo guardò, rallentando il passo fino a fermarsi. Sawyer aveva gli occhi chiusi, una mano a tormentare un orologio. E sembrava non averlo sentito arrivare.

Con lentezza, quasi timoroso di quel silenzio che non era suo tipico, Jack si avvicinò, sedendo sullo sgabello lasciato libero da Juliet. Ancora nulla, nemmeno un respiro, nemmeno un palpito. Solo quel movimento ossessivo sul quadrante dell'orologio.

Senza pensare, gli afferrò le dita, slacciando la polsiera. Non gli chiese perchè ne avesse uno, perchè lo obbligassero a portarlo.


Vogliono che tu sappia quanto tempo tra un incontro e l'altro? Troppo cinico, persino per loro.


Sawyer aprì gli occhi con lentezza, mettendolo a fuoco.

Attento, ti fai male in questo modo...” - lo ammonì il medico, posando l'orologio sul vassoio.

Lo hai detto già una vita fa, Jack...” - replicò, sottovoce. Sorrise, tristemente. Potevano vederli dalla telecamera sopra le loro teste. Ma le parole appartenevano solo a loro. O, almeno, ci si poteva illudere che fosse così.


Intanto, che importa... non c'è modo di fuggire da qui...


Eppure tu continui a farti del male...” - replicò Jack, con lo stesso tono basso e morbido, afferrando la piccola siringa dal vassoio e stringendogli con fermezza il mento - “E continui a fartene fare....”


Da me, per me, da loro, da Kate... e da te stesso.


Guardava i lividi, le tumefazioni, i tagli, il labbro. Ma erano gli occhi a turbarlo.


Che cosa ti hanno fatto... che cosa ti hanno fatto per piegarti, in una manciata di ore. Non sei più l'essere che mi ha obbligato a rialzarmi. Non sei più l'uomo strafottente dei ricordi che in questo momento non vorrei avere. Perchè...


Cosa è successo...” - un punto, due. Rapidi, vicini. Rallenta, o vi separeranno di nuovo.

Nulla.” - siamo in trappola. Insieme o separati, da qui non potremo mai fuggire.

Nulla non è abbastanza. Cosa ti hanno fatto...” - un colpetto, ago e filo già sul ripiano. Cotone, disinfettante, tempo quasi scaduto - “Sawyer, guardami.”

E Sawyer lo fece. Le ciglia si inarcarono, gli occhi, obliquamente, raggiunsero i suoi.

Non posso aiutarti se non mi dici cosa è successo.”

Andiamo, Doc.” - rispose, di scherno - “Non puoi aiutarmi nemmeno se te lo dico. Non ti hanno mandato qui per questo...”


Stanno giocando. Con me e con te. E stanno vincendo.


No.” - Jack scosse la testa, tenace come suo solito. E abbassò gli occhi, aprendogli la camicia. Una cicatrice, segni di bruciature, un foro di siringa. Disinfetta, prendi tempo - “Ragiona, Sawyer. Io credo che Juliet... io mi fido di lei.”

Sei un illuso, Jack. Come sempre. Le tue emozioni ci uccideranno tutti.” - replicò, piatto. La mano di Jack, sul suo petto, gli faceva impazzire il cuore. Ma non c'era più nessun bip a rivelarlo al mondo.


Non voglio che lo sappiano. Non voglio che tu lo senta.


Ehi. Non sto scherzando. Fidati del mio istinto.” - gli carezzò il collo, fuggevolmente. E il viso, altrettanto rapido - “Avevi ragione stamattina... se non lo faccio per me stesso posso farlo per qualcun altro. Non mi abbandonare, ok?”


Sento il tuo cuore, sotto le mie dita. Posso sentirlo.


Doc...”

Non sto scherzando, James.” - lo interruppe. E gli sorrise, tirato - “Se tu cedi, io non saprò a cosa aggrapparmi. Fidati di me.”

Piegò la testa, fino a raggiungergli le labbra. Poi, in un cambiamento, scivolò oltre, fino a sussurrare.

Fidati di me. Io ho un piano.


***


Vi farò portare da mangiare.” - disse Juliet, richiudendo la gabbia. E Sawyer le afferrò i polsi, tirando deciso. Juliet battè la fronte contro le sbarre, ma trattenne il gemito. Un singolo gemito li avrebbe fatti accorrere.

Chiuse gli occhi, dominando il dolore. E, quando li aprì, senza un'emozione che non fosse determinazione, fissò Sawyer dritto negli occhi.

Bastava dicessi che volevi parlare.” - mormorò, scandendo bene le parole. . Poi, senza resistere, gli sorrise, provocatoria - “Sai, James, anche tu assomigli alla sua prima moglie... Saranno i colori, sarà l'espressione... sarà che prima o poi lo tradirai...

Represse un secondo gemito. Ma non di dolore... di angoscia.

Eppure Sawyer non sembrò accorgersi della sua esitazione. Strinse maggiormente le mani, arrivandole tanto vicino da farle desiderare un bacio, un bacio dal sapore di Jack.

A cosa punti, zucchero? A vedere una scopata in diretta televisiva? Spiacente, Jack ed io siamo molto timidi.” - strinse ancora, aspettando di sentire lo schiocco, la frattura sotto le dita - “E, se non è questo, cosa pensi di ottenere...”

Lui sta meglio da quando ti ha visto.” - e sembrava sincera nel dirlo - “È determinato, meno fragile. Io... io odio vederlo star male.”

Sawyer aggrottò le sopracciglia, una leggera ruga sulla fronte.


Juliet... io mi fido di lei. Hai detto cosi, no, Jack?

E lei, di risposta ai tuoi nobili sentimenti, non ha trovato altra soluzione che perdere la testa per te. Potremmo fondare un fan club con i cuori che spezzi.


Ed io sarei la cura che hai scelto?” - domandò, petulante.

Tu sei l'unica soluzione che ho trovato. E sei uno spreco in questa gabbia.” - Juliet si inumidì le labbra e, istintivamente, si spinse oltre con le proprie parole - “Ti teniamo a spezzare e trasportare pietre, ti nutriamo di menzogne e poi di verità per confonderti e indebolirti. Sei nelle nostre mani ma la realtà dei fatti è che.. che non sappiamo come usarti.”

Lo fissò, irrigidendo le braccia, obbligandolo ad avvicinarsi ancora. Di più. Ancora.

E, prima o poi, dovremo liberarci di te.” - aggiunse.

Sawyer non disse nulla ma qualcosa gli brillò, in fondo allo sguardo, terrorizzandola. Non gli importava. Quell’uomo… quell’uomo non aveva nessuna preoccupazione per la propria vita.


La sopravvivenza, in te, comprese, brancolando, è un istinto scisso dal cuore.


Poi Sawyer la lasciò andare.

E Juliet, con il cuore in tumulto e orribili macchie nere innanzi agli occhi, semplicemente scappò.


***


Avere un piano non bastava, Jack lo sapeva. Per mettere in atto una buona idea, avrebbe dovuto fare affidamento sulle proprie forze, su qualche congiunzione favorevole e, soprattutto, su qualche incognita positiva. Juliet, in effetti, sembrava esserlo. E in barba alle parole di Ben.

Non hai notato l'evidente somiglianza di Juliet con la tua ex moglie?”

È ovvio che l'ho notata. È stata la prima cosa che le ho detto. Ma non importa, è acqua passata. Non ho bisogno di ricordare nulla per sapere dove devo andare.


Tu, Ben, hai un tumore. Tu, Juliet, vuoi qualcosa da me.

Io, personalmente, voglio solo andarmene da qui. A casa, all'accampamento, non mi importa. Voglio solo uscire da questa gabbia e, per farlo, mi servono forze, allenamento e un pizzico di astuzia.

Datemi le leve che mi occorrono. Saprò come sollevare questo nostro mondo in piccolo. Dopotutto, i Red Sox hanno vinto, niente può fermarmi più. Nemmeno il ricordo di una donna che mi ha tradito. Quello che mi state dando non è abbastanza. A nessuno dei due interessa il mio punto di vista? No? Allora fottetevi. O trovate ancora qualcosa da offrirmi.


In tal caso...” - sospirò Ben quando la porta si richiuse - “Penso che dovremo dargli Kate... e una nuova visione del mondo.”


***


Convincere Kate era stato semplice. E, per la coscienza di Juliet, poco oneroso.

Vorrei che indossassi questo. E che venissi con me, per favore.” – aveva detto. E aveva atteso pazientemente che la ragazza recriminasse.

Credi che mi metterò un cappuccio in testa perchè hai detto per favore?”

Juliet l’aveva osservata, irritandola con l’spressione paziente. Poi aveva teso nuovamente il cappuccio e detto le parole magiche.

No, Kate. Credo che ti metterai un cappuccio in testa perchè quell'uomo ucciderà  Sawyer. Ma c'è una cosa che puoi fare per noi... che gli salverà  la vita.”

Non aveva dovuto mentire, a conti fatti. E 'Lentiggini', come la chiamava affettuosamente Sawyer, aveva ascoltato, annuito e l'aveva seguita, cappuccio alla testa, come il più docile del collaboratori. Sorprendente cosa non fosse disposta a fare per il dottorino!

Ben ne era stato deliziato e compiaciuto. La reazione di Jack, al contrario, era stata quella che Juliet aveva previsto e che Ben non aveva contemplato.


Jack, devi farlo.”

Cosa?”

Questa cosa che ti hanno detto di fare...l'operazione. Ha detto che se tu l'avessi fatta allora loro avrebbero...”

Cosa ti hanno fatto?”

Jack...”

Come ti hanno convinta a chiedermelo? Cosa ti hanno offerto?”

Niente.”

Allora cosa ci fai qui?”


Era stato in quell'attimo, in quella frazione di secondo che aveva preceduto la risposta di Kate, che Juliet aveva compreso.

Sawyer aveva ragione: lei assomigliava a Ben. Pensava come Ben. Perchè un problema per essere risolto necessita la risoluzione di un altro, si era detta, per guadagnarsi la fiducia di Jack. Ed ora... ora Benjamin Linus faceva altrettanto.

Ben non voleva vedere cedere Jack. Voleva far crollare Sawyer. Era il modo migliore per arrivare al chirurgo spinale che gli occorreva, per averlo in forze e senza più nulla da perdere.

Gli occhi di Juliet si dilatarono, perdendo attenzione per l'immagine oltre il vetro.

Il piano di Ben ora le appariva agghiacciante e incontrastabile.


Solo le parole, ancora, rimbombavano, dandole consapevolezza.

Non dirlo, Kate... non dirgli di Sawyer...


Uccideranno Sawyer! Mi dispiace. Mi dispiace tanto, ma lei ha detto che se tu lo farai.. e se lo farai presto, ci lasceranno andare.”


Le mani di Jack tremarono staccandosi dal vetro. La ragazza piangeva, cercava di convincerlo. Ma non sapeva cosa gli aveva appena fatto: gli aveva appena chiesto l'unica cosa che non poteva accettare.

Lo aveva di nuovo messo innanzi all'incubo: decidere della vita degli altri, decidere della vita di Sawyer.

E tu gli credi?” – aveva annaspato, esasperato, il medico.

Devo.”

Si era voltato, come se Kate non esistesse.

Jack...” – lo aveva ancora chiamato - “Per favore. Jack, mi dispiace. Devi farlo, hanno detto che loro non potevano..”

Nulla. Nulla per lenire la disperazione della ragazza. Jack aveva chiuso gli occhi e gettato la testa indietro, in un urlo di sfida.

Portatela via di qui.” -  vattene, vattene, vattene...

Jack... Jack, per favore.”

Kate aveva continuato a chiamarlo, mentre la trascinavano via, lungo il corridoio. Juliet era rimasta immobile, innanzi alla vetrata a specchio. Non c'era più Kate da osservare al di là del vetro. C'era soltanto il proprio riflesso. Ed era abbastanza.


Siamo tutte pedine in un gioco che non abbiamo saputo capire.

La mia somiglianza con la moglie di Jack e il mio desiderio di compiacere Ben per andarmene. La paura di Jack di essere tradito e la sua certezza di poter far sempre affidamento sulla propria coscienza. La certezza di Sawyer di saper badare solo a se stesso senza conseguenze per nessuno, il suo amore per i segreti. E infine, Kate, che farà crollare questo castello di carte con un singolo respiro, in nome di quell'amore che, alla fine, ci trascina sempre tutti a fondo.


L'amore... le emozioni uccidono.

Se ascolti il bip bip del tuo cuore.. e non il tic tac del tuo cervello... allora muori.

E muore tutto ciò in cui credi.


Non è Kate la donna che deve tradire Jack. Sono io.


Mi ha concesso tutto, purchè ottenessi la fiducia di Jack. Ha concesso a Jack e Sawyer uno sfiorarsi infruttuoso, una forma di insoddisfazione cronica per deconcentrarli e, allo stesso tempo, obbligarli a non cedere. Ed ora, Kate... Kate farà tutto quello che potrà per salvarne uno. E condannerà l'altro.

L'altro... colui che ci occorre... quello che dovrà divenire uno di noi. Jack Shepard, l’uomo dell’impossibile. E sono stata io... sono stata io a....


Juliet posò le mani al vetro e, un istante dopo, anche la tempia. Da quanto tempo era immobile, in quella sala? E chi aveva acceso il ricevitore alle sue spalle?

Ho visto Jack.” – stava dicendo Kate – “Mi hanno portato dentro a vederlo. Vogliono che faccia un'operazione a Ben. E dicono che se lo farà  ci lasceranno andare tutti.”

E tu ed io cosa siamo? Esche?” – aveva risposto la voce di Sawyer, roca, dura

Qualcosa del genere.”

Almeno Doc non è abbastanza stupido da farlo.”


Tu lo conosci, Sawyer. Lo conosci davvero. Juliet strinse gli occhi, fissando Jack. Era seduto a terra, la testa sprofondata tra le braccia conserte. E la schiena era scossa dai singhiozzi. Sai di cosa sia capace, ma non immagini quanto gli costi. È disposto a sacrificarti, pur di non cedere... vivere insieme o morire dai soli, hai detto. Non stavi mentendo... stavi proclamando il tuo destino.


Gli ho detto che lo deve fare.” – insisteva Kate, da dentro il ricevitore.

E perchè mai avresti fatto una cosa così stupida?”

Per salvarti la vita.”

La mia vita non ha bisogno di essere salvata.”


Siamo tutti pupazzi...Juliet non sapeva se ridere o piangere…tutti pupazzi fatti di carne e debolezza.


Vuoi morire, Sawyer? Perchè è questo ciò che accadrà . Non vuoi che Jack ti salvi la vita? Allora salvati da solo.”

Ferma! Dannazione, Kate!”


No, non voglio più sentire. Non voglio vedere…

Non voglio guardarvi mentre mi aiutate a uccidere Jack.

Non fatelo... non ditegli che non ha più nulla per cui combattere.

Due amori, un solo tradimento. Uno solo.


Alle sue spalle, Sawyer stava togliendo i vestiti a Kate, la stringeva, si prendeva finalmente tutto ciò che poteva offrirgli. Dopotutto... dopotutto sapeva davvero che Jack lo avrebbe sacrificato prima di cedere. E non gli importava.


Siamo tutti pupazzi, si ripetè Juliet, asciugandosi gli occhi... Pupazzi con anima e cuore...

Ed è ora di uccidere il burattinaio.


***


Non posso scappare, Lentiggini. E non posso salvarmi.

Jack non baratterà la mia vita con i suoi principi, lo so io e lo sa lui.

Ognuno bada a se stesso, ricordi? E tu… tu… oh, Kate. Nessuno penserà a te, alla fine.

Jack non permetterà a Benjamin di piegarlo con un semplice ricatto. Farà la cosa giusta, anche questa volta. E io lascerò che mi puntino una dannata pistola alla tempia per dargli una mano.

Del resto... gli avevo detto che non poteva salvarmi. Nessuno può essere salvato da se stesso.

Juliet, amica mia, dopotutto ti sbagliavi. Voi potrete anche liberarvi di me... ma io non sarò stato per niente inutile.

Ed ora, se non ti dispiace, ho da fare. Domattina sarò morto. Ora voglio solo godermi una bella scopata. Perchè, dopotutto... io la amo.


***


Sei sorpresa?” - mormorò la voce di Ben, alle sue spalle - “Eppure credevo che sapessi che tipo è James Ford. Hai letto il fascicolo. È un truffatore, non un principe azzurro.”

Si, lo sapevo. Ma credevo che.. non importa.” – sospirò Juliet, senza muoversi da innanzi al monitor. La voce di Sawyer, con l’intermittenza di un battito cardiaco, le attraversava la mente.

A cosa punti, zucchero? A vedere una scopata in diretta televisiva?”


Non ha più importanza cosa volevo. Ora voglio solo Benjamin morto. Ed è questione di tempo.


Se è così che deve andare... lascia che si dicano addio.”

Lo farò, Juliet... ma lo farò nel modo migliore per me.” - rispose Ben, lisciando un polsino e voltandosi. Ed ora, se vuoi scusarmi... Jack mi attende.

Juliet non rispose. Un sorriso pigro tirò le labbra di Benjamin. Ed egli, dissimulandolo rapidamente, entrò in sala controllo.

Se può esserti di aiuto...” - mormorò, fermandosi alle spalle di Jack - “Sono stato sorpreso anche io. Se fossi stato uno scommettitore avrei puntato su voi due.”

Si, su voi due.

Jack non si voltò. E non disse nulla. Il cuore, pensò soltanto, non sento più il cuore. Si è fermato.

C'è solo la sua voce, di nuovo. Assonnata, appagata... la voce che mi apparteneva...

Voglio chiederti una cosa, Lentiggini. Il giorno che l'idiota mi stava picchiando, e tu hai detto... Ti amo. Era solo... per farlo smettere, vero?”


Non ti risponderà, James. Non dice mai quello che pensa. Ti darà un bacio. E dovrai fartelo bastare.


Bhe...” - Sawyer piegò la bocca, quando la sentì tornare ad adagiarsi sul suo petto - “Ti amo anch'io....”


Ti amo anche io, Sawyer. Ma non era destino, dopotutto.

I Red Sox hanno vinto... ma non significa niente. Mio padre si sbagliava.


Domani.” - disse Jack, senza smettere di guardarli. Ben stava parlando? Che importava. Aveva qualcosa di importante da dirgli.

Scusa?”

Domani mattina, come prima cosa. Lo tirerò fuori... il tuo tumore. E ti terrò in vita. Ma ho bisogno della tua parola. Ho bisogno di ciò che mi hai promesso prima. Ho bisogno di andarmene da questa maledetta isola.”


Voglio andare via. Andare via da tutto questo. E dimenticarlo. Per sempre.


***


Epilogo atteso: pistola alla tempia, Lentiggini che urla, Jack che non arriverà a salvarmi. È la legge della jungla, l'ho insegnata io stesso al suo nobile animo. E ha imparato, alla perfezione.

Sawyer. Combatti! No! No! Sawyer!Non farlo! No! Sawyer, per favore!”

Combattere? È quello che sto facendo. Mi sacrifico per il mio leader.

Cos'altro vuoi ancora da me, Kate? Hai avuto sesso, compagnia... hai avuto persino qualche bella risata. Ti ho dato anche la mia ultima notte d'amore... falla avere a Jack, se ci riesci.

Ora... fai ciò che devi fare. Smetti di gridare, chiudi gli occhi e passa il resto della tua vita a chiederti se ti amavo davvero. È quello che ho fatto io, dopotutto, ogni volta che ho pensato a te. Ed ora un po' mi dispiace di tutto questo tempo sprecato.

In ginocchio!”

Il fango sulle mani. Che brutto modo di andarmene.


Hai una paura fottuta delle persone che ti lasciano.”

Si, è così Jack! Non voglio mai più essere lasciato, nella mia vita. E non voglio che nessuno senta la mia mancanza. Lo trovi poi così sbagliato?”

No. E non perché lo dico io. Ma perché ci sono io.”


Lo so che ci sei tu. E so che resterai, con un bel buco in petto per colpa di quello che io avrò in testa. Ma non ci resta che rassegnarci: adesso violeremo la nostra regola numero cinque, amico mio. Non resteremo vivi.

Chiudi gli occhi, Lentiggini.”

Chiudili, io non posso farlo. Non guardarmi cadere.

Non guardarmi. O Jack ogni volta che ti guarderà mi vedrà nel fango.

Non arrenderti!”

No, non mi arrendo. Ma muoio.


***


La pressione sanguigna sta calando. È normale che sanguini in questo modo?”

No. No, non è normale.” - Per tanto, se volete che tutto questo sangue smetta di gocciolare sul pavimento dalla schiena del vostro capo, datemi un walkie talkie. E datemi finalmente ciò che voglio.


Io ti avrei lasciato morire, Sawyer. Kate avrebbe fatto di tutto per farti vivere. E, forse, questo, è finalmente il motivo per lasciare che tutto segua il suo corso. Lasciami indietro. E lasciami andare.


Ricordi cosa ti ho detto in spiaggia... il giorno dell'incidente. Ricordi che storia ti ho raccontato mentre mi mettevi i punti? Te lo ricordi? Quando sarete al sicuro, devi chiamarmi via radio e raccontarmi quella storia.”


Dovrai raccontarmela, Kate. Perchè quando vi saprò al sicuro avrò paura. Paura.


***


Sarebbe tornata a casa. Benjamin aveva promesso. Sveglio, immobilizzato, con il proprio sangue in inesorabile caduta sul pavimento della sala operatoria.

Potrai andartene, Juliet. Ma devi convincere Jack, una volta per tutte.”

Io... non posso. Non ho più... non hai più nulla con cui ricattarlo.”

Ti sbagli.” - io ho te – “Concedigli ciò che vuole. Sarà abbastanza leale da sentirsi in debito.”

E cosa... cosa vuole...”

Vuole saperli liberi. E assieme. Questo gli darà la forza di discendere agli inferi con noi.”

Dopo, senza farsi altre domande, Juliet aveva piantato una pallottola nella schiena di Danny. E dato una trasmittente a Kate, senza guardare Sawyer negli occhi.


A te non potrei più mentire. Vattene. Vattene il più lontano possibile.


Era rimasta immobile, guardandoli mettere la canoa in acqua. Quando si era voltata, decisa a tornare da Jack in sala operatoria, il senso di colpa insinuante l’aveva fatta prima rallentare e poi accelerare il passo.

Tornaconto personale. Ancora una volta, poteva avere un tornaconto nella situazione e questo le dava il voltastomaco. Avrei fatto scappare Sawyer perché lo volevo libero. Avrei aiutato Jack perché è Jack… e invece ho fatto tutto questo per poter andare via. A casa mia.

A casa, si ripetè, emergendo dalla vegetazione e apparendo al limitare del campo. A casa, ripetè, nella propria mente, con disgusto. E fu un sollievo inspiegabile quando, ore dopo, a fucile spianato, le misero le manette e le parlarono di processo.


***


Anche Sawyer correva a fianco di Kate, intrappolato tra il sollievo e il disgusto. Era libero, era vivo, era con Kate, aveva una barca… ma non Jack.

E Jack voleva restare, con quel suo solito inafferrabile istinto eroico.

Abbiamo una barca. Ci lasciano andare.” - stava infatti dicendo Kate, alla trasmittente.

Chi è che ti lascia andare?”

La donna bionda.”

Quindi tu e Sawyer non siete in pericolo?”

Sì, esatto.”

Allora racconta. Raccontami la mia storia.” - ordinò Jack, guardando il sangue di Benjamin in lenta caduta sul pavimento. Istintivamente, allungò le mani verso il vassoio degli strumenti, scegliendo il primo di quelli che riteneva necessari.


È così che è iniziato tutto, vero, Kate? Tu, io, ago e filo. Abbiamo cucito assieme i nostri destini e in questa rete abbiamo intrappolato lui. Con questa rete lo abbiamo tratto in salvo, con questa rete gli abbiamo dato l'impressione di soffocare.

Ora è tuo. Non è mai stato mio.

Era il tuo bacio che voleva prima di morire. Ed è stato così anche questa volta.

A parti invertite io ti lascerei morire. Voglio crederti, Sawyer. Voglio credere che non mi stessi mentendo. Perché voglio che mi lasci andare, ora.


Jack battè le palpebre. E il cuore di Benjamin si stabilizzò, mentre la voce di Kate si affievoliva e tornava forte. Interferenza? Lacrime? Che importa. Te ne vai, Kate. Finalmente te ne vai. Fammi il favore, non lasciarlo morire. E ricordagli che... che ognuno bada a se stesso.

Ho bisogno che tu mi prometta una cosa, Kate. Promettimi che non tornerai mai qui a riprendermi. Non tornare, Kate.”

Jack, dove sei...”

Non tornare.”

Jack...”


Spegni la radio. Spegnila. È finita.


SECONDA PARTE


E tu, Jack… sai dove stai andando?”

(Locke,The Hunting Party)



Dobbiamo tornare indietro.”

Cosa diavolo stai dicendo?”

Inverti la rotta, Sawyer, dico sul serio. Fallo e basta.”

Dammi una buona ragione.”

Non possiamo lasciare indietro Jack.”

E invece credo di si, Lentiggini. È ciò che ci ha chiesto di fare.” - aveva replicato, all’ennesima obiezione - “Spiacente, piccola. Credo proprio che Jack dovrà cavarsela da solo.”


Non sono mai stato abile con l'introspezione. Non me ne è mai fregato niente di analizzare il perchè sotto agli altri perchè.

Sono un truffatore.. ma non truffo me stesso raccontandomi belle storie.

Bianco. Nero. Giusto. Sbagliato. Scelgo solo da che lato stare.

E, ogni volta che lo faccio... tutto diviene relativo.

Giusto per me. Sbagliato per me. Utile per me. Per me, le due parole chiave.

Ma Jack... Jack, per me, era il tutto. Tutto il giusto, tutto l'onesto e il pulito, univoco, oggettivo, inafferrabile. Sempre e comunque, anche mentre mi fregava, mi sfidava, mi fotteva.

Sempre.

Ma non è bastato. Non mi è bastato.

L'ho sporcato. L'ho aiutato. L'ho tradito. L'ho sognato.

L'ho abbandonato. Ho fatto di tutto per non appartenergli.

E ho sempre fallito. Ma non posso tornare indietro.

Gli ho fatto del male ogni volta che ho potuto. E non mi sono mai voltato, fino alla fine. Dopotutto è un figlio di puttana, mi sono ripetuto. Un figlio di puttana che ha venduto la mia vita per un principio. Giusto, certo. Ma era la mia vita.


Si, certo... Nessuno l'aveva mai ritenuta sacra quanto un principio.

Cazzate. Non ci pensare. Non ci pensare. Ascolta Lentiggini e la sua dannata frase in codice.


Stavi... operando una ragazza... e hai fatto un casino. Hai commesso un errore. Le hai reciso qualcosa sulla schiena, e tutti i nervi sono saltati fuori... E mi hai detto che avevi così paura... e hai detto che la paura era così vera, e non sapevi che cosa fare... allora hai contato fino a 5...e poi non hai avuto piu' paura... è sparita. E hai guarito la ragazza. L'hai salvata.”


Paura, doc? Si, la stessa che provo io adesso, mentre pagaio verso la nostra personale isola dell'inferno, con la mia donna e un moccioso in amore. Paura, lo ricordo.

Conoscevo quella storia. Ma la conoscevo diversa.


***


La volta che ho capito cosa fosse la paura... ho capito anche come controllarla.” - aveva ammesso Jack, una notte, la mano imbarazzata a carezzare la fronte, la nuca - “E mi sono sentito un dio. Credo di non essere mai stato tanto simile a mio padre come in quel momento.”

Sawyer si era sollevato, appoggiandosi sui gomiti, guardandolo.

In sala operatoria?” - lo aveva incoraggiato. E, da quella prospettiva, gli occhi di Jack gli erano sembrati verde cupo, brillanti come l'acqua della laguna.

Si, in sala operatoria. Ho fatto uno sbaglio e ho visto sotto i miei occhi tutti quei nervi. Sembrava un ragno, in piccolo, mi ha terrorizzato. E poi è giunto il panico, senza che riuscissi a frenarlo. Solo un attimo, due secondi, cinque... non so. So solo che, dopo, all'improvviso, sono riuscito a pensare lucidamente. E l'ho salvata.”

Sawyer sorrise. La voce di Jack era piena di orgoglio, esuberante come quella di un ragazzino al primo home-run.

E poi?”

Poi?”

Dopo. Dopo come è stato.”

Mi sono ubriacato. Ho bevuto così tanto da non essere in me per oltre sei ore. Un epilogo poco eroico, a dire il vero. Simile a mio padre, te l'ho detto.” - Jack abbassò gli occhi, tormentandosi le dita. Poi voltò la testa, guardandolo - “Eppure è la lezione più importante che abbia mai avuto, Sawyer. Posso controllare la paura... ma non posso farlo in eterno.”

Solo nel momento in cui conta.” - sintetizzò Sawyer, puntellandosi la tempia con il pugno e lasciando che una lunga ciocca di capelli scivolasse in avanti.

Si.” - Ammise Jack, afferrando il ciuffo tra le dita. Oro. Perfetto - “È esatto. Solo quando conta davvero ma, nel resto della mia vita... sono allo sbando.”


Allo sbando.


Ed è quando ho la reazione giusta che ne divengo consapevole.”

Sawyer non disse nulla. Lo osservò, aggrottando lievemente le sopracciglia, quasi soppesasse ciò che vedeva e ciò che sentiva. Poi, senza attendere oltre, tornò a sdraiarsi, la testa sulla sua spalla.

Ti senti così con me, Doc? Ti chiedi mai come mi senta io con te?

Non sei allo sbando.” - sospirò, chiudendo gli occhi – “Pensi solo troppo. Dimentica. E vai avanti.”


Ancora una pagaiata, la riva è vicina.” - disse Kate, strappandolo dal ricordo, il ricordo della spalla di Jack sotto la propria guancia. E Sawyer remò più veloce, più deciso.


Si, la spiaggia è vicina. Un'altra riva, un'altra isola.

Dimentica, Jack. Dimentica e vai avanti. Io farò altrettanto.


***


La gabbia di Sawyer. C'era un che di ironico in tutto questo. Jack si godette questa decisione di Ben con la migliore delle soluzioni: una bella risata liberatoria.

Nella gabbia di Sawyer... Si voltò, fissando un punto imprecisato. E gli sembrò di vederli, in traslucido. Kate, nuda, Sawyer chino su di lei.


Amore Oh, si, hai sempre parlato di lei in questi termini. Dov'è lei... io la amo... lei è Lentiggini... Lo so, Sawyer. La tua Lentiggini. Non mi era mai sfuggito il particolare.


Chiuse gli occhi, respirando a fondo. Stirò le braccia verso l'alto e si sedette, le ginocchia divaricate, le mani intrecciate. E, quando alzò la testa, vide Sawyer sorridergli.

Era inginocchiato innanzi a lui, la jungla alle spalle, l'acqua della cascata tanto vicina da raffreddarli con gli spruzzi. E, con i capelli fradici, seminudo, rialzava la testa, guardandolo, in ginocchio tra le sue gambe.

Non ti stanchi mai, vero?”

Di cosa?” - aveva riso Jack, guardandolo - “Di te?”

Si, certo. Di me. Io sono spesso stufo di te.”

Non ne dubitavo.”

Mi manca il sesso etero.”

Allora fallo.”

Sawyer lo aveva fissato, in maniera strana. Immobile, le mani sulle sue ginocchia, il torace largo su cui ancora si intravvedevano i resti della nuotata.

Davvero, Jack?” - lo sbeffeggiò, piegando la testa - “Posso? Non lo riterrai tradimento?”

Non competo con una donna.” - aveva risposto, incurante, quasi strafottente nell'alzare le spalle - “Scegli chi vuoi...”

Chi voglio...” - lo aveva ripetuto, senza porre una reale domanda di conferma. E la bocca si era dischiusa, lasciando intravvedere i denti bianchi, diritti - “Ma, se scelgo davvero chi voglio, tu avrai da ridire, Doc... lo sappiamo entrambi.”

A chi ti riferisci?”

Sai benissimo di chi sto parlando.” - replicò, senza sembrare irritato dalla piega della conversazione. Ma, tutto sommato, rassegnato - “C'è un'unica donna che voglio su quest'isola.. ed è l'unica che vuoi anche tu. Ma non tra di noi.”

Jack esitò, fissandolo.

Perchè, tu la vorresti?” - azzardò, l'impressione di essere in bilico tra il gioco e il pericolo - “La vorresti tra noi?”

Mi piacerebbe. Mi piacerebbe davvero ma...” - Si era interrotto, divenendo serio.

Ma cosa, Sawyer? Cosa.”

Il giorno che accadrà, perchè accadrà, Jack, uno di noi ci rimetterà la testa. Solo la testa, se sarà fortunato. Credimi.


Ti credo, Sawyer, gli rispose, riaprendo gli occhi e guardando attraverso le sbarre. C'era Juliet che avanzava, zoppicando, un piatto tra le mani. Ma ti credo solo ora.


***


Solo la testa. Lo avevo detto, io. La testa, o magari le palle... non ho ancora deciso cosa Kate mi abbia tagliato negli ultimi giorni.

Non abbiamo una relazione? È quasi un sollievo.. ne ho abbastanza di avere relazioni distruttive con idealisti. Non vuole il mio aiuto? Meglio, ho da fare, devo ricominciare a badare a me stesso. Sono bravissimo in questo. Non voglio preoccuparmi di nessuno.


Se non fosse che...


Figlio di puttana. Ci sei di nuovo tu anche in queste parole.

Si, mi appari tu ogni volta che chiudo gli occhi. Tu e centomila altri particolari che parlano di te.

Sento tra le dita quella dannata chiave che portavi al collo, come un ciondolo. Sento il tuo respiro sul collo, ogni volta che spira un alito di vento in questa jungla. Ti vedo mentre mi butti all'aria la tenda, mi porti via le medicine, mi tormenti con domande imbarazzanti per il gusto di fare. E, ogni volta che alzo gli occhi, vedo la tua mano ripararmi dal sole e sento le tue dita disegnarmi le labbra.

Potessi, ti prenderei a calci. Non sto scherzando.

Perchè sono qui e mi racconto balle, come al solito. Mi ripeto che non vuoi essere salvato per non dovermi preoccupare di farlo. Che hai agito per la legge della jungla, che non ti sei ostinato un'altra volta a tenermi in vita fregandotene del mio libero arbitrio. E lo so, perchè lo so, che questa ragazza che mi cammina un passo innanzi non resisterà a lungo al richiamo dell'eroismo. E correrà da te, perchè tu sei Jack, perchè non possiamo lasciarti lì, perchè questo, perchè quello...


Io non vi capisco. Vi amo, forse. Ma non vi capisco per niente.


***


Il villaggio di Ben era piacevole, tranquillo. C’era la musica, che fuoriusciva dalle finestre, dalle tendine retrò appena discoste. C’era un buon profumo, c’era sempre qualcuno in vena di fare due tiri a football.

Era come stare in vacanza.

Jack allungò le gambe, avviando il dondolo con una lieve spinta. E Juliet scelse quel momento per sedersi al suo fianco.

Allora ci siamo. Siamo in partenza.” - disse, stringendo un poco di più la mantella di tela azzurra in cui era avvolta - “Domani…”

O dopodomani.” - rispose Jack, senza guardarla. Il sole tramontava, rossiccio, tiepido. Gli rammentava qualcosa, un cocktail, un fiore… era un colore che conosceva - “La precisione di Ben è estesa a molti campi ma non a quello delle promesse.”

Purtroppo è così.” - concordò lei, annuendo. Le ballerine che indossava caddero a terra, quando piegò le ginocchia. E Jack sentì il suo piede, sottile e caldo, arrivare a sfiorargli la mano.

Istintivamente, lo percorse con una carezza,

Juliet piegò la testa, contemplandolo. Jack fissava dritto innanzi a sé e la luce calante mutava il colore dei suoi occhi. Mangiava poco, parlava ancora meno… talvolta, la notte, si sentiva il suo pianoforte, di sottofondo ai rumori meccanici del campo.

La musica era il dialogo più lungo che Jack avesse con gli abitanti di quella porzione di isola. Ma a Juliet non importava. Nel silenzio, Jack preservava un mondo di ricordi e di emozioni e, soprattutto, affogava il proprio personale tormento.

Dovresti provare a fuggire.” - mormorò, d’un tratto, interrompendo quel rito.

Non voglio fuggire.”

E’ la tua gente, Jack. sono le persone che ami.”

Non ha importanza. Se la caveranno. Penserà Locke, a loro.”

Locke non è te.” - replicò Juliet, piatta. La mano di Jack si muoveva ancora sul suo piede, sulla sua pelle. Ma era il cuore che si scaldava, poco a poco - “Perché credi che non verrà a salvarti…”

Perché gli ho detto di non tornare.”

Kate non è mai stata una che si ferma…”

Non parlavo di Kate.” - la interruppe Jack. Ma non c’era astio nella voce - “Kate.. Kate ha Sawyer. Le basterà.”

Ti illudi.”

Non ci troverà. Saremo partiti prima che…”

Ti illudi anche su questo.” - era il suo turno interromperlo. E guardarlo riscuotersi, voltarsi. Si strinse di più nella mantella, con un movimento delle spalle che sapeva di scuse - “Kate ti cercherà, Jack. E lo farà perché ti ama.”

Lo farà perché non sa cosa vuole, mai.”

Probabilmente hai ragione. Non sa cosa vuole. Ma questo non la fermerà finchè non ti avrà riavuto.”

Jack non rispose.

Lui potrebbe tornare.” - aggiunse la donna.

Lui non torna mai per nessuno.”


Juliet lasciò che il silenzio scivolasse di nuovo su di loro. Voltò la testa, fissò il sole in inesorabile discesa. Era infuocato, pieno. E il suo colore, era quello del sangue.


***


Jack la guardò, intensamente. Perchè sorprendersi, dopotutto. Conosceva Kate, sapeva che sarebbe tornata a cercarlo, che era solo questione di tempo. Kate era fatta così. Ciò che voleva, prendeva. E non le importava del desiderio degli altri. Non le importava di nulla.

Meno di una settimana prima le aveva detto di non tornare, si era messo lanimo in pace sapendola al sicuro. Aveva provato. E si era sentito libero, al campo di Ben. Una parentesi breve, pacifica. Una parentesi che Kate aveva appena chiuso, senza dimostrare incertezze e con il suo tipico, immancabile, senso di colpa a posteriori.

Ti avrei dovuto ascoltare. Non volevo... Volevo tornare per aiutarti ma non avevi bisogno che lo facessi... e ora per causa mia, non puoi andartene... Mi spiace così tanto...”

Parole. Parole che cancellavano il silenzio e i pensieri.


Loro semplicemente... sono spariti.”

Sono andati via? Pure... pure Juliet?”

No, hanno lasciato anche lei.”


E ancora parole, parole per blandirlo, per farlo sentir amato. Ma io non posso essere amato, si era detto Jack, cercando di chiarirsi le idee. So amare, so di poterlo fare ma… ma non è destino.

Non è il mio destino, ora.

Ora dovrò fare ciò che desideravo dimenticare. Non c’è amore, nel mio futuro.

C’è la mia gente. C’è la mia guerra.


E adesso?”

Adesso... Adesso torniamo indietro.”


Si, non si può fare altro. Quando non puoi andare avanti puoi solo tornare indietro.

E adesso? Adesso smetti di chiedertelo, Jack. Adesso... Adesso torniamo indietro.


***


Kate gli camminava a fianco. Ma Jack era lontano. Lontano anni luce, con gli occhi già rivolti alla spiaggia dove gli altri lo attendevano. E vi tornava come se nulla fosse, in silenzio, come sempre, camminando spedito, come sempre. Ma, questa volta, Kate non si illudeva. Jack poteva fingere che fosse tutto come prima, di essere l'uomo di prima, ma non lo era.

Ti fidi di questa gente? Sono bugiardi. Perchè dovresti credere alla loro parola...” - aveva insistito, quando aveva potuto finalmente afferrargli le mani, parlargli. E Jack, che portava scritto negli occhi che non avrebbe più voluto ascoltarla, aveva alzato la testa e le aveva risposto.

Mi fido di loro perchè mi hai detto tu di farlo, Kate... Quando mi hai chiesto di salvare la vita a Sawyer.”

Disperato. Disperato come non lo era mai stato. Tu mi hai tradito, Kate, diceva il suo sguardo. Kate aveva provato una vergogna incomprensibile. Sapevi che per te lo avrei fatto. Per te. Avrei salvato Sawyer solo per te, perchè per me...

Kate piegò la testa, gli gettò un'occhiata e un brivido la percorse, facendola rallentare.

Sembra solo uno di noi. Cammina tra noi.. ma non è uno di noi.

Accelerò nuovamente il passo, tornò ad affiancarlo. Pochi metri, poi avrebbero svoltato oltre la vegetazione e sarebbero stati visibili.

Abbassò lo sguardo, si morse le labbra, continuò a camminare.

Gli occhi di Juliet, alle spalle, la bruciavano, come il ricordo delle sue parole.

Jack mi ha detto di non tornare indietro, per proteggermi, perchè non voleva che corressi pericoli.”- si era difesa, quando finalmente si erano affrontate.

È questo che pensi?”

Sì, è questo che penso.”- orgoglio, stupido infantile orgoglio.

Abbiamo telecamere puntate sulle gabbie, Kate, su tutte quante. Vi ha visti... tu e Sawyer.” - Juliet aveva occhi d'acciaio. E Kate si era sentita sempre più piccola. E trasparente - “Il motivo per cui Jack ti ha detto di non tornare indietro, non è stato perchè non voleva che corressi un pericolo. Ma perchè gli hai spezzato il cuore.”


Il cuore, il cuore, il cuore... non sapevo di possederlo. È da me che sei fuggito, allora? Per questo non dovevo tornare a cercarti? E ora? Ora che sei tornato indietro, cosa accadrà?

Si voltò, ancora, per guardarlo. Ma Jack non le sorrise e continuò a camminare verso il gruppo, verso le persone che già gli andavano incontro, incredule.

C'era anche Sawyer, poco lontano, una ciotola piena di cereali tra le mani. E Kate strinse gli occhi, guardandolo. I capelli biondi gli brillavano sotto il sole. E la sua bocca...

La sua bocca era visibile, come la frase che stava sillabando. Figlio di puttana...

Jack, in quell'attimo, aveva accelerato, lasciandola indietro.


***


Gli aveva sorriso, gli aveva teso la mano. E Sawyer non aveva resistito. Un abbraccio, almeno. Uno solo. Uno solo, perchè il sorriso gli aveva detto e dato quanto altro si potesse immaginare.

Quando Jack lo aveva guardato negli occhi, Sawyer non aveva provato nulla. Nulla. Il dottor Shepard gli aveva sorriso. Asettico, pulito, senza emozione.

Senza paura. Senza nessuna paura. Sawyer lo aveva rivisto nudo, indifeso, il sorriso dell’incertezza sulla bocca. Ed aveva risentito le sue parole.

Nella mia vita... nella mia vita sono allo sbando.”


Ehi, Doc... che ti è successo... hai imparato? Tutto sotto controllo da qui all'eternità?

Avrebbe voluto chiudere gli occhi, scacciare quell'impressione, respirarlo, capire senza lo sguardo, con la pelle. Ma Jack si era scostato, arretrando di un passo, quasi avesse adempiuto un gesto di circostanza. Sawyer lo aveva lasciato andare, senza riuscire a provare rabbia.


Si, nessuna paura. No fear.


Siamo tornati indietro, quindi... abbastanza indietro da non esserci mai conosciuti, oserei dire. Doveva andare così, suppongo. Mi sono preso Kate, non sono venuto a salvarti... la tua stretta di mano è stata una scelta più che signorile. Io, a parti invertite, ti avrei tirato un pugno.


A parti invertite... a parti invertite ti avrei lasciato morire...


Represse un'ondata di nausea e rialzò la testa, cercando Kate nella confusione.

Ma si, siamo davvero tornati indietro, ora. E poi, il bacio l'ho avuto, che altro vivo a fare...


Non prendertela troppo con te stesso. È destino.

Perciò i Red Sox non vinceranno mai le World Series.


Vero, vero. Ed è per queste stronzate che la gente come me e come te, mio grande dottor Christian Shepard, perde quelli come Jack.

Jack fa parte dei giusti della terra. E noi, i tipi del genere, non li meritiamo. Non li meriteremo mai.

Quindi, a conti fatti, mio caro James, smetti di trastullarti con grandi sogni. Conta fino a tre e, quando riaprirai gli occhi, tutto questo non sarà mai esistito.


Uno...

tra me e te solo ciò che è tra me e te.


Kate, morbida e calda, gli si avvicinò e lo strinse. Sawyer piegò la testa, ricambiando, gli occhi stretti, un respiro esasperato e impercettibile.


Due...

Mai innamorarsi.


Jack li guardò, non visto, in un turbinio di mani da stringere e carezze.

Sawyer. E Kate. Insieme. Aveva smesso di immaginarli. Ora poteva vederli.


Tre.

Ciò che è fatto è fatto.


E Jack si voltò.

Regola numero otto: contempla l'oscurità, senza paura. Poi abbandonala.

A quel punto, semplicemente, sorrise a Juliet.


***


Andare avanti, dimenticare... ma alla fine, Sawyer non aveva resistito. E aveva chiesto.

Allora, gliel'hai detto?”

Ho detto che cosa a chi?” - aveva risposto Kate, con aria distratta.

Hai detto al Doc... di noi due?” - e, nel formulare la domanda, pensò a Juliet. Juliet che sorrideva e gli preannunciava il tradimento.


Strega. Strega visionaria. Vorrei poterti prendere per il collo e darti la fine che ti meriti.


No...” - completò, ricacciando la bionda nemesi in fondo alla mente - “Ma lo sa. Ci ha visto in uno dei monitor di sorveglianza.”

Per un attimo, un lungo istante senza cinismo, Sawyer sperò di aver capito male. Kate rispondeva con tranquillità, come se la cosa non le importasse.

Ma ti importa, pensò Sawyer, guardandola. Non è chiaro di chi dei due... ma ti importa. Vero?

Credevo avessi detto che la telecamera era rotta.” - borbottò, cercando di portare ordine tra i pensieri con l'intento di buttarli fuori dalla propria testa.

Beh, ne avevano un'altra. Comunque, lo sa.”


Confortante. E cosa gli brucia di più? La sua dolce fanciulla traviata da me o il suo bel delinquente che non si è redento? Oh, chissenefrega!


Bene, ora che ci siamo tolti il pensiero... Che ne dici in un po' di delizia pomeridiana? Intendo sesso.”

Non aveva risposto positivamente. Non aveva risposto affatto. E Sawyer aveva dichiarato chiuso anche quel capitolo. Prima l'eroe, poi la principessa in difficoltà, fine dei miei problemi da fiaba.

E, del resto, le fiabe non esistono.


***


Jack si era presentato con i loro piatti e le aveva sorriso. Juliet aveva ricambiato con pari sincerità.

Lo aveva già ringraziato per il modo in cui la difendeva, per la tenacia con cui l’aveva sostenuta, per come le fosse rimasto a fianco mentre tutto sembrava essere contro di lei. Tutto. E tutti.

Ma solo in quel momento, seduti in disparte le teste chine sui proprio piatti, il suono del metallo delle posate contro i piatti che Juliet aveva rotto il castello delle apparenze e abbassato la voce.

C’è mancato poco, oggi…” - sussurrò, lasciando stridere la punta della forchetta per precauzione - “Per un attimo ho pensato che fosse meglio parlare… spiegare tutto.”

E’ presto.” - rispose Jack, con la stessa tecnica. Parlava con lentezza, per non incrinare il sorriso - “Non capirebbero. Non sanno chi sia Ben, finirebbero con il sottovalutarlo. Meno sanno, meno sveleranno.”

Juliet masticò pensosamente. Una frase da vero leader... Ma non una frase da Jack.

Non usare la bugia per vincere.” - si sorprese a mormorare - “Nemmeno questa volta.”

Questa volta c’è in gioco molto più che una porzione di terra, Juliet. Questa volta voglio spazzarli via, tutti in un colpo.” - altro stridio metallico, nessuna incertezza a non fissarla negli occhi - “Voglio che la mia gente sia al sicuro, definitivamente. E poi li porterò a casa.”

Jack.” - gli aveva afferrato il viso, obbligandola a fissarla - “Non sei costretto a tutto questo.”

Lo sono, invece.” - replicò, senza incertezze - “E prima imparerò a mentire fissando le persone in faccia, prima saremo al sicuro.”

Noi, forse.” - rispose Juliet, lasciando ricadere la mano - “Ma tu? Chi ti salverà da te stesso?”

NessUna risposta. Ma, ormai, era cosi molto spesso. Juliet tornò a dedicarsi al proprio pasto e, solo con la coda dell’occhio e con ben scarso interesse, notò Kate che voltava loro le spalle.


***


Indubbiamente, Kate era una ragazza confusa. Lo aveva mandato in bianco il pomeriggio e ora gli saltava addosso. Ringraziando il cielo, Sawyer sapeva che al mondo esistono cose ben più importanti del rancore.

Che diavolo stai facendo?”

Zitto e non fiatare.”

Stai piangendo?”

Ho detto di stare zitto.”

Come vuoi.”


Come vuoi, Lentiggini. Del resto è sesso, non posso certo dire di no. E non sono tanto sofisticato da badare alle ore che ti sono servite per vagliare e accettare la proposta.

Ma le lacrime... Le lacrime mi fanno incazzare.

Per cosa piangi, Kate? Per la virtù compromessa dal peccato? Oppure speravi come una ragazzina? Salvare qualcuno non significa possederlo, spiacente. Io ne so qualcosa.


Ed ora, ora che ti sei levata di torno... bhe, mi manchi, dannazione. Mi manchi.


Sawyer si accese la sigaretta, riparandola con entrambe le mani, e il fiammifero planò sull'acqua notturna dell'oceano, svanendo.

Fine dei fuochi nel mare della notte...” - sospirò, sbuffando fumo verso l'alto. Le sigarette della Dharma erano degli anni settanta, senza filtro. Bruciavano i polmoni, a ogni tiro. Ma a Sawyer piacevano, gli ricordavano che ancora respirava.

Ciao, James...” - sussurrò una voce dal buio. Poi, dall'oscurità emerse Jack. Era bagnato, riluceva appena alla scarsa luce della luna - “Sigaretta prima di andare a dormire?”

Bagno di mezzanotte?” - ritorse, senza rispondere, sorridendo. E, senza pensare, tese le dita offrendogli un tiro - “Che romantico...”

Ne avevo bisogno.” - replicò, criptico, accettando. La brace, accendendosi, gli illuminò il viso dal basso. Sawyer intravide gli occhi, il verde cupo attorno al nero - “Faccio fatica a dormire...”


Vedo te. Vedo noi.


Ma davvero...” - Sawyer si irrigidì. Era tutto surreale. Fermi in riva al mare a parlarsi senza sfumature. Ma cosa si aspettava, del resto?

Già cosa ti aspetti? Braccia intorno al collo, confessioni, riappacificazioni?


Cazzate. Non aspettare che ti colpiscano. Colpisci per primo.


Incubi?” - domandò, con una punta di veleno, fissando le acque - “Sogni Gabriela?”

La sigaretta si abbassò bruscamente. E Sawyer sentì di aver centrato un punto debole anche senza vedere Jack in viso.

Come?”

Gabriela... tua moglie, immagino. La chiami nel sonno... la chiamavi...” - la chiamavi quando dormivi con me. Ricordi? È esistito un tempo del genere.

Ti sbagli.”

No, Doc. Non mi sbaglio. Perchè allora io ero sveglio e tu dormivi.”

Jack sorrise, guardandolo. Anche al buio poteva vedere i suoi occhi, i capelli, l'espressione contrariata che gli faceva sporgere la mascella in fuori rendendo le labbra sottili.


Quando dormivi con me... dormire con te è qualcosa che sogno ogni notte.


No, ti sbagli sull'ipotesi. Mia moglie si chiamava Sarah. E Gabriela...” - una pausa. Poi le parole divennero sottili, tanto da essere appena udibili - “Gabriela era... Gabriela sarebbe potuta essere molto importante.”

Davvero? E non lo è stata.”

Purtroppo no. Ma, del resto, io ero sposato. E, contrariamente a quello che ora stai certamente immaginando, amavo mia moglie. La amavo davvero.”


Sai, James, anche tu assomigli alla sua prima moglie....”


Juliet assomiglia molto a Sarah...” - aggiunse la voce di Jack, quasi con rassegnazione. E Sawyer si rese conto di essere in silenzio, da un tempo infinito. E di non avere nulla da dire.


Saranno i colori, sarà l'espressione... sarà che prima o poi lo tradirai...”


Taci, zucchero. Taci.


Capisco.” - sospirò, cercando di non dare peso all'imbarazzo. Voleva colpire... ma Jack aveva mira migliore.

Tu assomigli a Sarah.” - sorrise Jack, un sorriso visibile - “Non mi fraintendere, hai qualcosa che...”


Ora ne ho abbastanza, Doc. Tieniti le tue confidenze e tornatene da dove sei venuto. Subito.


Si, certo.” - Sawyer si voltò, passandogli a fianco, lanciato - “Ma non ti illudere. Per il sesso consolatorio ho già dato stasera. Buonanotte.”

Jack rimase in silenzio, ascoltando i passi allontanarsi.

Con un ultimo tiro, la brace arrivò a scottargli le dita. La carta della sigaretta era intrisa dell'umidità della notte e di labbra non sue... ma era comunque il momento di separarsene.


Assomigli a Sarah, Sawyer. E io ho perso lei per gli stessi motivi per cui ho perso te.

Allora c'era il mio lavoro. Ora c'è la mia battaglia.

Ieri c'era Gabriela. E ora... ora c'è Juliet.


E, come allora, non amo chi desidero e amo chi sto perdendo.


Buonanotte.” - sussurrò al mare, lanciando il mozzicone. Buonanotte, mentre la brace rossa che non era divenuta cenere svaniva nel buio.


***


Troppo complesso. Soprattutto su di un'isola in cui gli alcolici scarseggiavano. Kate, seduta dove la vegetazione diveniva più folta, guardò Sawyer andarsene. Lo fissò mentre, distintamente, urtava Jack per proseguire senza voltarsi.

Jack non aveva vacillato. Restava in piedi, da solo, gli occhi verso il mare. Jack, che aveva cenato con Juliet e parlato con Sawyer, ma non aveva avuto tempo per lei. Jack che nuotava in acque buie mentre tutti dormivano. Jack, che non era più parte di nessun gruppo. Jack e... e Sawyer.


Allora, gliel'hai detto?” “Ho detto che cosa a chi?” “Hai detto al Doc... di noi due?”


Kate sentì il proprio respiro divenire affrettato, gli occhi divenire brucianti in maniera fastidiosa. Sawyer e Jack. Non Jack e Kate. Il nodo alla gola si fece più intenso.


Mi fido di loro perchè mi hai detto tu di farlo, Kate... Quando mi hai chiesto di salvare la vita a Sawyer.”


Non aveva voluto vedere. Erano settimane, mesi... da quando?


E noi cosa siamo? Esche?” “Qualcosa del genere.” “Doc non è abbastanza stupido da farlo.”


Non aveva voluto capire. Sono io, è per me, si era ripetuta.

Loro sono così per me. Cosa può essere… se non l’amore per me?


Gli ho detto che lo deve fare. Per salvarti la vita.”“La mia vita non ha bisogno di essere salvata.”


Si portò la mano alla bocca, stringendo i denti fino a provare dolore. C'era Jack, c'era Sawyer. E lei... lei, che non aveva mai saputo scegliere, ora... ora aveva uno e non poteva avere l'altro, voleva questo, voleva quello e forse... e, forse, non valeva nulla.

Si sdraiò, respirando. Il senso del corpo di Sawyer, il rapporto rapido, rabbioso con cui si era saziata, ora bruciava senza darle sosta. Tutto bruciava, nel buio.

Jack in piedi, di spalle. Sawyer che fuggiva. Jack e Sawyer, Sawyer o Jack... Si coprì gli occhi con le mani, represse un singhiozzo. Quanto era stanca, quanto.


E quanto... quanto Juliet sapeva?


Abbiamo telecamere puntate sulle gabbie, Kate, su tutte quante. Vi ha visti... tu e Sawyer.”


Tu e Sawyer... e Sawyer che urlava, le sbarre strette tra le mani. Doc! doc!


Il motivo per cui Jack ti ha detto di non tornare indietro, non è stato perchè non voleva che corressi un pericolo. Ma perchè gli hai spezzato il cuore.”


Non io, no. Non... lui si fidava di me e io…


Mi fido di loro perchè mi hai detto tu di farlo, Kate… Quando mi hai chiesto di salvare la vita a Sawyer.”


Hai creduto a me e sei caduto nella loro trappola. Ho insinuato il dubbio e ti ho fatto cedere, sono venuta a salvarti quando potevi andartene e ora... ora mi sono presa Sawyer senza comprendere.

Mi dispiace, Jack. Mi dispiace perchè ho scoperto che ti amo.


***


Il buio, il mare. Una vita era passata da quando, in piedi a fianco di Sawyer, aveva fissato la luna riflettersi nello specchio d’acqua.

Era passata una vita, era passato un amore, era fuggita la speranza di qualcosa di migliore, per entrambi. Jack abbassò la testa, tormentò una conchiglia con la punta del piede. Percorreva la spiaggia lasciando che l’acqua, lambendo la riva, non arrivasse mai a sfiorarlo. Aveva nuotato a lungo, in tondo, riflettendo. Il tatuaggio sulla spalla, colpito dal vento, sembrava infiammarsi senza motivo al posto che raffreddarsi. Istintivamente, posò la mano sulle linee di inchiostro, in una carezza.

Si, la pelle era calda e dolente, come il ricordo.

Come avevano tradotto? Ah, certo… Cammina tra noi, ma non è uno di noi.

Forse è ciò che dicono i simboli, si ripetè, stancamente. Ma non ciò che significano.


Riesci a vedere chi sono io, Achara?”

Sì.”

Chi sono io?”

Tu sei... un leader, un grande uomo. Ma questo... Questo ti rende solo, spaventato. Ed arrabbiato.”


Ottimo... sorrise, lasciando cadere la mano. Ottimo. Non riusciva a smettere di sorridere, alla sola consapevolezza di quanta derisione potesse essere racchiusa in quella parola. Ottimo…

Si fermò, infilando le mani in tasca, i pugni stretti, l’acqua ormai a impregnare l’orlo dei pantaloni.


E allora scrivilo su di me. Scrivilo su di me.”


Aveva implorato, comandato, pregato. E Achara si era opposta per, infine, cedere comunque.


Sarai solo, sarai spaventato… si, non ricordava un attimo in cui non si era sentito tale, in tutta la sua vita. Ma la rabbia... la rabbia era emersa poco a poco, con dolore, quasi in sordina. Le liti con suo padre, la revoca dell’abilitazione, la sua morte, il viaggio in Australia, l’incidente aereo… una lunga scalinata salita per raggiungere una furia che Jack non riusciva più a controllare.

Una furia che era quasi esplosa quando… quel dannato monitor…

Si fermò ancora, si impose di non ricordare. Avrebbe voluto fuggire da quella rabbia, prendere il sottomarino, andare via e non tornare. I giorni trascorsi al campo di Ben in attesa della partenza erano stati densi di una tranquillità che non aveva mai pensato di poter provare.

Gesti semplici, giochi, parole che non nascondevano nulla. Libero, libero di restare in silenzio, libero di essere solo un medico, oppure un uomo.

Libero, come si può essere solo se sospesi nel limbo.

Nessuna passione, nessun amore. Solo un pianoforte e, nelle note, i fantasmi di un passato che avrebbe voluto dimenticare. Sawyer, in ogni tasto premuto, bianco o nero che fosse.

Sawyer, che nella vita era un estremo o il suo opposto. E poi… Kate. E di nuovo la vita. Di nuovo Sawyer, di nuovo la lotta per la sopravvivenza, la scelta, il dramma, Claire e … e Juliet.

Juliet da proteggere, a cui sorridere. Juliet, con i suoi segreti, palpabili e inquietanti.

La creatura di Ben, o la sua nemesi. Difficile da capire, anche questo. Troppo difficile, come ogni persona chiamata amore, troppo vicina, troppo importante eppur troppo sfuggente.

Jack chiuse gli occhi, si passò le mani sul viso. Avrebbe dato qualsiasi cosa per non pensare. Dio, avrebbe dato qualsiasi cosa per dimenticare, anche solo per un attimo, ma…

Ma…


Ci saranno delle conseguenze, Jack.” “Ci sono sempre, Achara. Sempre.”


Sono un leader. Sono arrabbiato. Farò ciò che devo, sarò solo.

Questo è ciò che significano: solitudine, paura… rabbia.

Cammino tra voi, ma non sono uno di voi. E voi lo sentirete sempre.

Il vostro rifiuto mi scaverà come lava, fino a farmi morire. Ed Achara aveva ragione, a non voler incidere sulla pelle ciò che l’anima cercava di nascondere. Quando l’ho capito era già troppo tardi.


***


Claire stava bene ed era merito di Juliet. Lunga vita a Juliet! Lentiggini sembrava dedita alla costruzione del loro personale focolaio domestico. Al campo, chi più chi meno, erano tutti affaccendati. Persino Sawyer, annoiato, sentiva che era giunto il momento di fare qualcosa.

Magari di attaccar briga. E che male c’era, dopotutto, a cercarsi una vittima?

Jack stava aiutando Juliet a sistemare la baracca. Nulla di sorprendente, in effetti. Alzava le braccia, legava funi, tirava un telo… e Juliet, armata di martello, rendeva tutto più solido.

Come Kate stava facendo con lui. Sawyer, passo dopo passo sempre più vicino, sorrise, con una punta di tensione.

Siamo entrambi in balia di queste donne, Doc? siamo del tutto plagiati dalla loro forza?

Sarebbe cosi terribile, se svanissero? Lo sarebbe?

All’improvviso, il desiderio di interromperli divenne incontrollabile. Afferrarlo, trascinarlo via, tenerlo lontano da quella serpe bionda che sembrava sapere troppo e mai abbastanza. Non litigarci, ma allontanarlo, allontanarlo da finte certezze, da visione distorte e nuove utopie.

Senza pensare, tornò indietro, frugando sui ripiani del magazzino improvvisato. Poi, moderando la falcata per non correre, lo raggiunse.


Voltati, Doc, torna con i piedi per terra. Guardami.


Cosa vuoi, Sawyer?”- aveva mormorato Jack, quando lo aveva sentito vicino.

Oh, quello che volevo, Doc, era informarti... che ci sono stati degli sviluppi da quando eri "assente"...”

Allora dimmi...”

Com'è il tuo rovescio?”

E, quando aveva sventolato le racchette, il dottor Shepard gli aveva sorriso, come un ragazzino.


***


Perchè non accettare dopotutto. Ping pong… di tante trovate… ping pong!


Dove avete preso il tavolo?” – domandò Jack, quando la pallina gli passò a fianco, per l’ennesima volta, troppo veloce per essere afferrata.

Non lo riconosci? È caduto dalla nebbia viola quando la botola è saltata in aria. Se non giochiamo ogni 108 minuti, l'isola esploderà.”

Ieri giocavamo a carte, considerò Jack, chinandosi e sentendosi osservato. E oggi a ping pong. Ieri discutevamo di assi e picche e ore... ora vediamo chi ha le palle e chi segna un punto.

La sola idea lo faceva divertire, come le sue battute, quel modo grossolano e incerto di provocarlo, di prevaricare. È questo che vuoi, Sawyer? Vuoi ancora essere il migliore tra noi?

Tornò al tavolo, stringendo la pallina tra le mani, cercando di reprimere un ennesimo sorriso. Inutilmente, visto quello che Sawyer stava aggiungendo, con tono fintamente confidenziale.

È strano... essere tornati...” – Sawyer si interruppe, di colpo. Jack gli rideva apertamente in faccia – “C'è qualcosa di divertente?”

Uh, Kate ha detto la stessa cosa, ieri sera in cucina.” – era stata la risposta. E Sawyer aveva sentito un nodo stringersi all’altezza del diaframma. Kate e Jack, insieme.

Lo fissò, aggrottando le sopracciglia.

Quindi voi due avete mangiato insieme?” – domandò, senza frenarsi.

Poi, per la prima volta, da quando si conoscevano, provò angoscia. E, un istante dopo, angoscia per lui. La sola idea di Jack con Kate lo faceva impazzire… cosa poteva aver provato Jack davanti a quello schermo se…


Sciocchezze, lo interruppe la voce in fondo alla mente, reprimendo le urla della coscienza.

Cosa credi che importi a Jack, di te?


Non avrai creduto alle sue parole, alle sue promesse… non avrai creduto davvero al suo desiderio di salvarti, di crederti… Tu lo sai, Jack non è uno quasiasi. Ma tu, per lui, non sei nulla.


Ti ha mentito.

Ti ha allontanato.

Ti ha dimenticato. Dimenticato.


No, io e Juliet abbiamo cenato insieme, ieri sera.”


Juliet. Jack e Juliet.


Jack stava ancora dicendo qualcosa ma ma Sawyer non riusciva a sentirlo. Cera come un suono, il suono di un tamburo, che gli riempiva le orecchie, la mente, nascondeva ogni altro rumore, ogni altra parola.

Jack e Juliet.

E, una vita fa, Jack e AnaLucia.

Jack e


Io non mi fido di lei.” - sputò, così veloce da non rendersi nemmeno conto di averlo detto.

Jack lo guardò. Non c’era niente di sorprendente in quello che aveva detto ma, dannazione, il tono e l’espressione erano un’altra faccenda.

Lo immaginavo.” - replicò, cercando di sembrare tranquillo. E lo fece fissandolo dritto negli occhi - “I precedenti non depongono a suo favore. Ma io mi fido di lei.”

Lo so, lo so, mi sembra di ricordare che ne abbiamo già discusso.” - avrebbe voluto aggiungere altro, ma la nausea gli fece passare la voglia di farlo.

Aveva parlato di loro. Con quella sola lamentela, aveva reso di nuovo vivo il loro rapporto, il contatto dei loro corpi, le frasi che si erano detti in un momento buio della vita. Le ferite delle torture, i segni dei lividi, i tormenti personali sembrarono infiammarsi, tutti insieme.

E Sawyer sentì male al centro del petto, lungo la cicatrice che Ben gli aveva provocato.

La paura e il dubbio si acuirono, facendo del passato il presente.

Sawyer si voltò, appoggiandosi al tavolo e Jack, per un attimo, temette di vederlo cedere.

Sawyer, è tutto ok..” - si bloccò. Non aveva il diritto di chiederlo, non aveva il dovere di pensarci. C’era altro, c’era la sua missione, c’era Juliet. E Kate.


Tra loro c’era Kate.


Si, Doc. Tutto ok.” - risposero le spalle di Sawyer, tornando a raddrizzarsi. La racchetta cadde nella sabbia, le orma dei suoi, piedi, mentre si allontanava, si cancellavano da sole, come se non fossero mai esistite.


Tutto ok, Doc. Tutto ok.

Noi non siamo un noi e questo fa di questo fottuto posto un perenne ok.

Tu sei ok e… e Juliet è ok.

Il resto è nulla. Io non sono nulla. Ed ora, a quanto sembra, ho qualcosa in comune con Kate.


***


Già. Niente di sorprendente, a pensarci bene: io e Lentiggini siamo perfetti luno per laltro.

Siamo bugiardi, delinquenti, contorti ed ora siamo le due mezze mele di un idealista che non ci vuole. Un idealista che vuole salvarci, un idealista che vuole capirci ma che non ci vuole.


Stupido idealista. Stupido insopportabile idealista.


Oh, andiamo, vecchio mio, dimentica! Il Doc non ti vuole? Non sei mica la sua mogliettina! E poi, adesso, puoi avere Kate, rallegrati! Ora sai come averla senza faticare... e ciò che sai funzionerà persino meglio di quella pulciosa compilation di Phil Collins che hai rubato.

Non ricordi? Ti mancava il sesso etero scatenati.


Perchè mi sei saltata addosso stanotte?” – era stato dunque l’esordio. Leggera riprovazione, astuzia nel saltare i preamboli – “È stato perchè hai visto il dottore spassarsela con Juliet”?

Non è così.”

Subito sulla difensiva, perfetto. Provocala, portala dove vuoi che vada.

No?” – sorriso, comprensione, l’occhiata più da stallone che riesci a inventarti – “Non devi usarmi, Lentiggini. Tutto ciò che devi fare, è chiedere.”


Detto e fatto.


Chiedere! Caspita! Ti ho detto chiedere e non lo hai fatto nemmeno questa volta ma… ma sei stata comunque molto chiara a riguardo! Dritti al punto, vero Lentiggini? Due paroline, il miraggio di una manciata di canzoni d’amore e… et voilà, sesso!

Sesso, alla luce del sole, su queste foglie, in questo caldo umido che potrebbe mandarci fuori di testa. Tu, io, tutto il sudore e tutto il marcio di cui siamo capaci.

Perché lo sai, vero? Lo senti? Tu ed io ci vogliamo perché abbiamo Jack negli occhi.


***


Erano rotolati assieme per terra e, con la stessa naturalezza, a cose fatte, si erano separati.

Sdraiati a terra, fianco a fianco, la consapevolezza atroce del tradimento.


Ti ho usata. Mi hai usato. Sawyer rise, piano. E Kate voltò la testa.


Bhe, Lentiggini, poteva andare peggio.” – sospirò, sorridendo – “Jack poteva stare a guardare…”

Lo schiaffo lo colse senza sorpresa. Sawyer non le fermò nemmeno la mano.

Poteva esserci Juliet a baciarlo, intanto… “ – aggiunse, trovandolo sempre più divertente.

Kate alzò la mano e rimase immobile. Sawyer aveva ragione. Seppur a terra, con gli occhi brillanti e vitrei, la pelle resa lucida dal caldo, il respiro affrettato, riusciva come sempre a spezzare ogni illusione.

Non usarmi. Devi solo chiedere. Lo aveva detto, le aveva dato il permesso. E ora, dopotutto, diceva solo la verità. E la verità faceva male, ad entrambi.

Kate si sedette, aggiustando malamente i vestiti. Chiuse i jeans, aggiustò la maglietta, si strofinò la pelle con le mani per cancellare la sensazione di sporco. Gesti semplici, per riflettere, mentre la risata al suo fianco scemava e si spegneva tornando ad essere solo respiro.


Mi fai del male per non sentirti solo.


Ti diverti, vero?” – domandò, senza guardarlo. Sopra di loro le palme si piegavano, come un guscio verde e rigoglioso – “Pensi sia divertente, prendermi in giro… Pensi che sarà meno doloroso, se saremo in due a tormentarci…”

Lo aveva detto quasi sovrappensiero. Ma Sawyer non si sentì sorpreso. Lentiggini poteva essere molte cose, ma non era una stupida… Forse non sapeva tutto, ma sapeva abbastanza.

C’è qualcosa di ironico in tutto questo, non credi? Il dottorino ci perseguita, decide per noi anche senza muovere un dito…” – rispose, dunque, svagato. Scosse la testa, gettando indietro i capelli. Era un paradiso e loro, al centro, erano solo dei dannati. Prima o poi qualcuno lo avrebbe notato, prima o poi qualcuno li avrebbe cacciati – “Ormai decide anche chi scopa chi, chi ama chi…”

Chi ha parlato d’amore?” – replicò Kate. Si voltò, inginocchiata, china su di lui – “Che amore… l’amore di chi per chi?”

Sawyer rimase interdetto. Sotto gli occhi accusatori di Kate, la sua espressione mutò, la sua bocca si strinse. Kate, stanca, disperata, troppo consapevole, calò il colpo, senza pensarci due volte.

Il mio, Sawyer? Deridi il mio o il tuo?” – sibilò – “Cosa è più patetico? Che io voglia Jack o che lo voglia tu?”

L’uomo non rispose. E Kate gli mise le mani addosso, deliberatamente, frugandolo.

Un drink?”- domandò, quando finalmente ebbe in mano un paio delle bottigliette di alcolici che l’uomo aveva portato per renderla più malleabile. Le sembrava di non potersi più fermare – “Giochiamo?”

Ne stappò una, gettò l’altra sul suo torace, per sfida.

Avanti, sai come funziona. Bevi solo quando lo hai fatto.” - lo provocò – “Comincio io. Mai baciato un uomo.”

Nulla. Nessuna risposta. Ma era tardi per tornare indietro.

Bevve il proprio sorso. Poi si morse le labbra, perché Sawyer, seduto innanzi a lei, stava facendo altrettanto. Il tappo, il piccolo tappo metallico, lanciato lontano, cadendo, produsse un suono strano, come uno squittio. Kate sussultò, come se fosse stata una fucilata.

Mai baciato un uomo. Mai… mai mentire al gioco.

La bottiglietta si mosse nella sua visuale.

Sei contenta, ora?” – mormorò Sawyer, sottovoce – “C’è ancora qualcosa che vuoi?”

Silenzio, nessuna risposta.

Tu lo vedi nei miei, io nei tuoi. C’è Jack tra noi, anche mentre ci fottiamo fino a sperare di morirne.” – incalzò, senza attendere oltre – “E, ora, non possiamo più tornare indietro. Forza, Lentiggini, chiedimelo.”

Avanti, sembravano dire gli occhi dell’uomo. E, quando Kate aprì bocca, divennero abissi senza fondo.

Mai stato innamorato.” – disse la ragazza, come pregando.

E il liquore bruciò la gola di entrambi, come fuoco.

Kate chiuse gli occhi. Il caldo del meriggio la soffocava, la testa era evanescente, troppo leggera per non oscillare al vento. Avrebbe voluto non doversi muovere, ma sentiva di dover fuggire, fuggire il più lontano possibile.

Vattene, Lentiggini. Non essere tanto patetica da metterti a piangere.”

Sai che non lo farò. Ho avuto la risposta che volevo.” - mormorò di rimando, alzandosi - “Ci vediamo al campo e… e aspettami, stanotte, nella tua tenda. Ora devo andare.”

Mentre si allontanava, sentì il suono della bottiglietta che si infrangeva contro al tronco e pensò che non era poi un rumore tanto diverso da un cuore violato.


***


Aspettami stanotte.

Aspettami... stanotte?

Sawyer si lasciò di nuovo andare lungo disteso, cercando di non ringhiare.

Ma cosa sto facendo! Cosa sto facendo, dannazione!

Lei, lui, di nuovo lei… e tutto quelle belle cazzate a cui credevi prima di naufragare? Io bado a me stesso, io non ho bisogno di nulla, io so come vivere, io, io, io…

Cazzate. Tutte cazzate. Mi sono appena fatto strappare la testa dalla mantide religiosa di zona.

Ho baciato un uomo. Me ne sono innamorato. E ora, considerò, recuperando la bottiglietta semipiena che Kate aveva lasciato cadere, bevo alla sua salute.


A te, Jack. A te, che hai appena messo Kate nel mio letto in maniera permanente.

A te, che mi hai reso patetico.


Rise ancora, tirando indietro i capelli. E la bottiglietta andò a mischiare i propri cocci con la precedente.


***


Sei sicura?” – ripetè Jack, piegandosi verso Juliet.

Lei rispose con un cenno affermativo e i suoi capelli biondi gli solleticarono la tempia. Poi gli sorrise, maliziosa.

Cosa c’è?” – sussurrò lui, ricambiando il sorriso. Alla luce del sole, gli occhi di Juliet erano enormi, di calcedonio. La vita sulla spiaggia, abbronzandola, li aveva resi elettrici, impossibili da evitare.

Non sono verdi, pensò Jack. Erano verdi, nell'oscurità. Sono azzurri... incredibilmente azzurri.

Guardali.” – sussurrò lei, accennando con le ciglia ad alcune persone poco lontane. Li indicavano, con la diffidenza divenuta ormai abituale – “Dobbiamo sembrare intimi…”

Forse lo siamo…” – rispose lui, piegando ancora la testa verso di lei – “Ormai cospiriamo assieme da parecchio tempo..”

Juliet rise, piano. E le loro bocche si avvicinarono ancora, dando l’impressione di unirsi in un bacio.

Jack… sei certo di volere tutto questo?” – ormai le loro voci erano solo un sussurro coperto dal rumore del mare – “Stai perdendo la loro fiducia…”

Non posso evitarlo. Non so se riuscirò a portarli mai via da qui. Ma ora, per la prima volta, ho una reale possibilità di metterli al sicuro.” – la fissò, dritto negli occhi – “Tu non lo faresti, se potessi? Non salveresti la tua gente?”

Io non ho la tua forza, Jack. Ci vuole fede per portare questo peso. Io non ne ho abbastanza.”

Fede…” – rise, intrecciando le dita e piegando la testa – “Tu credi che sia solo una questione di fede?”

Se non è fede, è amore.” – replicò lei, senza esitare. Poi aggiunse – “Ma, fosse amore…”

Si interruppe. E Jack voltò nuovamente la testa verso di lei.

Fosse amore, Jack.” – aggiunse – “Non dovresti essere qui, con me.”

Esitò ancora. Poi accettò di ricambiare il suo sguardo.

Puoi continuare a nasconderlo agli altri.” – sussurrò – “Ma è giunto il momento che tu lo dica a Sawyer.”

Juliet…”

Devi dirglielo. Devi dirgli cosa stai facendo.” – lo interruppe – “Tu non puoi negare cosa provi, Jack. E lo stai torturando, con il tuo atteggiamento.”

C’è Kate, ora. Sawyer ha Kate.” – era ciò che voleva, sin dall’inizio.

Ha Kate, è vero. Ma non ha te. E tu non hai lui.” – gli afferrò la mano, stringendola tra le dita. Jack aveva mai forti, caldissime – “Non ti sei lasciato morire, in prigionia, solo perché è stato lui a chiedertelo. Tu hai bisogno che Sawyer creda in te. Io ti conosco, Jack. Sei forte, saprai salvare la tua gente, farai tutto ciò che sarà in tuo potere per proteggerla, lo stai facendo e accetti che ti credano un traditore per raggiungere il tuo scopo. Ma Sawyer è qualcosa che devi concedere a te stesso.”

Lui… sarà in pericolo, io…”

Siamo tutti in pericolo. Insieme. Ma, da soli, siamo morti.”

Jack si piegò, baciandola. E Juliet accettò quella risposta con rassegnazione. Non era il primo bacio, non sarebbe stato l’ultimo. Ormai era naturale come respirare. E, come il respirare, era qualcosa di presto dimenticato.

Jack la baciava e lei si ritrovava a ricambiare a fior di labbra, in un misto di rimpianto e dolcezza. Era un contatto tra due persone sole, era dolce, era caldo, ma non era amore. Fuggevolmente si chiese se anche Kate ottenesse baci del genere da Sawyer, se anche Sawyer cercasse sulle labbra di Kate un sapore che da tempo non sentiva.

Un sapore indimenticabile ma tanto difficile da ricordare.

Vai da Sawyer, stanotte…” – mormorò, quando lo sentì allontanarsi – “Fai il primo passo, Jack. Fallo prima che Sawyer capisca ciò che sta accadendo.”


***


E che succede se io non voglio essere il capo?”

Beh, non penso che nemmeno Jack lo volesse.”


Sawyer si svegliò di soprassalto e si sedette, gli occhi sbarrati verso l’oscurità. Kate, al suo fianco, si mosse, nel dormiveglia. Un sogno? No, dannazione, un ricordo, un dannato ricordo!

Bella risposta, Hurley. Davvero una bella risposta. E hai pure ragione: Jack non vuole essere un leader. Non vuole mai ma continua ad esserlo. Persino ora.

Adesso devi solo fidarti, ha detto, portandoci in trappola. Devi solo fidarti di me.

Fidati di me, ha ripetuto, facendosi lasciare indietro.

Fidatevi… fidatevi di me, fidatevi di Juliet…


È vero. Ti sto mentendo. Ma è l’unica arma che ho per salvarti.”


Oh, si, fidiamoci del figlio di puttana…


Dove stai andando?” – mormorò Kate, quando lo sentì alzarsi e cercare i jeans – “Sawyer?”

Dormi.” – fu la risposta. Ed era furibonda – “Torno subito.”


E non ti spaventare se sarò coperto di sangue del leader. Perché voglio ucciderlo a mani nude.


***


“… là, nel mondo esterno i Red Sox hanno vinto.” – sospirò Jack, guardando le stelle – “E mio padre non li ha visti e l'impossibile, il destino, tutte quelle cazzate che diceva...”

Le cazzate di tuo padre sono niente in confronto alle tue.” – lo interruppe Sawyer, sovrastandolo. In piedi, letteralmente sopra di loro, un chilometrico piede nudo tra il fianco di Jack e quello di Juliet – “Mi spiace separare la doppia J, ma tu ed io dobbiamo parlare, dannato figlio di puttana.”

Jack lo fissò, troppo sorpreso per poter replicare. Non si era nemmeno accorto del suo avvicinarsi. Sawyer era emerso dal buio e, di certo, adesso che aveva palesato la propria presenza, non sembrava amichevole.

Juliet, di contro, sembrava cogliere l’ironia della faccenda.

Carino...” – sospirò infatti, guardandolo dal basso, la guancia sulla spalla di Jack – “Ci ha chiamati doppia J… chissà se chiama cosi anche voi due, nella sua testa…”

Jack si voltò, fissandola. Juliet, comprensiva, gli battè un colpetto su una spalla.

Che ti avevo detto?” – domandò, sollevandosi e baciandolo rapidamente – “Dovevi dirglielo prima che lo scoprisse da solo…”

Lui è la J gemella alla tua. Non io.

Tu…” – Sawyer sbarrò gli occhi, puntandogli contro un dito – “Non mi sto sbagliando, allora. E tu sei… lei è…”

Sawyer... respira” – sospirò la donna, interrompendolo e tendendogli una mano perchè la aiutasse ad alzarsi – “È tutto tuo…”

Si mise in piede, scuotendosi i vestiti per liberarli della sabbia. E alzò la testa verso l’uomo biondo.

Non andarci pesante con lui, James.” – mormorò soltanto – “Non se lo merita… dopotutto stava facendo la cosa giusta, come sempre…”

Dopo un istante, era già scomparsa nell’oscurità.


***


Rimasero in silenzio, guardando il punto in cui era sparita. Poi, Jack spostò la propria attenzione sul proprio aggressore che ancora incombeva. Sawyer, con la testa voltata e i capelli sconvolti, era la cosa più bella che avesse mai visto. In piedi, con un paio di jeans che sapevano di salsedine, piedi lunghi e caldi nella sabbia ai lati dei suo torace, era quasi un’icona, una bellezza notturna e disturbante.


Bello come ogni peccato.


Dio!” – esclamò in quell’istante l’aggressore biondo, voltandosi verso di lui – “Solo per il fatto che ha detto di trattarti bene, io…”

Non finì la frase.

Jack lo aveva afferrato per una caviglia e atterrato.

Tu cosa?” – domandò, sottolineando la domanda con un pugno – “Vuoi picchiarmi?”

Secondo pugno. Bhe, a dire il vero me lo merito, pensò Sawyer, battendo la nuca e domandandosi da quando la sabbia fosse così dura.

Signorile solo in pubblico, come al solito.

Anche io voglio picchiarti, Sawyer.” – sorrise Jack, infatti, furioso – “Proprio come una fidanzata gelosa e tradita.”

Sawyer sbarrò gli occhi, paralizzato. Un attimo prima era… era cosa? Perchè ora, ne era certo, era a terra, la sabbia dentro le orecchie, il sangue sul viso, Jack sullo stomaco.

Jack, con le fiamme nello sguardo.

Altro pugno.

Una fidanzata che ti ha visto in un porno di bassa lega su un’emittente locale.” – altro pugno, questa volta meno convinto – “Entiende, amigo?”

Davvero?” – ringhiò l’altro, i denti rosati per il sangue – “E non ti sei eccitato? Io e lei, insieme, mentre tu salvavi il mondo, come al solito…”

Fu quello l’attimo, per Sawyer. Il desiderio di litigare evaporò all’istante, a metà della frase. Ma chi voleva imbrogliare… altro che rivalsa, rancore e porno casalingo in gabbia! Lo avrebbe preso lì, fino, a farlo urlare, avesse potuto decidere per entrambi. Jack, e tutta quella bellicosità che raramente emergeva.

Stai salvando il mondo anche adesso.” – aggiunse, con un’intensità tale da far rabbrividire Jack anche nel caldo umido della notte – “Per questo non c’è più spazio per me, ora. Stiamo cadendo di nuovo in trappola e io… io vorrei ammazzarti.”


Vorrei ammazzarti, come sempre.

Vorrei ammazzarti io prima che possa farlo un altro.

Perché, ogni volta che menti, ogni volta che confondi, io perdo un modo per salvarti.


Una voce si fece sentire in lontananza. Una torcia lampeggiò nel buio dell’accampamento, poi si spense. Non c’era tempo da perdere. Con un colpo di bacino, Sawyer invertì le loro posizioni e gli premette una mano sulla bocca.

Approvo l’idea di massacrarci, se è proprio ciò che vuoi.” – sussurrò, gocciolando sangue sulla propria mano e sulla sua faccia – “Ma senza tanti testimoni, ti spiace? È una questione di dignità, credimi…”

I denti di Jack gli premettero sulle pelle, senza stringere. Il medico annuì, con un lampo di intesa negli occhi, inaspettato, malizioso. Se il pugno lo aveva colto di sorpresa, quell’occhiata lo sconvolse.


Jack oppure un alieno? Tanto vale scoprirlo. Subito.


Adesso ti lascio.” – sussurrò ancora – “Non saltarmi addosso, ok?”

Non lo farò.” – replicò Jack, in un soffio, quando sentì la mano sollevarsi – “Ma tu corri veloce, Sawyer. Non ho voglia di aspettare.


***


Ecco. Era questo che volevo quando ti ho visto riapparire alla spiaggia. Non volevo un sorriso, non volevo un abbraccio, non volevo nemmeno quella pietosa conversazione al chiaro di luna che ci siamo concessi.

Volevo questo. Questo, come la prima volta, la nostra prima volta.


Per rabbia.

Per trasgredire.

Per colpa di Kate.


Nascosto, sporco, segreto, unico.


Una guerra prima che un amore. Una guerra che ci trascina verso il basso, un amore che ci… una guerra. È questo che voglio, idealista senza speranze. Poi, se vorrai, parleremo di amore e utopia.

Ma ora… ora… ora è ora.

Sawyer….”

Shhh… userai dopo quella bocca per parlare…”

Jack chiuse gli occhi, lasciando che si divertisse come meglio credeva. Non era questo che aveva previsto, nel seguirlo nell’oscurità. Aveva pensato alla propria rabbia, ai segreti che voleva mantenere tali, alle bugie che gli avrebbe venduto… ma era bastato il profumo della sua pelle ad annullare ogni scelta razionale.


Chiudi la mente. Nascondi ciò che devi.

E abbandonati.

Abbandonati alle sue mani, alla sua pelle, al suo corpo. Cadi dentro al fuoco, di nuovo, per sempre.


Mi ha chiesto di salvarti la vita. Kate.” – sibilò soltanto, inarcando la testa – “E io l’ho fatto. Mi ha chiesto di farlo e io… io sapevo che l’amavi… ti ho visto mentre…”

Sawyer chiuse gli occhi, afferrando la pelle del suo bacino con le labbra. La voce di Jack gli schiacciava le tempie, come le sue mani tra i capelli.

Mi ha chiesto di farlo…” – continuava la voce, ansimando – “Per egoismo, ho pensato. Per egoismo, lo stesso con cui io ti avrei ucciso, avessi potuto.”

La mano gli strinse i capelli, li torse. Sawyer serrò le labbra per non urlare, piantò le unghie nei suoi fianchi, la sensazione sgradevole delle costole tra le mani.

Mi avresti ucciso?” - ringhiò, senza dargli la soddisfazione di vederlo dritto negli occhi – “Davvero? Fallo ora, Jack.”

Alzò la testa di scatto, afferrandogli la mano, tirando. Jack si divincolò e, quando strinse le dita, sentì la sua carotide sotto i polpastrelli.

È la tua occasione.” – sibilò Sawyer, stringendo la sua mano con la propria – “Uccidi il traditore. Non per un nobile scopo. Uccidimi per rancore. Uccidimi perché non ho nemmeno provato a salvarti.”


Uccidi per rancore, uccidi per vendetta. Uccidimi, se vuoi.

Mi sarei fatto uccidere, per te, per le tue idee. Io lo avrei fatto per te.

E lo farei ora, se servisse qualcosa.


Si fissarono, nel silenzio inquietante del buio. E Jack sentì gli occhi riempirsi di lacrime.

Io non volevo che mi salvassi. Combattevo, per te e per me.” – disse, allungando la mano libera verso il suo viso, guardandolo tirarsi indietro, i capelli biondi in movimento– “Hanno detto che ti avrebbero ammazzato, ma io non volevo cedere. Non potevo, perché inseguivo uno dei miei dannati ideali. Io ti avrei fatto ammazzare, non mi aspettavo che tornassi indietro.”

Deglutì, tramutando la stretta in una carezza.

Ho sempre anteposto tutto al mio amore. Ho perso Sarah in questa maniera. Ho perso un padre sbagliato che adoravo e ho perso Kate, si, anche lei, per restare fedele alla mia integrità. Rinnego sempre i miei difetti, condanno chiunque altro ne manifesti. Sono solo, sempre e comunque. Cosi ho perso anche te, Sawyer. E non ho modo di chiederti scusa.”

Jack, non..”

Ti ho chiesto di non tornare indietro per me, e vorrei... vorrei comunque che tu l'avessi fatto.” – non riusciva a frenare le parole, arginare la paura, controllare il dolore – “Si, fino all'ultimo ho sperato. È assurdo, è malsano, è angosciante. Ma mi sedevo al pianoforte e pensavo a te. A te, stupido bastardo, a te e a lei, e poi di nuovo solo a te, sempre solo a te, a te, a te… e avrei fatto tutto per cancellarti dalla mia vita…”

Mani impazienti, come sempre. Labbra su labbra, pelle contro pelle, gesti convulsi, dolore, piacere, fuoco. Jack inarcò la testa, aggrappandosi, e sentì il viso di Sawyer nell’incavo del collo.

Mi sei mancato, riuscì solo a pensare. Mi sei…

Mi sei mancato.” – sussurrò Sawyer, provocandogli un brivido, afferrandogli le scapole con le mani, la bocca contro la giugulare, come un predatore – “Jack… La prima... la prima volta che mi hai parlato hai detto ' adesso basta... adesso basta...”

Ansimando, gli cercò la bocca.

Ripetilo, Jack. Ripetilo e questa volta lo farò davvero. Ma devi dirmelo. Dimmi che ne hai abbastanza. Dimmelo. Devi dirmelo… Perché smetterò di amarti solo se sarai tu a chiederlo.”


***


Dannazione…” – sospirò Sawyer, alzando gli occhi verso il cielo – “Mi aveva detto di non andarci pesante...”

Come?” – rispose, interrogativo, Jack.

Zucchero… Juliet. Aveva detto di non andarci pesante e io, dannazione, mi sono dichiarato.” – sospirò, rassegnato – “Una dichiarazione d’amore in piena regola…”

Puoi sempre ritrattare…”

E’ ovvio che ritratto. Il sesso l’ho avuto, perché dovrei amarti anche dopo?

Per avere altro sesso?” – propose Jack, alzando la testa e puntellandola contro il palmo della mano.

Tutto, per non perdersi lo spettacolo di quel sorriso sghembo e maligno.

Interessante..” – replicò infatti l’uomo, voltando la testa verso di lui – “Subito? Perché, se così fosse… dio, quanto ti amo…”

Jack rise, protendendosi per un bacio. Niente male come epilogo di una rissa: gambe intrecciate, il peso di uno a schiacciare l’altro, pelle calda sotto la pelle, il senso irritante e ruvido delle cicatrici e della sabbia, gli occhi brucianti e il respiro incoerente.


Insieme, come se ci stessero dilaniando. Insieme, come se ci stessero unendo.


Tirò indietro la testa, ancora, e lo guardò. Nel buio si vedevano appena, i loro occhi brillavano, come quelli dei gatti. Quando Sawyer mosse le pupille, cercandolo, Jack ebbe l’impressione di essere osservato dal serpente del paradiso perduto.

E’ possibile… che io ami te…” – replicò, con incertezza. Strinse le labbra, preparandosi a rovinare tutto – “E’ che stia per fare qualcosa che ci separerà definitivamente.”

Sawyer non rispose prontamente. I denti baluginarono, nel buio, con un mezzo sorriso.

Parli di te e Zucchero che vi sollazzate?” – domandò, impertinente – “Io mi intrattengo con Lentiggini e non sono per niente spocchioso.”

Piegò le testa, finendo con il viso contro l’avambraccio di Jack e guardandolo, di sotto in su.

Puoi fare tutto il sesso etero che vuoi.” – sottolineò, con quelle fossette impertinenti di nuovo scolpite ai lati della bocca – “Ti mantiene romantico e dolce.”

Non poteva non ridere. Poteva farlo solo piano, per non svegliare nessuno, per non spezzare i fruscii della notte. Poteva solo ridere e sentirlo muoversi, sentire che non ne aveva abbastanza. Poteva solo sorridere, lasciare che si divertisse. E, un attimo prima di chiudere gli occhi, fissare le stelle e domandarsi come, così disordinate, potessero davvero guidare la rotta e il destino di tutti loro.


***


Non faccio sesso con Juliet.” - replicò Jack, premendo sul frutto con entrambi i pollici e sentendolo cedere.

Ma lo hai fatto.” - replicò Sawyer, a bocca piena - “Io certe cose le sento…”

Non senti bene.” - replicò Jack, portando la polpa morbida alla bocca - “La bacio, mi fido di lei ma… ma non abbiamo una relazione.”

Sawyer finì di masticare, rimuginando. E concluse le proprie riflessioni con un’alzata di spalle.

Come ti pare. Io punterei più sul fottere che sul fidarmi, ma tu sei il capo, con te non si discute.” - commentò, gettando le bucce lontano e servendosi di nuovo - “Se per te non è un problema, però, non lo dirò a Kate. Da quando pensa che tu e lei facciate coppia, è insaziabile e io…”

Si interruppe. E si voltò interrogativo.

Perché lo sai, vero, che adesso che ci sono riuscito, continuerò a farci sesso, vero?”

Hai detto due volte vero.”

Si, lo so. Posso continuare a scoparmi Kate?”

Jack abbassò la testa, fingendo di essere concentrato sulla propria colazione.

Lei è…” - aggrottò le sopracciglia, assunse un tono professionale - “Consenziente?”

Ovvio. “ - mi piacerebbe il suo cuore, ma l’ha legato al tuo stetoscopio… non le chiedo ciò che non le appartiene, come lei non lo chiede a me - “Sono un signore, io.”

Allora puoi… signore.” - piegò la testa, scoccandogli un’occhiatina sarcastica - “Non intendo competere con Kate.”


È lei che non compete con te, pensò Sawyer, osservandolo. Stava albeggiando e, per la prima volta da molto tempo, avevano passato la notte insieme. Insieme.

Aveva l’impressione di galleggiare in un’atmosfera piena, troppo densa per potersi muovere. Era stanco, spossato come se avesse corso, costruito case, nuotato per miglia. Si sentiva sazio, di quella pienezza che impedisce di smettere di assaporare, di addentare, di godere, anche solo per un istante ancora, di una dolcezza, di un sapore forte, di un brivido.

Era… Era elettrizzante.

Si lasciò andare indietro, gustando ancora a fior di labbra il sapore agrodolce della frutta. Era fredda, come gli ultimi minuti della notte in cui era stata colta, rugiadosa. La prigionia, le liti, il senso d’abbandono sembravano fuggiti lontano.

Su di loro, unica ombra, si attardava solo quella frase di Jack tanto simile ad una profezia.


E’ possibile che stia per fare qualcosa che ci separerà definitivamente.”


Si, non stento a crederlo. Sarà qualcosa di incredibilmente stupido, esaltante, unico ed eroico.

Sarà come farsi puntare la pistola alla tempia per gli ideali di qualcun altro.

Sarà come farsi abbandonare per la felicità altrui.

Sarà come imbrogliare la persona che ami per salvare molte vite.

Sarà qualcosa del genere. Qualcosa da te, Jack Shepard, che sei schifosamente pulito e orrendamente capace di mentire fissando dritto negli occhi.

Sarà qualcosa del genere, immagino. Qualcosa che io non saprò mai fare.


Bhe, intanto, hai solo da provare, a lasciarmi indietro…


Che ci separerà….” - ripetè, quasi per se stesso. Parole dolci, dolci come frutti appena colti - “Definitivamente…”

Si.” - annuì Jack - “Ho davvero detto così.”

Si voltò, sovrastandolo.

Voglio che tu lo tenga a mente, Sawyer.” - aggiunse, senza sfumature - “E voglio anche che tu sappia che, se una notte non tornerai qui, da me, io capirò.”

Mi ritengo avvisato. Ma, per essere chiari.” - replicò, sedendosi e afferrando i propri vestiti - “Se una notte sarai tu a non presentarti... Bhe, io verrò a cercarti e ti prenderò a calci in faccia.”


***


A calci in faccia… la mattina dopo, Juliet, vedendo Jack, diede per scontato che fosse già successo.

Ti ha picchiato?” - chiese, guardando i lividi, prendendogli il viso tra le mani, preoccupata.

Lividi… lividi sul collo, lungo la mandibola, uno persino vicino alla bocca. Segni… segni di denti?

Juliet allargò le mani, lasciandolo andare e arrossendo, poco alla volta.

Jack, ancora indeciso sulla risposta da fornire, pensò fosse meglio stare zitto. Juliet gli fu grata, come sempre, della comprensione.

E’ sempre lotta, zucchero.” - commentò invece Sawyer, allegramente, apparendo alle spalle di Jack, mentre questi abbassava la testa imbarazzato.

A questo punto, Juliet non riusciva a decidere cosa fosse meglio, se fissarsi i piedi o fissare lui. Ovviamente Sawyer, che amava da qualche ora sentirsi un ‘signore’, non poteva lasciarla nell’impaccio.

E’ stato incredibilmente…” - specificò, alzando gli occhi in cerca di ispirazione nel cielo sopra di loro - “…snebbiante.”

Jack piegò la testa, rifilandogli un’occhiata storta. Juliet, passandogli a fianco, lo guardò, rapida e enigmatica.

Jack però ti ha picchiato.” - commentò, fermandosi innanzi a Sawyer tirandogli indietro i capelli. C’era una lunga abrasione sabbiosa, a lato della tempia. Senza attendere risposta, gli strinse più forte la mano - “Posso medicartela io.”

Adesso era il turno dell’uomo essere perplesso. Zucchero lo stava trascinando verso la riva, in un punto in cui gli scogli li avrebbero nascosti. E, per quanto fosse sorpreso, non riusciva a opporle resistenza. Con la coda dell’occhio, notò Jack, immobile dove lo aveva lasciato.

Ehi, ehi, piano, dolcezza!” - esclamò, cercando di mantenere una forma di maschia dignità. Nulla, ignorato - “Ho già dato, per stanotte!”

Niente. La mano di Sawyer si strinse, come una tenaglia, e Juliet si sentì catapultare indietro, finendo contro il suo torace.

Sappiamo tutti e due che è un taglietto.” - sibilò l’uomo, abbassando la testa in un modo tale da poter sentire il profumo di frutta che emanava - “Cosa vuoi, Juliet?”

Juliet... Non l’aveva mai chiamata per nome. Juliet sorrise, dolcemente.


Come… siamo amici ora?


Parlare.” - replicò - “E mi spiace per i miei modi, ma…”

Ma ti metto in agitazione?”

Sembrava un gatto che gusta in canarino.

No, penso che non ci sia molto tempo.” - rispose, senza battere ciglio - “E hai davvero della sabbia in quel taglio.”

Poteva pensarci Doc.”

No, in questo momento non può.”

Perché, ha un impegno?” - domandò Sawyer, spudorato. Poi si snebbiò.

Di colpo, la lasciò andare, con un passo indietro, perché non ci fossero dubbi sul suo prendere le distanze.


Mi hai trascinato… trascinato via da Jack.


Si voltò, cercandolo. Nulla, sparito. E la mano di Juliet di nuovo a stringergli il braccio.

Dove sta andando Jack, mentre io parlo con te?” - domandò, bellicoso.

Non in un posto pericoloso.”

Si, ma senza di me.”

A questo dovrai abituarti.”

Si? E perché? Perché sei tu a dirlo?”

No, perché è così che vuole Jack.” - replicò Juliet, con decisione - “Sa quello che fa, credimi.”

Non ti credo. Non l’ho mai fatto.” - rispose, esasperato. Ma non si mosse. Juliet aveva una mano forte e occhi che penetravano, brillanti - “E se adesso Jak ha un piano, io…”

Ti ha detto il suo piano, James? Te lo ha detto?”


No. Non me lo ha detto.

In una notte come questa non ha avuto il tempo, si mentì, esasperato. Ma non si credette.

Non sapeva mai credere alle proprie menzogne, mai del tutto.


Come pensavo.” - mormorò Juliet, lasciandolo andare, in un misto di pietà e comprensione. E Sawyer si sentì accecare dalla rabbia.

Sai cosa ti dico? Tienitelo? Tieniti lui e i suoi piani.” - disse, a denti stretti, prima di voltarsi - “E non farti illusioni… noi non saremo mai amici.”


***


Amici era una parola che a Sawyer piaceva poco. Non dava grandi vantaggi personali e, chissà perché, comportava qualche obbligo che, se ignorato, generava parecchie seccature.

No, Sawyer sapeva di non saper essere un buon amico. Per quanto impegno mettesse, la sua natura lo portava sempre alle care vecchie leggi della jungla. E, con Juliet, non c’era nemmeno da farsi grandi illusioni.

Non si fidava. Non gli piaceva. Sapeva segreti di Jack che Jack non gli aveva detto.

Ecco, no, non potevano essere amici. Se mai, acerrimi nemici.

Ed era un punto da mettere in chiaro, subito.

Lei non mi piace.” - esordì dunque, quando vide le foglie muoversi.

Non ti piace chi?” - domandò Jack, sollevando l’ennesimo palmizio per passare. Poi, senza attendere risposta - “E, se non fossi stato io?”

Era una frase in codice.” - rincarò Sawyer - “Lei non mi piace per niente.”

Davvero in codice...”

Ti ho visto arrivare, ok? Cosa stai combinando, Jack?”

Non posso ancora dirtelo. Non siamo ancora pronti.”

Ok.” - annuì, si tirò indietro i capelli e ripartì alla carica - “Cosa ti hanno fatto al campo? Ti hanno reso un fottuto eroe solitario?”

Jack, in piedi di fronte a lui, giocava con uno stelo. Lo piegava e lo torceva, con lentezza. Tra le sue mani sembrava vivo.

Forse.” - rispose, senza battere ciglio - “Forse ho capito che c’è qualcosa di molto importante che devo fare.”

Una missione! Bhe, mettiti in coda, Doc, ci sono altri che lo teorizzano da molto prima di te su questo scoglio!”

Chi? Ben? Locke? Io non inseguo conigli bianchi nel bosco, Sawyer. Io so cosa devo fare e intendo farlo.”

Conigli bianchi…” - ripetè, quasi ringhiando. Di istinto, si posò la mano sulla cicatrice del finto bypass. Sembrava che lo lacerasse, come il dubbio - “Non vuoi dirmi cosa farai? Ok. Allora dimmi cosa ti è successo.”

Nulla.”

Cazzate.”

Nulla, Sawyer.” - ripetè, con pazienza - “Non mi è successo nulla. E Juliet non mi sta manipolando, se è quello che credi. Io mi fido di lei. Mi sono fidato di lei sin dal primo momento.”

Questo perché pensi con il cuore.” - lo aggredì, sia verbalmente che fisicamente. Vicino, schiacciante con propria irritazione - “Usa la testa, Doc, perché altrimenti ti farai ammazzare!”

Sto usando la testa.” - replicò Jack, piatto. Mosse un passo e fu cosi vicino da dover voltare il capo per vederlo ancora in viso. Come intrecciati - “Forse è per questo che non riesci a riconoscermi.”

Se è così, allora il tuo cervello non mi piace per niente.” - rispose Sawyer, buttando in fuori la mascella.

Non mi stai dicendo niente di nuovo…” - Jack sorrise. Poi il sorriso sparì, risucchiato dal buio che si portava dentro - “Io posso solo sperare che ti fiderai di me, fino in fondo.”

La fiducia non è la mia dote, Doc.”

Forse. Ma la tua forza è la testardaggine.” - sorrise ancora. E Sawyer si sentì andare su di giri, all’istante - “Per cui, se non ti spiace… non smettere di insistere, con me.”


***


Si era addormentato. E Jack non intendeva svegliarlo. Probabilmente, a quell’ora, Kate non si sarebbe nemmeno accorta della sua assenza.

Ormai i loro accordi avevano il sapore dell’abitudine: Jack cenava con Juliet e complottava per un poco, mentre Sawyer si divertiva con Kate come meglio credeva. Poi via, entrambi, nella jungla, nel modo più consono: a Jack bastavano un bacio e un sorriso rassicurante, per Sawyer era l’occasione di togliersi il capriccio della bugia quotidiana. Che le ragazze sapessero, intuissero, capissero, non era un problema per nessuno dei due.

Si erano scelti una radura e si presentavano entrambi con allarmante puntualità, talvolta per sesso, altre volte per stare vicini, in silenzio, poche parole che non sapevano di niente o imbevute di cose non dette. Poco tempo, per andarsene via ancora insoddisfatti ma troppo stanchi per discutere.

E, indubbiamente, non capitava spesso che accadesse questo: Sawyer, addormentato, con la testa sulla sua spalla. Minuti rubati che non appartenevano a nessuno, che Jack ammucchiava in un angolo nascosto del proprio cuore, passandogli un braccio attorno alle spalle e tirandoselo vicino.

Sawyer. O James. Ormai sempre più spesso pensava a lui come James. Forse per colpa di Juliet, che lo chiamava così dalla prima volta che lo aveva nominato e che, contrariamente a quanto pensava Sawyer stesso, parlava sempre di lui con estremo rispetto.

Sospirò, ripensando con nostalgia alle proprie conversazioni con Juliet, sotto ad un portico, seduti sul dondolo, in un paesaggio che lo riportava indietro ai telefilm benpensanti della sua infanzia.

Gli mancava l’accampamento di Ben, che sembrava fatto solo di dolci fatti in casa e canzoni di Solomon Burke. Gli mancava il pianoforte che Ben aveva fatto mettere appositamente negli alloggi che gli avevano riservato. E, senza pensare, tamburellò sulla spalla di Sawyer il valzer di Chopin che meglio rammentava.

Davvero sei un musicista?” - sospirò la voce dell’uomo, nel buio.

Jack sorrise, senza rispondere. Dormire… anche il dormire era una bugia, per Sawyer.

Davvero.” - commentò, senza dilungarsi. C’era stato un tempo in cui avrebbe voluto parlare fino a sfinirsi, perché Sawyer lo capisse, magari cambiasse. Ora, era come se le parole fossero state inghiottite dall’isola e dall’oscurità che dilagava.

Il pianoforte?”

Si, il piano. Non sono un granchè ma…” - il ritmo che seguiva si interruppe. E le dita si abbandonarono sulla pelle di Sawyer, nel silenzio - “… mi piace…”

Sawyer aprì gli occhi, con lentezza, come se non volesse farsi notare. Jack aveva il capo voltato verso la vegetazione. Non riusciva a scorgere i lineamenti. La linea delle ciglia, forse, ma null’altro.


Ci sono occasioni in cui non hai volto… ma so che sei con me lo stesso.


Nessuno ha mai suonato pensando a me.” - sospirò, a metà tra lo scherzo e l’ammissione. Il non profilo di Jack sembrò incresparsi come la superficie del mare - “C’era una canzone in particolare?”

Non ne ricordo molte… solo dei pezzi.”

Ok. C’è un pezzo di qualche canzone che mi si addice?”

Jack voltò la testa, ridendo. E il braccio con cui lo stringeva divenne una tenaglia che trascinava Sawyer verso la sua bocca.

Cosa ti piacerebbe? Un pezzo dei Rolling Stone? Il ritornello dei Drive Shaft? Tchaikovsky?” - lo provocò, eludendo la domanda - “Illustrami, Sawyer, in quale canzone ti riconosci?”

Se Jack sapeva evitare di fornire una risposta, Sawyer era un maestro del depistaggio.

A parole come a fatti.

Cosa vuoi che ti dica, doc… potrei darti un assaggio di qualche melodia… ora…


***


La bilancia in equilibrio. Ecco. Sawyer si complimentava con se stesso più volte al giorno. E molte più volte la notte. Prima Kate, poi Jack. Sesso, parole, un po’ di questo, un po’ di quello… una bilancia in equilibrio.

Iniziava anche a piacergli. Ci erano voluti più di ottanta giorni ma… dio, la vita del naufrago!

Canticchiava persino preparandosi i cereali del mattino.

Sei felice?” - chiese una voce femminile alle sue spalle.

Io sono sempre felice.”

E sempre disponibile a mentire.” - replicò Juliet arrivando a fianco e posando sul banco una ciotola identica alla sua - “Mi passi il latte, per favore?”

Sawyer la fissò. E, come d’abitudine, buttò la mascella in fuori.

No.”

Ok.” - sospirò Juliet. Gli girò intorno e si servì da sola - “Buona giornata.”

Ehi!” - le urlò dietro, obbligandola a fermarsi e voltarsi, interrogativa. La fissò, con esasperazione - “Fai colazione con Jack?”

Juliet esitò. Poi scosse la testa.

Ah, immaginavo. Sawyer abbassò gli occhi, con derisione. ‘The doctor is in’ anche all’alba, a quanto sembra…

Non mi chiedere dove sia andato…” - aggiunse Juliet.

Non ti chiedo un bel niente.” - borbottò, senza nemmeno guardarla.

Ti sei dimenticato della mia presenza, considerò Juliet, contemplandolo. Chissà se ti capita ogni volta che pensi a Jack… chissà come Kate lo apprezza…

Allora ciao.” - concluse, avviandosi.

Aspetta!”

Di nuovo ferma. Di nuovo interrogativa ma, questa volta, con un bel sorriso.

Puoi fare colazione con me…” - mormorò Sawyer, rimestando nel proprio piatto con un cucchiaio - “Se ti va…”


***


Avevano scelto la scogliera, il punto non visibile dal campo. C’erano il sole, il vento dal mare ed era la colazione più silenziosa che si sarebbe potuta avere.

Juliet represse un sospiro e prese in mano la situazione.

Il tuo invito mi ha fatto molto piacere.” - esordì, come una bambina ben educata - “Grazie.”

Di niente.” - replicò lui, sorridendole, tutto fossette. Le sedeva di fianco, le ginocchia leggermente divaricate, i capelli quasi sugli occhi - “Allora… c’è un modo per avere informazioni?”

C’è un modo per convincerti a fidarti di me?”

Scordatelo.”

Allora scordati le informazioni.”

Ok.” - di nuovo le fossette - “Come posso dimostrarti che mi fido?”

Juliet sorrise. E gli occhi le brillarono.

Smettendo di chiedere informazioni.” - lo prese in giro. Non sapeva cosa preferiva, in lui, se il broncio seccato o la bocca in piena fase seduttiva.


Chissà cosa preferisce Jack…


James?” - lo chiamò, picchiettando con il cucchiaio il fondo della ciotola - “Come è cominciata, con lui?”

Come?”

Con Jack. Come è cominciata.”

Avrebbe voluto dirle che non erano affari suoi. Ma qualcosa lo frenò. C’era, in quella ragazza, qualcosa di incredibilmente pulito. Sotto la scorza fredda, le poche parole e l’espressione lievemente altera, Juliet nascondeva qualcosa che non era né malsano né oscuro.

Lo aveva percepito dalla prima volta che l’aveva afferrata e le aveva fatto sbattere la fronte contro le sbarre. Se ne era accorto nell’attimo in cui lo aveva condotto da Jack e, guardandolo dritto negli occhi, aveva abdicato alla propria autorità per il suo bene.

Non si fidava di lei. Ma gli piaceva.

E’ stata Kate.” - rispose, sogghignando - “Jack era arrabbiato perché gli sfuggiva, io ero arrabbiato perché mi sfuggiva e… bhe, da cosa nasce cosa.”

Capisco.” - Juliet posò il piatto vuoto sullo scoglio e si portò le ginocchia al petto.

Kate. Sempre Kate. Sembrava che la sua attitudine fosse demolire e sedurre in maniera direttamente proporzionale.

Poi…” - Sawyer alzò gli occhi verso il mare - “.. poi non so cosa sia successo. Volevo andarmene e non ci sono riuscito. E c’era lui, c’era sempre lui, non riuscivo a smettere di pensarci….”


E ho provato. Provato a lasciarlo, tradirlo, rinnegarlo… ho provato qualsiasi cosa e sono ancora qui. Qui, con Jack, correndo dietro Jack, pensando a Jack.


Jack fa questo effetto…”

Oh, si, a tutti quelli che incontra.” - commentò lui. Gli piaceva il suo sorriso, la faceva sembrare una ragazzina - “Doc sparge carisma assieme alle spore.”

Si, vero.” - annuì lei - “Anche al suo peggio.”

Già.” - era bello annuire e restare lì, innanzi al mare, come amici - “Anche al suo peggio.”


Era un’idea divertente. Ed era bello goderne assieme. Jack, emergendo dalla vegetazione, si fermò a guardarli. Le due teste bionde, le magliette azzurre e quel modo inconfondibile di entrambi di muoversi. Juliet dondolava lievemente sui talloni, tenendo abbracciate le ginocchia, Sawyer piegava sempre la testa un po’ di traverso, quando dimenticava di essere sulla difensiva.

James e Juliet… l’accoppiata più improbabile che esistesse. Un’altra doppia J.

Più improbabile a parte noi, si contraddisse, posando lo zaino nella sabbia, poco lontano dalla cucina del campo.

Noi. Era strano pensare a Sawyer nuovamente come ad un noi. Tornando al campo, non avrebbe mai scommesso sul potersi riavvicinare. E, a dire il vero, non aveva nemmeno cercato un’occasione per farlo.

Era capitato. Era capitato perché Sawyer lo aveva voluto, disperatamente e selvaggiamente, come suo solito. Forse era incostante, forse era un farabutto, forse non sapeva nemmeno come avviare una cosa giusta, ma la sua tenacia era impareggiabile.

Buongiorno.” - mormorò Kate quando, voltandosi, si trovò Jack innanzi. Sorrise, sorpresa - “E’ un poco che non ci vediamo…”

Sono stato impegnato…” - rispose lui, vago, cercando sui ripiano qualcosa.

Con Juliet, pensò Kate, ma tenne la bocca chiusa. Non le piaceva l’aria che tirava al campo: più Jack perdeva tempo con Juliet, più aumentava il clima di diffidenza. E non era un bene, soprattutto perché Juliet poteva davvero essere una spia di Ben, indipendentemente dall’aver salvato Claire, fatto un’ecografia a Sun, chiesto a lei se fosse incinta.

Tutto questo amore per l’utero femminile non le aveva fatto conquistare punti presso nessuno. E, prima della fine, Kate non dubitava, sarebbe emerso il marcio che nascondeva.

Ti va di fare colazione con me?”

Questa si che era una novità. Kate si sedette sul ripiano, vicino a Jack.

Volentieri.” - ammise. Poi gli sorrise, piegandosi indietro per vederlo in viso - “Siamo di nuovo amici?”

Avevamo smesso di esserlo?” - chiese lui, senza nemmeno guardarla in viso. Aveva maggior interesse per il proprio pasto che per i suoi occhi.

Avevo questa impressione…”

Non volevo essere salvato, Kate, ma non posso negare che sia un gesto che adesso apprezzo.” - la interruppe, alzando la testa - “Stavo fuggendo dalle mie responsabilità. Ora sono qui e, quindi, ti ringrazio di aver insistito con me.”

Di niente.” - rispose, con lentezza, Kate. Jack era asettico e pulito. Gesti precisi, parole educate, sorrisi di circostanza. Mentiva. Mentiva bene, senza ombra di dubbio. Ma non aveva mai saputo farlo, prima.

Ti hanno cambiato.” - mormorò, dunque - “Qualunque cosa sia…”

Nessuno mi ha cambiato, Kate.” - replicò, voltandosi e fissandola, quasi spazientito - “Non sono costretto a cambiare perché gli altri mi dicono di farlo. Sono cambiato, è successo ed è stata una scelta. Non c’è niente di speciale.”

Tu credi?”

Tutti siamo cambiati da quando siamo su quest’isola. È inevitabile.” - spiegò, appoggiandosi al ripiano e tornando a dedicarsi alla propria colazione - “Mi hanno catturato, torturato.. Ma non è stato peggio di tutto il resto.”


Prima ho perso mio padre e poi il suo corpo. Sono rimasto sepolto vivo in una grotta, ho avuto allucinazioni, responsabilità che non volevo, sparatorie, eutanasie. Ho guardato morire persone che ritenevo amiche, ho perso certezza dopo certezza.


Mi ritenevo un uomo di scienza e questa isola mi ha fatto sanguinare fino a non trovare la fede.


Ora preferisco mentire e giocare con le vostre vite.

Sono quello che volevate… un leader. Ma non sono cambiato perché siete stati voi a volerlo.


Sono cambiato perché è ciò di cui avete bisogno.


Tutto il resto siamo noi?” - chiese Kate, saltando ogni forma di morbidezza - “Siamo peggio di Benjamin Linus? Noi? E Juliet, allora?”

Jack alzò la testa e rise. Kate si sentì morire. Eccola, di nuovo. La risata denigratoria, lo sguardo spiritato e rassegnato allo stesso tempo. Ormai non c’era altro tra loro. Per quanto lei si impegnasse per un buon motivo, non riusciva a sfondare il muro di diffidenza che correva tra di loro.

Non avrebbe chiesto scusa per il proprio andare a letto con Sawyer.

Ma poteva farlo per tutto il resto.

Mi dispiace, Jack, io non…” - iniziò.

Lo so, Kate.” - replicò lui, allontanandosi - “Tu non vuoi mai.”


***


Doveva essere successo di nuovo: collisione tra il pianeta Shepard e il satellite Austen. Sawyer lo aveva capito al primo bottone che veniva strappato dalla sua camicia. Inequivocabile.

Il sesso aveva scalato le vette della classifica… se Jack era altrettanto in vena, si sarebbe dovuto accontentare delle briciole e, magari, nemmeno di quelle.


Non ci avevo pensato... Ma fare l’ago della bilancia potrebbe uccidermi.


Ehi, dove stai andando?” - domandò dunque, mentre la ragazza si rivestiva.

Non riesco a dormire se non sono nella mia tenda.” - rise lei, rilassata. Non c’era nulla di forzato, nel negare l’intimità tra loro. Kate non voleva fossero una coppia, Sawyer non poteva che esserne grato. Era sesso. E poi ognuno nel proprio letto.

Bene. Andiamo nella tua tenda.” - scherzò, dunque, senza prendersi sul serio, solo per vederla costretta a mettere le carte in tavola.


Se non siamo un noi, Kate, devi dirlo. Così eviteremo sempre equivoci.


Non è niente di personale.” - aveva infatti risposto la ragazza - “è che... Vecchie abitudini, sai?”

Ma si, lo sapeva. E condivideva appieno.

Bene.” - concesse, dunque, con un’alzata di spalle. Uguali, uguali fin dentro al midollo - “Smamma…”

Poi cambiò idea. Dopotutto, era Kate e non gli piaceva l’idea che se ne andasse in giro da sola.

Vuoi che ti accompagni a casa?”

Dista solo cinque tende. Penso di farcela.”

Sicura?” - no, stava esagerando. Bisognava smorzare - “Devo andare comunque a pisciare.”

Kate non se la prese. Anzi. Per un attimo aveva davvero temuto che lui volesse più di quanto poteva avere.

E' così romantico…” - aveva commentato, scostando la tenda e uscendo.


Non poteva sapere che non sarebbe mai più stato cosi, tra loro.

Non poteva sapere che quell’uomo, Sawyer cosi come lo conosceva, stesse per morire.

E che nulla lo avrebbe mai più davvero riportato indietro.


TERZA PARTE


Questo pomeriggio hai detto di essere il nostro leader.

E’ ora di comportarti come tale.”

(Sahid, Greatest Hits)



Sawyer sentì le ginocchia cedergli e, prima che potesse anche solo muovere un passo, capì di non avere il controllo del proprio stomaco.

La testa gli girava, aveva l’impressione che le tempie potessero esplodergli. Ma, quando alzò la testa, non vide alcuna preoccupazione nello sguardo di Locke.

Solo gratitudine.

Grazie.”


Gratitudine per averti appena ammazzato il padre?


Sbattè le palepebre e sentì di nuovo la propria voce, dentra la testa.

Vuoi andare all'inferno?”- aveva gridato, stringendo la catena così forte da sentire le mani, le braccia, le spalle bruciare - “Vuoi andare all'inferno?”


Ed ora, ora non gli interessava più se Anthony Cooper.. Sawyer volesse andare all’inferno.

Perché sapeva che là si sarebbero incontrati.


Ancora a terra, le mani nel terreno umido e fangoso, si ritrovò a chiudere gli occhi. Locke seguitava a parlare, ma Sawyer registrava le informazioni con ben altre parole nella mente.


Come ti chiami?”

Un truffatore ha tanti nomi, amico. Sono stato Alan Seward, Anthony Cooper, Ted McLaren, Tom Sawyer, Louis Jackson, Paul...

Tom Sawyer?”

Ero giovane, Huck Finn era già preso... E le signore amavano quel nome. Mi rendeva affascinante.”

Beh, ma guarda un po'.”

Guarda un po' cosa?”

Anche io mi chiamo Sawyer.”


Quell’uomo, quell’uomo morto nella stiva, era l’assassino dei suoi genitori. Quell’uomo, giunto da chissà dove, faceva crollare lo scopo della sua vita come un castello di carte. E lo lasciava svuotato e spezzato.

Era finita. Finita. Piegò la testa, fino a incontrare le foglie spezzate dal suo peso. Erano calde… e incredibilmente profumate.


Sei mai stato a Jasper, in Alabama?”

Sì, ci sono stato a Jasper. Non dirmi che sono il tuo paparino.”

No. Tu hai ucciso mio padre.”


Mio padre. Hai ucciso mia madre, ucciso mio padre… avresti dovuto uccidere anche me.

Ed è da allora che tento di rimediare anche a questo.


Che cos'è?”

Leggila. Leggila e basta.”

Caro Sig. Sawyer... tu non sai chi sono, ma io so chi sei tu, e so che cosa hai fatto. Hai fatto sesso con mia madre e poi hai rubato tutti i soldi di mio padre, allora lui si è arrabbiato, e ha ucciso mia madre... e poi si è suicidato... blah, blah, blah, blah. E allora? Questo dovresti essere tu? Hai scritto tu questa lettera? Ehi, un momento. Hai preso il mio nome perchè eri in una specie di missione di vendetta?”


Mi hai privato della famiglia, mi hai privato del nome e ora… ora ora sono tornato ad essere James. Ed è James che porterà per il resto della sua vita, nell’anima, i crimini di Sawyer.

James, questo James che sulla bocca di Juliet è così dolce. James, che avrebbe voluto vivere e …

Gli sembrò di sentire un singhiozzo. Temette di essere stato lui stesso a produrlo, che fosse la prima falla in una diga costruita anno dopo anno. Una diga che affondava le proprie radici nel passato, quel passato che lo aveva inseguito, anno dopo anno, continente dopo continente.


Ho fatto quella truffa molte volte. Se tua madre era una delle...”

Mary.”

Si chiamava Mary.”

Mary di Jasper, Alabama. Sì, me la ricordo. Praticamente mi implorò di prendere i suoi 38.000 dollari e di salvarla dalla sua patetica vita. Ho solo preso i suoi soldi. Non è colpa mia se tuo padre ha reagito in modo eccessivo. Se ha commesso il vecchio omicidio-suicido, allora sono sicuro che si trovi qui da qualche parte. Forse potresti parlarne con lui.”

Finiscila!”


Anthony Cooper aveva detto okay davanti alle sue urla, aveva sorriso. E Sawyer aveva pensato al coniglio morto nella gabbia. Aveva pensato alla paura, al dubbio, all’istinto di conservazione. E aveva stretto la catena attorno quel collo.

Aveva guardato la vita fuggire poco a poco. Aveva guardato la paura che gli spalancava gli occhi e lo squarciava dall’interno propagandosi assieme ai danni che provocava l’assenza di ossigeno.

Lo aveva guardato cambiare colore, cambiare odore, rantolare e poi tacere.

E aveva sentito cambiare se stesso. Per sempre.


***


Quando era uscito dalla tenda, la notte prima, intenzionato a ignorare gli intrighi del campo e raggiungere Jack, Locke gli aveva offerto l’occasione di una vendetta. Poi, una volta compiuto il sacrificio che riteneva indispensabile, gli aveva dato le prove del tradimento di Juliet.

Sawyer avrebbe voluto essergli grato di entrambe le cose, ma non provava nulla. Nulla. La testa sembrava esplodergli, il dolore alle braccia non si attenuava e, passo dopo passo, il mondo diveniva sempre più confuso.

Il mostro della sua infanzia era morto. Lo aveva cercato per il mondo e lo aveva trovato lì, nel nulla, su un’isola disabitata che disabitata non era. E non gli importava l’assurdità della situazione, perché lo aveva ucciso.

Ucciso, finalmente.

Ucciso.

Ucciso.


Ho ucciso Sawyer. E, con lui, anche me stesso.


Barcollò e si appoggiò al primo appiglio che la sua mano riuscì ad afferrare. La corteccia, ruvida, sembrò scavargli il viso, penetrargli nella palpebra.


Devo tornare al campo, avvertirli, avvertire Jack. Devo dirgli che non c’era motivo per fidarsi di Juliet, che ci ha venduti, che… Devo dirgli di Sawyer.


Si guardò le mani. Se Jack le avesse viste coperte di sangue si sarebbe preoccupato e…

Ma non c’era sangue. Non c’era sangue sulle mani, anche se Sawyer… James… continuava a sentirlo.

Si massaggiò la gola, cercando di respirare. La catena era troppo stretta.


No, non Jack. Jack non ti crederà mai. Jack non vorrà più sapere nulla di te. Ma deve sapere che lo stanno per tradire. Non c’è tempo da perdere. Siamo in pericolo. Kate è in pericolo.

Devo avvertire Jack. No, non Jack. Jack non mi conosce.


***


Sahid. Sahid andava bene. Lo avrebbe detto agli altri. E Kate. Si, a Kate non piaceva Juliet, lo avrebbe aiutato e non si sarebbe accorta che non era Sawyer.

Si era nascosto nei cespugli, aveva osservato la confusione, preso tempo per calmarsi.

Ci era riuscito. Se solo la catena.. Se solo la catena non fosse stata cosi stretta…

Jack non sembrava essere al campo. Meglio. Sarebbe stato più facile, se Jack non era presente. Sahid avrebbe preso Juliet, l’avrebbe legata e poi… poi le avrebbero letto la lettera.

No. Chiuse gli occhi, respirò a fondo e lasciò andare l’aria con lentezza.

Non è una lettera. È un nastro. Non ti confondere.

Calmati.

Respirò a fondo e, dietro le palpebre chiuse, vide Jack. Jack che piegava la testa e sorrideva, senza ombre. Jack, come nessuno mai lo vedeva.

Jack, che stava per essere tradito di nuovo. Dopo Kate, Juliet.

Sawyer avrebbe voluto riderne. E lui? Non si annoverava tra i traditori?

Traditore della sua fiducia, traditore dei suoi principi, traditore del suo corpo, traditore con le sue donne… non esisteva modo in cui non lo avesse derubato e imbrogliato.

Traditore. E assassino.

Sbattè le palpebre, per l’ennesima volta. La voce di Sahid lo ancorava a terra, dava forza alle proprie intenzioni.

Jack.. Jack ha passato una settimana insieme agli altri ed è tornato portando con sè una di loro, qui, in mezzo a noi, e tutte le volte che cerchiamo di ottenere delle risposte da questa donna, lui ci impedisce di dirci qualsiasi cosa.”

Sun si stava opponendo a quella rilettura. Andava frenata. Sawyer sentì la propria voce redarguirla, poi sentì la propria mano muoversi, premere il pulsante del registratore.

Dove lo hai preso?”

Jack. La voce di Jack!

Lo vide avanzare, nell’oscurità, con Juliet. E pensò che avrebbe voluto afferrarlo, baciarlo, raccontargli l’accaduto, della vendetta, di Anthony Cooper, di Locke. Tutto.

dove sei stato, Jack?” - domandò, senza trattenersi. Dove sei stato, mentre io…


Ma Jack non lo vedeva. Jack vedeva solo il proprio plotone d’esecuzione.


Ti ho chiesto dove lo hai preso.” - replicò. E Sawyer, quando sentì il tono del comando, ebbe l’impressione che qualcosa di rovente come lava si propagasse per il torace partendo dal cuore.


Complimenti, Doc, alla fine hai avuto quello che volevi.

Sei immerso fino ai gomiti in una situazione schifosa in cui puoi sentirti un dio. E non sei più allo sbando.

Sei un leader, ora?

Era questo che ci avrebbe separato del tutto?


Pensi davvero di essere nella posizione di poter fare delle domande?” - sibilò. Si sentì pronto ad ucciderlo e Juliet si intromise, come sempre.


Vuoi farmi mettere al rogo? Eccomi qui.”


***


Gira la cassetta. Ascolta il nastro. Premi play.

Juliet, anche ora, imponeva decisioni, azioni da compiere. Non batteva ciglio, non trasmetteva nulla


Aveva tradito Ben.

Aveva convinto Jack.

Aveva fatto breccia in loro come un coltello.

E, ora, attendeva la condanna per le sue colpe, senza paura. Senza paura.


Di cosa sei fatta?” - si domandò Kate, fissandola - “Di che diamine di materia dura e insensibile?”

E Jack... perché Jack dovrebbe amarti?

Istintivamente, corse con lo sguardo a lui, mentre Juliet si spiegava, con tono monocorde., mentre spiegava a tutti loro il proprio tradire Benjamin Linus.

Guardò Jack che rispondeva a Sahid, sentendo a stento le parole.

Perchè non ce lo hai detto?”

Perchè non avevo ancora deciso cosa fare a riguardo.”


Ma Jack non parlava per difendere Juliet, non parlava per lei, per loro o perché sahid esigeva una risposta.


Jack sapeva chi guardare dritto in faccia.


E Sawyer, sotto quello sguardo, non sapeva se ridere o incazzarsi.

Che risposta! Complimenti, Doc. davvero una bella risposta!

Mette le tue scelte, le tue colpe, le tue consapevolezze e le tue ricerche su un piano che noi comuni mortali non possiamo nemmeno comprendere. Tutto diventa potente, importante, predestinato.

E noi possiamo tutti andare a farci fottere, con i nostri piccoli, trascurabili, insignificanti dolori.

Non sapevi cosa fare.. ma non venire a dirmi che non sapevi come avremmo reagito. Tu, proprio tu, che non sai far altro che decidere e negare che esista un'autorità a cui rispondere.


Solo te stesso. Sei il dio di te stesso, Doc.


E, dimmi, come agiresti, cosa faresti innanzi all'omicidio? Varrei abbastanza o sarei condannabile come ogni altro essere?

Varrei qualcosa? Oppure sarei sacrificabile sull'altare dell'etica come ogni altro?


Juliet, al suo fianco, era in perfetto silenzio. Lo lasciava parlare, lo lasciava decidere... Attendeva, come sempre. Si era espressa con poche parole, da quando era cominciato il processo.

Immobile, un passo indietro rispetto a Jack, dava l'impressione di non avere la necessità di spiegarsi.

Eppure, proprio Jack sapeva quanto poco amasse quella facciata. Mentre parlava, perorando la propria causa e la sua, sapeva come Juliet fosse in completo disaccordo con lui da tempo: non aveva mai voluto nascondersi,se lo aveva fatto era stato perché era stato Jack a chiederlo.

Ma non aveva mai smesso di pregarlo.


Devi dirglielo, Jack.

Devi.

Dillo a Kate, dillo a Sawyer dillo ad ognuno di loro o a tutti loro insieme. Ma dillo.

Non meritano il tuo silenzio, non meritano i tuoi segreti.


Nessuno di loro.


Ma Jack.. Jack, anche ora, non stava dicendo nulla. Parlava e non diceva nulla. Non ancora.


Se volete sapere dovete fidarvi di me. Se volete sapere dovete venire con me.”


E, alla fine, forse per un dannato carisma, forse perché nessuno aveva altra scelta, avevano acconsentito. Domani. Domani mattina sarà tutto pronto.


***


E, con una notte in mezzo, anche Sawyer non dubitava che Jack sarebbe stato pronto a convincerli tutti dell'inevitabilità delle sue decisioni.


Ma io? Io sarò pronto a tutto questo?


Sawyer non aveva saputo rispondersi né, tantomeno, mentirsi al meglio. A dirla tutta, aveva l'impressione di non riuscire a pensare, di non poter restare concentrato sui particolari, quanto bastava da decidere come comportarsi, come ottenere un vantaggio dal caos.

Non aveva cercato Kate, non aveva cercato Jack... dannazione, avesse potuto, si sarebbe persino allontanato da se stesso.

Si era seduto in riva al mare, nel buio, sperando di svanire. Aveva acceso una sigaretta e aveva guardato dritto innanzi a sé perché, lo sapeva, lo sentiva, se avesse abbassato lo sguardo, avrebbe visto le mani coperte di sangue.

Sangue aggrumato, nero, di una vendetta che, una volta compiuta, aveva portato via con sé ogni forma di vita.

Ripensò a quell'ultimo desiderio, poco prima. Stringere Jack, raccontare a Jack, sentirsi assolvere, naufragare nel suo corpo... e poi nulla.


Jack e la sua missione.

Jack e il suo credo.

E nessuno spazio per le umane miserie.

Nessuno spazio per me.


Innanzi al mare, nel rumore arrabbiato e costante della risacca, aveva chiuso gli occhi. E l'assenza del senso gli aveva dato consapevolezza del tremito delle mani, dei polsi, delle braccia

Da quanto tremava? Perchè tremava?


Doc...” - sussurrò, nel buio, lasciandosi cadere, sentendo la schiena sulla sabbia umida e fredda.


Aveva freddo. E le onde, ora, avevano un suono strano, distorto.

Jack...


Una mano si posò al centro del suo torace, spostandosi poi verso l'alto.


Jack?” - si chiese Sawyer, senza aprire gli occhi, sentendo le dita risalire, giungere fino alla gola.

Attento alla catena.. stai attento... fa male... aiutami...


Sawyer? Riesci a sentirmi?”


Non Jack. Una voce bassa, calma, ritmica come le onde.

Aprì gli occhi, incerto. E l'acqua, risalendo dal bagnasciuga, gli scorse sotto, impregnando i vestiti e i capelli. Rabbrividì, per la sorpresa. E Juliet, mordendosi un labbro, sembrò fare altrettanto, sentendo i vestiti incollarsi sulla pelle.

Sta salendo la marea, riesci ad alzarti?” - sussurrò, stringendo i lembi della camicia, cercando di sollevarlo.


Riesco. Ma non voglio.

La catena mi trascinerà sul fondo e non sentirò più nulla. Vattene.


Forza, James, alzati.” - disse ancora la ragazza, strattonandolo. E, mentre si sforzava di sollevarlo, sentì passi e una presenza alle spalle.

Lascia, Juliet, ci sono io.” - sussurrò Jack, afferrando Sawyer sotto le ascelle e trascinandolo per pochi metri prima di cadere a sedere, il corpo dell'altro a pesare sulle proprie gambe.

Juliet raccolse le sigarette ormai bagnate, l'accendino che galleggiava, incerto se andare al largo.

Era stato per la brace nel buio che lo aveva notato... una sigaretta ormai dimenticata, che bruciava nella sabbia, lontano dalla mano che l'aveva stretta.

Poi, i capelli biondi, lunghi, scomposti, un attimo prima che l'acqua li cancellasse, rendendoli neri e lucidi come la sabbia.


Solo allora aveva cominciato a correre, con il cuore in gola.


Sawyer, sdraiato in acqua, le braccia strette al torace, gli occhi chiusi.


Nulla, in lui, comunicava la rabbia tesa e muta che aveva manifestato quel pomeriggio. Nulla, in lui, coincideva con l'immagine dell'uomo che Jack fissava, dell'uomo che aveva cercato inutilmente di convincere delle proprie buone intenzioni.

Dove sei stato?” - domandò Juliet al medico, inginocchiandosi e facendosi strada tra le sue mani per sentire il battito impazzito di James. Attacco di panico... Sawyer?

Avevo da fare.” - rispose Jack, slacciando l'ennesimo bottone della camicia e scacciando le sue dita con le proprie - “Cosa è successo?”

Non lo so.”

Juliet...”

Non lo so, Jack! Lui era qui... E tu non c'eri.”

Si pentì all'istante di ciò che aveva detto. Ma Jack non replicò e non le rivolse un'occhiata. Ancora seduto a terra, ancora Sawyer sulle gambe, contro il torace, ancora assorto nel capire cosa stesse accadendo.


Vero, io non c'ero. Non ero qui.


Lasciami.” - mormorò Sawyer, a quel punto. Tentò di raddrizzarsi e le loro mani lo trattennero - “Lasciatemi, entrambi”

Resta sdraiato, sei svenuto.”

Lasciatemi.”

James...” - Juliet premette le mani sul suo torace, spingendolo a terra. E le braccia di Jack lo cinsero, obbligandolo a fermarsi.

Sei con me.” - sussurrò l'uomo, piegando la testa verso il suo orecchio. Sawyer sapeva di salsedine, ne era impregnato - “Juliet ha ragione, non è il momento di alzarsi.”

Juliet ha sempre ragione, Doc...” - replicò l'uomo, di rimando, con un filo di voce, cedendo in quella stretta - “Lo hai già detto...”

Juliet non disse nulla. Ma, istintivamente, gli carezzò i capelli, lunghi e bagnati.

Sembrava così debole, tra le braccia di Jack, così... così tradito...

Te ne occupi tu?” - chiese, con un filo di voce, alzando gli occhi verso Jack.

Lo vide annuire.

E, in silenzio, si allontanò lungo la spiaggia, in direzione dell'accampamento e delle persone che avrebbero dato ciò che avevano di più caro per non vederla più riapparire dal buio.


***


Jack non si mosse. Jack non guardò Juliet allontanarsi.

Rimase seduto così, sulla spiaggia, con Sawyer stretto troppo forte tra le braccia, l'acqua che, dai suoi vestiti, passava ai propri.

Ascoltò il suo respiro divenire più regolare, si soffermò sulla tensione del suo torace contro il proprio corpo, non disse nulla.

Era andato a cercare Danielle, a informarla dell'accaduto. Finita la riunione, aveva voltato le spalle alla spiaggia, addentrandosi nella boscaglia a caccia della francese e degli accordi che occorrevano per calmare la sua gente.

La sua gente... ormai pensava così a tutti loro: la mia gente.


La gente che ha bisogno di me.

La gente che io salverò, che proteggerò con la mia stessa vita.


La mia gente.

Abbassò gli occhi, sentendo Sawyer impegnarsi in un respiro più profondo e allentando la stretta per non ostacolarlo.


E, ogni volta che penso alla mia gente, perdo una parte di noi.


Gli occhi dell'altro si aprirono, fissandosi nei propri.

Verdi.

Verdi e senza fondo.

Il serpente dell'Eden ha avuto così Eva, pensò Jack, per un attimo. Dopo, tutto è stato perduto.

Dove sei stato, Jack?” - domandò Sawyer, le labbra brucianti per la salsedine e il vento freddo della notte.


Dove eri?


Non potevo essere qui.” - mormorò Jack, alzando gli occhi verso il mare - “C'era qualcosa che dovevo fare.”

Sawyer lo osservò, in silenzio. Non aveva la forza di fargli domande, insistere su verità che Jack non gli avrebbe detto.

Era stanco.


Era.... vuoto.


Ho ucciso un uomo.” - mormorò, soltanto - “Oggi ho ucciso un uomo che non poteva difendersi.”


E tu non c'eri. Non c'eri, e io non ho saputo salvami da solo.


Jack non rispose. Non giudicò e non consolò.

Ma le sue braccia sembrarono divenire più forti. E, dopo un istante, soffocanti, come le spire di un serpente, nell'oscurità del paradiso perduto.


***


Ho ucciso un uomo.

Con le mani stringo la sua gola, sento uno spasmo, la sua bava cola lungo la catena, la rende scivolosa. Stringo più forte, non perdo la presa. Rantola, sussulta... muore.

Ho ucciso un uomo.


Sawyer chiuse gli occhi, lasciando che il corpo di Jack sopra il suo premesse, spingendo e violando.

La catena era scivolosa, unta. Ma io non volevo smettere di tirare.

Lui non respirava più... ma io non volevo smettere. Non volevo.


Dolore.

Altro dolore.


Non smettere.”

Saywer...”

Non fermarti.”

Dolore, il mondo cade su di noi. Il cielo sta crollando, il sangue mi copre le mani, il sangue...

Ti sanguina la bocca, ti sei morso le labbra. Fammi vedere.”

E' solo sangue. Non scorre dai morti, lo sapevi?”

Scivolando sul fianco, al suo fianco, Jack lo fissò, incerto. Gli occhi troppo verdi, la bocca troppo rossa, il sangue.

Ti sei fermato...” - sussurrò Sawyer, guardandolo. Teneva la guancia a terra, sulla sabbia. Il suo corpo era cedevole, privo di tensione.

Fammi vedere...” - ripetè Jack, posandogli il pollice sulle labbra.

Lui non sanguinava mentre stringevo...”

Non sempre accade.” - replicò Jack, lentamente. Scrutando le sue labbra nel buio, prima di baciarle. Sapore di rame e senso di colpa, metallico, denso - “Sawyer, cosa è successo...”

Silenzio.


Nulla.

Nulla, Doc.


L'ho ucciso. Se ne è andato. L'uomo nero non vive più qui. Ed io sono solo.


Restiamo assieme. Possiamo?”

Possiamo.”


Siamo noi, questa notte, in questa oscurità, dentro questo dolore.

Siamo noi, uniti, spogliati di ogni armatura, privi di tutto eccetto questo fuoco in cui ardiamo.


Siamo noi, due e non uno, insieme e da soli.


E domani... domani saremo ciò che dobbiamo essere.


***


Quando Juliet mi ha detto che stavano arrivando, la prima cosa che ho pensato è stata, dove diavolo ci nasconderemo questa volta? Ma nascondersi è inutile. Non faranno altro che ritornare. Quindi sono venuto qui e ho trovato un aiuto. E nei giorni scorsi, lei ha portato dinamite dalla Roccia Nera. Per la prima volta, sappiamo esattamente cosa vogliono e quando verranno. E noi li aspetteremo. Perciò Juliet segnerà le tende con delle pietre bianche, proprio come le è stato detto di fare, ma non ci sarà nessuna donna incinta all'interno. Ci sarà moltissima della roba che abbiamo appena usato su quell'albero. Dinamite, le tende saranno piene di dinamite. Quindi, domani notte... La smetteremo di nasconderci. La smetteremo di scappare. La smetteremo di vivere avendo paura di loro, perchè quando si faranno vedere... Li faremo saltare tutti all'inferno.”


***


Jack e Juliet camminavano alla testa del gruppo, dando il passo. Dietro di loro,i superstiti, in ordine, sparso, arrancavano, speranzosi, alzando spesso lo sguardo nella speranza di intravvedere la torre radio.

Kate, in fondo, chiudeva la fila, con passo regolare, le mani strette agli spallacci dello zaino, gli occhi levati alle spalle di Sawyer, pochi passi avanti.

Era tornato all'alba, insinuandosi nella sua tenda, in silenzio. Si era sdraiato, l'aveva stretta, aveva chiuso gli occhi e, come lei, aveva finto di dormire, nel miraggio di un abbraccio senza amore.

Odorava della vegetazione della jungla, di salsedine e.. di Jack. Kate non avrebbe saputo dire perché, ma era così: era come avere Jack addosso, anche se a stringerla era Sawyer.

Chiuse gli occhi, inalando più a fondo. Frutta, certo. Frutta. Juliet e Jack erano rimasti a lungo nella zona delle cucine, quella sera, parlando, aprendo frutti troppo maturi. Kate li aveva guardati, con le dita rese rosa e appiccicose di zucchero, lo stesso colore sulle labbra, quasi sul mento, sulle guance.

Li aveva spiati, mentre ridevano del disastro. Ed aveva sentito il profumo spandersi attorno, inesorabile.

Ora, quel profumo, su Sawyer, la faceva pensare a Jack. A Juliet, con una fastidiosa sensazione alla bocca dello stomaco.

Aveva tenuto gli occhi chiusi, per vigliaccheria. E aveva pregato perché Sawyer facesse altrettanto, il più a lungo possibile.

Ma non aveva potuto mentire se stessa: entrambi, dentro gli occhi, sentivano agitarsi Jack... Jack che ora camminava alla testa del gruppo, senza voltarsi mai indietro, così certo delle proprie parole da non dover convincere nessuno a seguirlo.

E Juliet era al suo fianco.

All'ultimo era stato lui ad avviarsi, a dichiarare iniziato l'esodo. Non Sahid.

Sahid era rimasto alla spiaggia, con un dovere altrettanto importante da compiere.


Non li porterò io alla torre, Jack, lo farai tu. Non rimarrai indietro.

Questo pomeriggio hai detto di essere il nostro leader. è giunto il momento di comportarti come tale. Guidali verso la torre radio, Jack... E poi riportaci tutti a casa.


Non avrebbe dovuto ascoltare. Ma l'aveva fatto e, quando si era voltata, aveva capito di avere Juliet a fianco, intrappolata nella stessa conversazione.

Si erano fissate, mentre Sahid finiva di parlare con il medico. E, per la prima volta nella loro vita, avevano compreso di condividere lo stesso peso, lo stesso pericoloso sentimento.

Lui è un leader.” - aveva mormorato Juliet, guardandolo. Jack aveva un modo unico di posarsi le mani sul fianco, annuire, la testa lievemente inclinata, in perenne ascolto, in perenne tensione.

E' solo un uomo.” - l'aveva contraddetta Kate, senza astio. Un uomo in grado di amare e di ammettere i propri sbagli. Un uomo in grado di credere e perdonare.

No.” - c'era tristezza nella sua voce, come se contraddirla, questa volta, le costasse dolore - “Jack non è solo un uomo.”


Vorrei che lo fosse. Vorrei lo fosse, per poterlo amare.

Ma Jack ha un destino, un destino che non è scritto dalla fede né dalla scienza.


L'isola lo ha reclamato. Non appartiene più a nessuno.


Kate Austen la fissava, in attesa di una parola. Ma Juliet sentiva la gola chiudersi per quel dolore che ormai le albergava nel torace, così grande da non poter essere condiviso con nessuno.

Kate non capiva, Kate si sarebbe illusa ancora per molto tempo. Tenace, caparbia come era, avrebbe continuato a soffrire con lui e per lui senza mai giungere al punto di rottura.

Per lui. E per Sawyer. Senza mai decidersi.


Già, Sawyer... James...


C'era Sawyer, stava attraversando il campo con un fucile in mano. E Juliet provò pena.

Jack non appartiene più a nessuno. E, presto, non apparterrà più nemmeno a lui.


Ora, inerpicandosi su dalla collina, Juliet ripensava a quella conversazione, al modo in cui Jack, prima di lasciare il campo, avesse cercato entrambi nelle retrovie, la testa bionda di lui, il viso impertinente di lei, gli occhi trasparenti visibili anche da lontano.

Jack, Sawyer e Kate, in assoluta assenza di equilibrio, erano indispensabili uno all'altro, ma Juliet non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione che tutto stesse per finire, che qualcosa, malvagio e strisciante, già fosse in atto per separarli.

Chi sarebbe stato il primo a cadere? Chi?


E, quando Jack si era ritrovato impegnato in una conversazione da leader, Juliet aveva semplicemente rallentato. E, con pochi passi a ritroso, aveva affiancato Sawyer.


***


Stai bene?”

Preoccupata per la mia salute, zucchero?”

Ti fossi reso conto dello stato in cui eri ieri sera, non faresti sarcasmo.” - gli rispose, tranquilla.

Kate aveva accelerato, distanziandoli. Ma ora si voltava, nervosa, nella loro direzione.

Sawyer incassò, guardando fisso innanzi. Poi, con un brontolio basso e contrariato, sputò una risposta.

Sto bene, grazie.” - borbottò.

Ne sono felice.”- ammise lei, lasciando che una fossetta facesse capolino a fianco del sorriso. Sawyer, piegando la testa ebbe la fugace visione di un sorrise dolce, luminoso.


Zucchero... zucchero è una brava ragazza acqua e sapone in grado di mentire imbrogliare e uccidere.

Potrei amarla.


Il pensiero lo divertì. Piegò la testa, in un sorriso così fugace da sembrare immaginato. Ma Juliet ne fu colpita, irrimediabilmente.

Più avanti, Jack incitava la sua gente a proseguire. Ed entrambi voltarono la testa verso di lui.

Verso di lui, che sembrava alzare lo sguardo sopra la folla per cercare loro, in fondo.


Juliet gli fece un cenno, per rassicurarlo. Kate accelerò, fino ad essere al suo fianco. E Jack si voltò, come appagato, le spalle di nuovo orgogliosamente larghe e diritte.

Ci salverà tutti...” - disse una voce sconosciuta, nel gruppo che avanzava, tra i mormorii e i respiri ansanti di chi faticava a proseguire - “Jack ci porterà tutti a casa.”


Qualcuno annuì, qualcun altro confermò, con analoga fiducia. Sawyer ridacchiò, piano. E fu un suono pieno di amarezza.


Cosa c'è?” - chiese Juliet, senza resistere. A cosa poteva aver pensato, con tanta malizia, per un istante tanto breve?


Nulla, zucchero nulla di speciale. Ammira il nostro salvatore, ammira il suo incedere sicuro e potente.


Jack, come Mosè guida il popolo alla terra promessa... e, per farlo, pone la sua fiducia in noi, che non siamo altro dei tagliagole a tradimento.


***


Forse non sei un eroe. Forse lo sei.

Forse sei un angelo mandato dal destino, forse ci stai conducendo in paradiso. Forse sei solo un pifferaio magico e noi stiamo correndo dritti verso la scogliera.


Non mi importa.

È ok.

O non lo è.

Comunque non mi importa.


Ormai è fatta. La sera sta scendendo e noi stiamo ancora camminando. E preghiamo, non preghiamo affatto, speriamo o non ci illudiamo nemmeno.

Ma tu ci hai detto di camminare... e noi lo stiamo facendo.


Camminiamo.

Uomini da salvare o topi, non importa. Importa solo che tu sia davanti noi, impegnato ad avanzare. Perché cammini con noi, cammini tra noi, Doc... ma io so il tuo peggiore segreto.


Tu non sei uno di noi.


Non lo sei mai stato.

E, per ogni passo che fai per avanzare, io ne faccio uno per restare indietro e perdermi del tutto.


***


Spari.

Due esplosioni.

Due colonne di fumo.

In piedi, in cima all'altura, si erano fermati tutti. E Sawyer, con decisione, si era aperto un varco fino in prima fila.

Contando sottovoce, si era fermato vicino a Kate, poco lontano da Juliet e Jack.

Ancora spari.

Andiamo...” - sussurrò, a denti stretti.

Andiamo...

Ancora spari.

Nessuna detonazione.


No, no, no...


Sawyer alzò la testa, in direzione di Jack. E lo vide voltarsi, voltarsi e fissarlo dritto negli occhi.


Hai sentito? Sembrava implorare. Sawyer, hai sentito...


Dovevano esserci tre esplosioni.” - proruppe Rose, angosciata. Dietro di lei, Sun tremava.

Tre. Era vero. Ce ne erano state solo due. Adesso il torpore che li aveva colti stava cedendo il passo all'agitazione. La voce di Jack sovrastava le prime domande, le affermazioni confuse e figlie della paura che iniziavano a circolare.

Poi fu il turno di Kate non resistere.

Non ha funzionato.” - disse, provocando un'altra ondata di teste voltate verso Jack, in attesa.

Tutti, con gli occhi fissi su di lui. E Jack con i propri fissi in quelli di Sawyer.


Cosa fai, idiota, pensò l'uomo, guardandolo con sfida. Ci fai scoprire ora?

Dai loro modo di capire che non sei un capo ma solo una checca isterica?


Come scosso da quell'occhiata maligna e dura, Jack sembrò riprendersi dallo sbandamento iniziale.

Spiegazioni. Parole a fiumi, un sorriso rassicurante per le donne che, agitate, avanzavano verso di lui e non del tutto propense a cadere vittime del suo fascino.

Se mi dici 'si vive insieme, si muore da soli', Jack, io ti do un pugno dritto in faccia.” - replicò Rose, ad un certo punto.


Sawyer l'avrebbe baciata. L'avrebbe sollevata e baciata.


Brava, Rosie, carissima, brava. Digli il fatto suo, per tutte quelle massime che ci rifila. Mettilo al suo posto, strappagli un sorriso.

E poi dagli fiducia.

Credigli.

E lui ti sorriderà anche con gli occhi e riuscirà a tirarti fuori dall'anima quel poco di coraggio che non sai di avere, quella fiducia che ti permetterà di ricominciare a camminare e di credere che, dietro quel crinale, ci sia davvero la salvezza.


Fallo sorridere, Rose. È l'unica cosa che Jack non vuole capire.


Jack crede siano le parole il suo potere. Ma si sbaglia.


Perché, quando sorride, non hai bisogno che ti dicano che andrà tutto bene.

Quando Jack ti sorride, tu vedi la speranza che andavi cercando. E non puoi più dimenticarla.


***


Si erano accampati per le notte. Poche ore, si era scusato Jack, accertandosi che tutti avessero acqua e qualcosa con cui proteggersi dal freddo. Aveva organizzato uno scarno turno di guardia e, una volta scelti i posti, ne aveva riservato uno per se stesso non lontano da quello di Sawyer.

Era preoccupato.

Si era preoccupato per Sawyer ogni volta che aveva potuto gettare un'occhiata nella sua direzione.

Sawyer, la mina vagante, il traditore, il dissidente, era stranamente tranquillo e scarsamente polemico.

Parlava solo se interpellato e camminava in fondo alla fila a testa bassa.

Ogni tanto alzava gli occhi, incontrava i suoi... ma quel contatto non durava mai abbastanza da svelare qualcosa.

C'era di nuovo la morte, in lui, quella morte a cui Jack continuava a strapparlo, con inesorabile testardaggine. L'afferrava e lo attirava verso di sé, per metterlo al sicuro, per mantenerlo vivo, in giochi di sesso che ormai troppo spesso divenivano un'intimità pericolosa e senza definizione.

Affiancandolo, si chiese cosa sarebbe successo se... non osò formulare davvero quel pensiero. Si voltò, soltanto, pronunciando il suo nome.

E lo guardò voltarsi, lentamente, con occhi bui e vuoti.


Anche tu da queste parti, Doc?” - chiese Sawyer, spostando la propria attenzione sul piccolo accampamento. Anche Kate si era offerta per un turno di guardia e camminava lungo il perimetro. Non troppo lontano, dormiva Juliet, con la testa sullo zaino di Jack.

Avevamo una conversazione in sospeso...” - replicò Jack, restando in piedi al suo fianco, le mani in tasca.

Erano tanto vicini da sfiorarsi. Ma Jack aveva l'impressione che tra loro ci fosse un muro.

Davvero? Una conversazione?”

Qualcosa che ieri notte non eri pronto a raccontarmi.”

Non ricordo ieri notte.”


Stava mentendo? Era la verità? Jack non seppe indovinarlo.


Hai ammesso qualcosa, qualcosa che hai fatto...”

E tu mi hai perdonato?”

Fosse servito, lo avrei fatto.” - rispose Jack, a bruciapelo, obbligandolo a voltarsi. Si fissarono, in silenzio. E Jack proseguì - “E' questo che vuoi da me, James? Redenzione?”

E' questo che facciamo, quando mi fotti, no?” - replicò Sawyer, a denti stretti - “Ogni mio peccato è cancellato dal tuo animo puro.”

Come sono riuscito a provocarti, adesso?”

Credi davvero che ogni mio malumore passi dalla tua persona, Doc? Ne sei davvero così sicuro?”

No, non lo credo.” - replicò Jack, senza battere ciglio. Immobile, le mani in tasca, l'impressione che l'aria intorno a loro fosse calda ed elettrica, come sempre - “Ma credo che tu senta ancora la catena stringerti la gola.”

Sawyer si bloccò. Strinse un pugno, istintivamente

La catena... ovvio che la sento attorno al mio collo. Sento il suo fiato caldo e bagnato sulle dita. Non riesco a dimenticare l'attimo in cui ha smesso di ansimare sulle mie mani.

Cosa vuoi saperne...” - sibilò, avvicinando il viso a quello del medico, in un ultimo disperato tentativo di tenergli testa - “... cosa sai di ciò che ho fatto, di quella catena?”

So che l'unico modo per saperlo è ascoltarti parlare nel sonno. O mentre lo racconti.” - rispose Jack, senza arretrare, stringendo i pugni nelle tasche, pronto a colpire - “Devi farlo, se vuoi davvero che ti aiuti.”

Io non voglio il tuo aiuto.”

Stai mentendo.”

Tu credi, Doc? Ne sei davvero sicuro?”

E' un'abitudine che non riesci a perdere.” - specificò, lasciando che gli occhi gli brillassero, con un lampo di tenerezza - “Non te lo dico da sempre? Non mentirmi. E fidati di me.”

Io non... non posso, Doc.”


Non posso.

Non posso fidarmi.


Puoi.” - replicò Jack, tornando serio - “E io aspetterò che tu sia pronto.”


Si era voltato. Se ne era andato. E Sawyer, per le prima volta da quando si conoscevano, aveva sperato di non vederlo tornare indietro.


***


Jack aveva percorso pochi passi e si era sdraiato vicino a Juliet. Lei nel buio, aveva aperto gli occhi e gli aveva cercato una mano, stringendola.

Ascoltavi?” - sussurrò Jack, voltandosi sul fianco e posando il viso sull'avambraccio.

Non sta bene.” - mormorò Juliet, di rimando, senza sbilanciarsi a rispondere alla domanda - “E' sotto shock... hai un vaga idea di cosa possa essergli successo?”

Vaga è il termine esatto.” - ammise Jack. Sawyer era ancora immobile dove lo aveva lasciato. E voltava loro le spalle, confondendosi con la macchia - “Ha fatto qualcosa, qualcosa che lo ha sconvolto.”


Non è l'uccidere.

Non è la morte.

E' l'uomo.


È l'uomo che ha ucciso a tormentarlo.

Posso fare qualcosa?”

Jack esitò. Poi annuì.

Non perderlo di vista.” - disse - “Domani, se io non potrò farlo...”

La voce gli si spezzò, la richiesta gli morì sulle labbra.


È lui, dunque, pensò Juliet. È proprio lui il primo di noi che abbandonerai.


Non disse nulla. Ma gli strinse le dita e annuì, con lentezza.

Te lo prometto.”


***


Il prode eroe senza macchia è magnanimo.

Il prode eroe non salva chi non vuole essere salvato.


Il prode eroe...



No, stamattina non mi diverto nemmeno a raccontarmi balle su Jack.


E, poi, con ovvia puntualità era giunta Kate ad aiutarlo.


Voglio tornare indietro e assicurarmi che vada tutto bene.

Ovvio.

Che intendi dire?

Voglio dire, Kate, che c'è sempr qualcuno per cui tornare indietro.

Che problema hai?

Niente.

Niente?perché non mi dici semplicemente che cosa è successo?


Si, Lentiggini, lo so: sembro un sonnambulo, sono così da tempo, non mi faccio aiutare, la cassetta di Juliet, la parola di Locke, bla, bla bla... e me ne frego, e sono insensibile...


E da quando mi chiami Kate?”


Non lo so. È grave? Preferivi essere la mia Lentiggini?


Cos'altro, Kate? Bambini, stai parlando di bambini? Ma per piacere!


Si era alzato, l'aveva lasciata al ruscello andandosene. Non ricordava nemmeno più la loro conversazione, nel camminare spedito verso il gruppo.

Era pronto: doveva raccontare a Jack di Cooper, della catena, dell'accaduto.

Era pronto.


Pronto.


Ed erano bastati ancora pochi passi a fargli capire che non lo era.


***


Aveva deviato, era tornato nelle retrovie. Camminava in silenzio, non faceva battute a nessuno, pensava.

E la luce del trasmettitore era ancora rossa. Nessun segnale.


Forse Charlie e Desmond hanno fallito, forse alla spiaggia nulla è andato come doveva andare...

Già... la spiaggia.


Ecco la soluzione al problema.


Obbedendo all'istinto, Sawyer superò la fila e, tratto Jack in disparte, seppe finalmente cosa dirgli.


Torno indietro.”


Ti abbandono, prima che sia tu a farlo.


***


Quando Kate si era intromessa nella loro conversazione, Jack, per un singolo istante, aveva pensato di schierarsi con lei.


Torni alla spiaggia? E credi che io ti permetta di salire al patibolo senza spezzarti le gambe di persona?


Non sto chiedendo il permesso.”


Dominando una forma di rabbia che già da qualche ora lo tormentava, Jack represse i peggiori istinti e attese. Attese che Kate tacesse. E attese di vedere Sawyer decidere deliberatamente di ignorarla e concentrarsi su di lui, su Jack... su di loro.


Ascolta, devi fare la tua parte qui.” - mormorò Sawyer, ad un tratto - “E non voglio esserti d'intralcio ma stai dannatamente certo che non hai bisogno di me.”

Punti di vista, Sawyer. Ma fingiamo per un attimo che sia vero, di non avere bisogno di te...

Cosa pensi di fare, solo e disarmato?” - chiese.

Non sarà solo. Io vado con lui.” - si intromise Kate.

E la tensione salì nuovamente alle stelle.


No.”


Quel no era uscito dalle labbra di Sawyer così rapido da lasciarli sconcertati. Non lo aveva mai fatto, non aveva mai rinunciato a sentirsi lusingato dalla testardaggine di Kate nei suoi confronti.

Jack lo fissò. Sawyer, che stava ricambiando, distolse lo sguardo, aumentando l'incertezza.


Ma cos...


Cosa stai facendo...


20 minuti fa non eri per niente interessato a farlo e ora, improvvisamente, stai dicendo a Jack che ...”

Non volevo andarci con te.”


Ecco, era ora di intervenire prima che divenisse una lite a sfondo sessuale. A tre.


Sawyer, è una missione suicida senza armi.” - mormorò, sperando che il particolare tecnico fosse a prova di buonsenso e mezzo per temporeggiare.

So dove si trovano alcune pistole.” - disse una voce alle sue spalle, facendolo sobbalzare. Juliet, juliet veniva verso di loro come se da sempre sapesse di cosa si parlava - “C'è un nascondiglio a un paio di miglia da qui. Possiamo tornare alla spiaggia da una strada che passa da lì.”

La bocca di Kate, già aperta per la prossima risposta al vetriolo, rimase bloccata. Juliet. Juliet voleva andare con Sawyer alla spiaggia.

E il peggio, in quella conversazione, non era ancora stato detto.


***


Juliet, non devi farlo.”

Sì, Jack, direi di sì.”

Allora non fare niente di stupido.”

Non lo farò, se tu non lo farai.”


E lo aveva baciato. Tranquilla, come se da sempre non facesse altro, come se non fosse stata progettata per nessun'altra mansione.

Kate si sentì morire. Le parve di sentire nuovamente l'odore della frutta, quel profumo dolce che associava a Jack, al suo sorriso, alla sua forza.

Non aspettarmi alzato...” - stava dicendo, nell'allontanarsi. E Jack aveva occhi solo per lei. Per lei e per quell'uomo biondo che, voltategli le spalle, fuggiva da lui come se avesse l'inferno alle calcagna.


Jack...


Jack si era voltato, per invitarla a riprendere la marcia. Kate avrebbe fatto di tutto per evitare il suo sguardo, atterrita che il proprio volto potesse svelare qualcosa. Ma non era successo.

Jack si era mosso, per raggiungere la comitiva. Kate, rinunciando a quel posto al suo fianco, rimasto temporaneamente vuoto, si era rifugiata nel gruppo, con la speranza che la folla la inghiottisse definitivamente.


***


Solo, in cima alla colonna, Jack sentiva il proprio malessere crescere, minuto dopo minuto.


Sawyer se ne era andato.

Juliet... Juliet aveva mantenuto la promessa.


Non perderlo di vista.” - aveva detto - “Domani, se io non potrò farlo...”


Non aveva saputo finire la frase. Gli era mancato il coraggio.

Se io non potrò farlo, devi salvarlo. Salvalo, se io non sarò in grado, se io sceglierò il mio bene superiore, la mia gente, il mio destino.... salvalo.


Salvalo, perché è l'unica cosa sbagliata della mia vita di cui non so pentirmi.


Oggi, se io non potrò farlo... amalo tu per me.

E stai attenta, Juliet. Perché l'amore per Sawyer è un sentimento che può uccidere.


***


Bene. Me ne torno in spiaggia con Zucchero.

Con Zucchero!


Quando ci avete tirati fuori dalle gabbie degli orsi e messo ai lavori forzati, per cosa diavolo ci avete fatto rompere tutte quelle rocce, comunque?”

Stavamo costruendo una pista...”

Una pista? Per cosa?”

Gli alieni. Non so per cosa. Pensi che mi dicessero tutto?”


Bhe, almeno è spiritosa. Chissà come reagisce alle provocazioni...


E te lo scopi già, Jack?”

No. E tu?”


Oh, zucchero... amore mio... passa presto dal no al sì, vedrai che ne vale la pena.

Ed ora, parliamo di cose serie.


Quanto lontane sono le armi?”

Non ci sono armi.”

Cosa?”

Ho mentito.”

Hai mentito.”

Era l'unico modo in cui ci avrebbe fatto tornare indietro.”

E dunque, perchè tu torni indietro?”

Karma. Tu perchè torni indietro, James?”


Karma... ma che diamine di risposta è!” - esclamò, dopo essersi magistralmente liberato di Hurley in una manciata di minuti - “Karma! Vado verso la spiaggia e magicamente apparirà un chiosco dei gelati?”

Francamente, al momento preferirei una pinacolada.”

Juliet!” - la chiamò, afferrandola per un braccio e obbligandola a fermarsi - “Ma cosa ti sei messa in testa!”

Juliet lo fissò. Era angosciato, angosciato per lei e così fuori forma da non riuscire nemmeno a nasconderlo. Gentilmente gli posò le dita sulla mano con cui la tratteneva e strinse, impedendogli di allontanarsi.

Jack non poteva venire con te ed io sono un buon sostituto” - disse, con calma.

La mascella divenne un blocco di granito, gli occhi mutarono in tempesta.

In missione per conto dell'eroe?”

No.” - lo contraddisse lei, con decisione - “In missione per conto dell'uomo.”

La presa al suo braccio divenne nulla. E Sawyer le voltò le spalle, posandosi le mani sui fianchi e piegando la testa.

Sono questo adesso? La fidanzata in crisi che non va persa di vista?” - chiese, con tono soffocato.

No, sei un uomo a caccia di una missione suicida. E io sono quella che ti evita i danni peggiori.”

Sei molto sicura delle tue capacità.”

No, sono solo molto fedele alla parola data a Jack.”

Sawyer si voltò, fissandola.

E Juliet ricambiò lo sguardo smarrito con quegli enormi occhi azzurri che si ritrovava.

Ho promesso, James. Aiutami a mantenere la mia parola... non morire.


***


Non lo pensava, sai?”

Cosa?”

Sawyer.”

Quando ha detto che non voleva che tu andassi con lui... non lo pensava.”

Se non lo pensava, perchè l'ha detto?”

Stava cercando di proteggerti.”

Perchè stai difendendo Sawyer? Lui non lo farebbe mai per te.”


Una domanda a cui era difficile rispondere. Jack esitò. Poi sorrise. Come avrebbe fatto Sawyer? Cosa avrebbe detto Sawyer per nascondere la verità?


Facile.. avrebbe detto una sola cosa...


Perchè ti amo.


Ma io non sono bravo con le bugie.... sono bravo solo con le mezze verità.

Amo te, Kate. E amo lui ancora di più.

Lui, forse, non mi difende a parole... ma mi difende. Male e mai per le ragioni giuste... ma lo fa.

E nulla è mai semplice, nulla è mai ovvio, nulla è mai come dovrebbe.

Ma lo amo. E amo te.


Per questo bacio Juliet.

Perché altrimenti il mondo sarebbe semplice e noi non saremmo noi.

E non saremmo su quest'isola, e non ci saremmo mai incontrati...


Del resto, questo è un mondo in cui i Red Sox hanno vinto le World Series, per cui...


I pensieri si interruppero. Jack si fermò.

E Ben, dall'altro lato del crinale, sorridendo, gentile come sempre, lo salutò.


Ciao Jack. Dobbiamo parlare.


***


Tom era alla trasmittente con Benjamin. E c'era Jack, con lui. Da dove si trovavano nascosti, Juliet e Sawyer potevano sentire distintamente la conversazione.

Sentivano Jack urlare. Jack che non negoziava.

E, quando i tre colpi furono sparati in aria, capirono come Jack li credesse tutti morti.


Tom, mi senti? Adesso porterò la mia gente alla torre radio, farò una telefonata e salverò tutti. Dopo verrò a cercarti e ti ucciderò.


A Jack tremava la voce. Sawyer strinse più forte il tronco della palma a cui era appoggiato e le fibre, come aghi, si insinuarono sotto le unghie, nella pelle.

Jack tremava di rabbia e di disperazione, come quel giorno, il giorno in cui Libby era morta.

Ed era solo. Solo con Benjamin... o con ciò che restava di lui, dopo l'accaduto.

Perché, di questo Sawyer era certo, Jack non lo avrebbe perdonato.


Perché Jack pensava di aver fallito. E bastava questo a renderlo...


Sawyer si sentì travolgere da una furia cieca. Perché attendere Jack in veste di castigatore? Erano lì, poteva uccidere Tom all'istante e non pensarci più. Poteva ucciderlo per ogni azione compiuta in quei tre mesi, per avergli sparato, per aver rapito il figlio di Michael, per le minacce nella gabbia, per i pugni che gli aveva inferto, per qualsiasi cosa.


Non c'era motivo di aspettare.


Posso ucciderlo io. Per Jack.


E Juliet lo afferrò, con forza. Una forza inaudita, pensò Sawyer, sentendosi trattenere, voltandosi, sentendo la mano di lei premergli sulla bocca, il corpo aderire al suo, per fermarlo.

Non lo fare. O saremo davvero tutti morti.” - sibilò.


Fermati ora.

Calmati.


Sei vuoi fare qualcosa per Jack, resta vivo.”


Sawyer si divincolò dalla sua presa e si voltò, posando la fronte contro il tronco e sperando che ogni scheggia, che ogni frammento, penetrando sotto pelle, bastasse a calmarlo e a dimenticare Jack, che urlava dentro una trasmittente.


***


Le nocche erano spaccate. Lo sguardo di Jack era vitreo.

Le sue parole raccontavano l'esecuzione alla spiaggia, il suo corpo narrava una storia di violenza e disperazione.

Kate con quella mano che tremava tra le proprie, ascoltava le parole sconnesse, udiva il battere incontrollabile dei denti, cercava di razionalizzare la morte, la separazione, la scelta di non negoziare e di non voltarsi indietro.

Tutto, in lei, si rifiutava di accettarlo.

Lasciare indietro qualcuno, lasciare che morisse, dimenticare, scegliere tra chi vive e chi no... no, Kate non capiva.

Ma Jack lo aveva fatto perché lo riteneva giusto.

Aveva lasciato partire Sawyer perché pensava fosse giusto.

Aveva lasciato andare via Juliet.

Ed ora sarebbero morti entrambi.

Sarebbero arrivati alla spiaggia e sarebbero morti.

Kate sentì anche le proprie mani tremare e , con sforzo, riuscì a frenarle.


Ora, Jack stava parlando di vendetta.

E questo, per Kate, era facile da comprendere.


***


Okay.” - aveva detto Tom, alzando le mani - “Mi arrendo.”


Poi Sawyer gli aveva sparato, senza battere ciglio.

Preciso, letale.


Questo è per aver rapito il ragazzino dalla zattera.”


Bello, era finita. Si era arreso.”

Non gli ho creduto.”


Juliet non disse nulla. E Sawyer, messa la sicura alla pistola, era andato a cercarsi una birra.


Qualcuno avrebbe chiamato sicuramente Jack e gli avrebbe detto che erano tutti salvi.

Poi, Jack avrebbe fatto altrettanto.

Perché era Jack. E aveva promesso di salvarli tutti.


A una birra ne era seguita una seconda. Juliet, da sola, aveva sepolto i corpi di quelli che, un tempo, erano stati amici. Aveva sollevato Tom e lo aveva trascinato fino alla fossa, gettandolo dentro.

Tom amava la sua marmellata. E la salutava sempre sorridendo, quando si incontravano.

Ma quel mondo non esisteva più. E Juliet ne seppelliva gli ultimi resti sulla spiaggia di Jack.

Poi, quando si era avvicinata, Sawyer le aveva offerto una lattina, per il gusto di vederla rifiutare.

Ti senti meglio, ora?” - chiese, stringendosi tra le braccia, come se provasse freddo.

Andava fatto.” - replicò l'uomo, con un'alzata di spalle, restando appoggiato al camioncino - “Meritava di morire.”

Come Anthony Cooper. Come Sawyer.

La lattina, già in viaggio verso la bocca, si bloccò a mezz'asta. Poi riprese il suo percorso.

Si era arreso.”

E con questo?”

Era disarmato, James, con le mani alzate.”

E io l'ho ucciso” - ripetè, come se fosse un concetto semplice e impossibile da non cogliere - “Quanto andrai avanti ancora, Juliet?”

Fino a quando non smetterai di fingere che non significhi nulla. Era un uomo, un uomo che conoscevo, pino di difetti ma... ma pur sempre un uomo.”

Un assassino. Un farabutto, un figlio di puttana.” - uno come me - “E non meritava nulla.”

Non hai fatto giustizia, James. Quella era vendetta. Vendetta su di un uomo inerme.”

E con questo? Quell'uomo ha ucciso mia madre, ha ucciso mio padre, io...” - si bloccò, raggelato dalle proprie parole.


No. Non era lui.

Non era lui.

Juliet lo fissava, faticando a riprendersi dalla sorpresa.

E' questo che hai fatto, l'altra notte? Hai ucciso l'assassino dei tuoi genitori?” - domandò, troppo veloce per capire lo sbaglio appena compiuto.


Troppo tardi.

La lattina, piena a metà, rimbalzò a terra, tra loro, schizzando schiuma. E Sawyer, incespicando nei propri piedi, si voltò, per fuggire.

James!”

Lo chiamò.

Ma Sawyer non la stava più ascoltando. Non la ascoltava e correva verso una zattera... una zattera da cui Desmond stava scendendo da solo.


***


Sono uno dei sopravvissuti del volo Oceanic 815. Siete in grado di localizzarci?


Era fatta. C'erano da tornare alla spiaggia, fare i bagagli e prepararsi a tornare a casa.


Poi erano cominciati i guai: Ben, Naomi, Locke... Kate lo aveva abbracciato, prima di partire per la propria caccia solitaria nella jungla.

Jack, nello stringerla, aveva avuto l'impressione che tutto tra loro stesse cambiando, impercettibilmente.

Stavano per tornare a casa. Nel bene e nel male, stavano per tornare alle loro vite e...

no, si ripetè. Non pensare a nulla. Pensa solo che stai tornando a casa.


Pensa solo che stai portando tutti a casa.


Pensa a camminare, conducili alla spiaggia, portali verso la speranza promessa.

Andrà tutto bene. Deve andare tutto bene.


***


Cammina. Cammina.

Le torce ondeggiavano nel buio, i contorni della vegetazione, intorno, non erano più distinguibili.


Juliet si voltò, ancora una volta, sentendo un movimento. E Sawyer riapparve nella sua visuale. Aveva tentato di parlare con Hurley, senza risultato. E portava la sconfitta scritta a lettere cubitali sulla faccia. Rallentò, aggiustando la propria traiettoria e lo affiancò, adeguandosi al suo passo.

Non intendo uccidermi, zucchero, smetti di fare il cane da guardia.” - borbottò, guardando fisso innanzi, deciso ad ignorarla fino in fondo.

Andrai avanti ancora a lungo a fare il bambino?” - replicò lei, senza sentirsi minimamente offesa dalla sua scortesia.

Ormai lo conosceva. Lo conosceva meglio di quanto non credesse.

Sawyer si fermò, rivolgendole un'occhiata di puro disprezzo che la donna sostenne senza battere ciglio.

So molte cose su di te, signor Ford. Mi hanno messo in mano il tuo fascicolo il giorno in cui sei finito a spaccare pietre per proteggerci dagli alieni.” - gli comunicò, tenendo ben alta la torcia, per non perdere nemmeno il più piccolo mutamento di espressione - “Ed anche se non so chi fosse o perché si trovasse su quest'isola, so che esiste un uomo che si può incolpare della morte dei tuoi genitori.”

Esisteva.” - corresse lui, interrompendola.

Ok. Esisteva.” - Juliet annuì, concedendo - “Quindi è questo? Hai ucciso l'assassino dei tuoi genitori?”

Nessuna risposta.

Ma un guizzo, lungo la mascella, come la vibrazione di una corda, lo sguardo lontano.

Lo prendo per un sì.” - aggiunse Juliet - “Disarmato. Inerme.”

Legato.”

Hai avuto la tua vendetta. Lo hai fatto per i tuoi genitori.”

Lo so.”

E allora cosa ti sconvolge, ora....”

Sawyer piegò la testa, i capelli gli finirono sul viso. Si tormentava una piccola cicatrice, su di una mano, con le dita, con le unghie.

Era disarmato, inerme, legato. Rideva di mia madre. Diceva di chiamarsi Sawyer. È morto.” - rispose, con tono piatto. Poi la voce ebbe un tremito - “Era il padre di Locke. Locke me lo ha detto, mi ha condotto da lui e.. mi ha ringraziato, quando io l'ho...”

Si interruppe. Deglutì.

Non doveva andare in questo modo.” - aggiunse, come se questo spiegasse tutto. Stringeva la mascella, in un disperato tentativo di controllo. Gli occhi, ora, riflettevano le fiamme delle torce come se fossero stati specchi.

Non volevo ucciderlo.

Non così.

Volevo giustizia.


Hai ragione, volevo giustizia. Non ne ho avuta.

Era vendetta.

La chiamavo con il nome sbagliato e non lo sapevo.


Ho inseguito tutta la vita quest'uomo. Era la mia missione, il mio unico credo. Ed ora...”

Ora dovrai trovare qualcosa di nuovo in cui credere. E sarai un uomo diverso da quello che sei sempre stato.”

C'era un che di disarmante, nel modo in cui l'aveva detto. Sawyer ne fu colpito.

Era... innocente. Era fiduciosa in un futuro migliore, nelle sue forze.

Si fidava di lui senza chiedergli prove.

E gli sorrideva.

Ho fatto troppi sbagli, Juliet...”

Libero da questo peso, potrai chiederti che uomo voleva essere James Ford.” - lo interruppe, posandogli la mano sul torace - “E scoprirai che, nel cuore, Sawyer non ha mai smesso di somigliargli.”

Gli sorrise, poi si voltò, allontanandosi.

Sawyer, guardandola andar via, provò dispiacere.


Dispiacere per non non poter credere ad una sola parola.


QUARTA PARTE


Tu che stai facendo qui, doc? Tu hai le tue ragioni. Io ho le mie.

(Sawyer, The Hunting Party)



Come è successo?” - domandò Kate.

Pioveva a dirotto. Al riparo, nella carlinga dell'aereo, appoggiati contro alla lamiera, scrutavano il cielo grigio, la pioggia quasi metallica sulla vegetazione. E parlavano, dello schianto, di Charlie, di...

Come è successo...” - ripetè Jack, con la stessa incertezza.

Non lo so.” - Kate non aveva nessuna risposta per aiutarlo.

Non lo so. Non so come sia successo.


So solo che è successo.


Se ne erano andati. Con Locke. Avevano voltato loro le spalle e si erano avviati: Hugo, Claire, Danielle... persino Ben. Persino Ben aveva chiesto il permesso a Jack, per tornare al villaggio della Dharma.

E, quando già tutto sembrava perduto, lui aveva abbandonato le loro fila.

Lui.


“Cosa stai facendo?” - aveva domandato Kate.

“Quello che ho sempre fatto, Kate... sopravvivo.” - aveva risposto Sawyer, camminando verso il gruppo di Locke, voltandosi a malapena per guardarla in viso.

Sopravvivo.


Jack non aveva detto nulla. Ma il cuore, dentro al petto, era divenuto cenere.


***


Si erano riuniti per decidere di separarsi di nuovo: chi voleva andarsene con Jack, sarebbe tornato alla spiaggia, con Sahid. Chi voleva restare, sarebbe andato con Locke, nelle case della Dharma.

Jack aveva deciso di restare presso il relitto dell'aereo, in attesa dell'arrivo dei soccorsi.

Kate era rimasta con lui.

Ed ora, gli occhi levati verso il cielo e la pioggia, in silenzio, tra loro continuava ad aleggiare la stessa domanda.


Come è successo...


E non c'era una risposta, una vera, una convincente, per ciò che aveva fatto Sawyer.

Juliet, prima di condurre il gruppo alla spiaggia, si era fermata a parlare con entrambi.

Kate l'aveva solo fissata, in attesa di una spiegazione.

Juliet aveva ricambiato l'occhiata, poi aveva scelto deliberatamente di ignorarla, alzando gli occhi verso Jack.

So cosa ha fatto.” - aveva detto, certa che Jack avrebbe capito a cosa si stesse riferendo - “Ed avevi ragione. Ma non so perché abbia deciso di andare con Locke.”

Non ti ha detto nulla...” - domandò Jack. Poi si interruppe. Kate si era voltata, interrogativa.


Perché Sawyer dovrebbe dirle qualcosa? Domandavano i suoi occhi. Perché dovrebbe fidarsi?


Non ha detto nulla.” - rispose Juliet. Inespressiva come sempre. Kate, d'un tratto, comprese perché quella donna la esasperasse tanto.


Juliet era come un libro pieno di parole perennemente chiuso.


Ora, ripensandoci, Kate non ricordava altro di quella conversazione. Juliet non aveva detto nulla. Non a lei, insomma ma... era riuscita a comunicare qualcosa di più importante a Jack?

C'era modo per scoprirlo?


Jack?” - lo chiamò, appoggiandosi alla stessa lamiera e attirando la sua attenzione - “A cosa si riferiva Juliet? Che cosa è successo a Sawyer?”

Jack guardò fisso innanzi a sé. Kate non sapeva nulla: nulla dell'uomo ucciso, nulla della crisi sulla spiaggia, nulla del peso che Sawyer si trascinava appresso da ormai tre giorni.

Ci sarebbe stato da stupirsi del contrario, del resto... quando mai Sawyer si era fidato di loro?

Non lo so con certezza.” - non bugie. Solo mezze verità - “Credo solo che gli sia successo qualcosa.”

E non te lo ha raccontato, l'altra notte?”

Jack si voltò, guardandola.

Quale notte?” - domandò, abbassando involontariamente il tono della voce.

Kate si tese, piantando le dita nei palmi.

La notte del profumo di frutta. La notte che eravate assieme.


L'ultima notte che..” - si interruppe, fissandolo. Cosa avrebbe dovuto dire? Come?

Poi si rese conto che non avrebbe dovuto aggiungere nulla.

Jack la fissava, in perfetto silenzio. E non serviva che Kate finisse la frase per sapere a cosa si stesse riferendo.

Da quanto lo sai.” - disse.

Non chiese.

Non domandò.

Era un ordine. L'ordine di un uomo stanco.

Kate abbassò lo sguardo, cercando di rammentare. Quando lo aveva capito? Quando?

Non ricordava.


Non lo sapevo...” - rispose, infine, con lentezza - “Non lo sapevo, quando eravamo prigionieri.”


Dopo... dopo non so.


E cosa sai...”

Ciò che ho intuito.” - replicò, sentendolo di colpo troppo vicino, troppo incombente, alzando gli occhi verso di lui - “Che, certe volte, è con te... e altre... altre è con me.”


E, certe volte, mentre mi bacia, mentre mi stringe... è ancora con te.


Jack alzò lo sguardo, accennando una risata stanca. E si voltò, percorrendo il laterale dell'aereo e sparendo all'interno del relitto. Kate lo seguì, ritrovandolo appoggiato laddove il velivolo si era spezzato.

Le mani intrecciate, la fronte contro la lamiera, la schiena piegata.

Attese.

Attese di sentirlo sospirare, di vederlo raddrizzarsi.

Non mi ha detto nulla.” - mentì l'uomo, intrecciando le mani e guardando all'interno della carlinga - “E' stato con me, ma non so cosa sia successo. Non mi ha detto abbastanza da poterlo aiutare.”


E io gli ho detto che avrei atteso fosse pronto. Ed ho sbagliato.

Sawyer non è mai pronto a fidarsi.


Dovevo inseguirlo, afferrarlo, non lasciarlo cadere. Ho sbagliato.


Cosa faremo?”

Nulla. Non faremo nulla.”

Jack..”

Devo pensare alla mia gente, Kate. Non posso seguirlo, non posso preoccuparmi solo di Sawyer. Ha fatto la sua scelta.”


Ci sono volte in cui posso salvarlo. Altre in cui non posso.


Non tornerà.”

Lo so.”


Poi, il rumore dell'elicottero li aveva riportati nell'incubo che stavano vivendo.


***


Ti spiace se ti faccio una domanda, James?”

Sì, mi spiace.”

Perchè hai abbandonato Kate?”

Stai perdendo tempo, Yoda.”

So che non è piacevole ma siamo sinceri. Adesso non hai piu' nemmeno una possibilità.”

Possibilità per cosa?”

James... guardati. Sì, su quest'isola, sei coraggioso, audace, bellissimo. Sei qualcuno. Ma se fossi andato via con loro... nel mondo reale, uno sbandato artista della truffa come te non potrebbe mai competere con un chirurgo di prima classe. Credo che Kate se la sia presa molto quando hai scelto di venire con noi. Grazie a dio lei ha Jack a confortarla...”


A questo punto, picchiarlo era stato inevitabile.

Picchiarlo fino a ucciderlo.

Anche se era legato.

Se Locke non fosse intervenuto, Sawyer gli avrebbe stretto le mani alla gola, fino a soffocarlo.

Si, in mancanza di catena avrebbe usato le mani nude.

E anche le urla di Locke non sarebbero servite a niente, se non avesse detto l'unica frase che per Sawyer significava qualcosa.

Va bene, James giustiziamolo proprio qui, ora, di fronte a sua figlia.”


Giustiziare... da giustizia.

E innanzi a sua figlia.


Sawyer si era bloccato.

Locke aveva seguitato a parlare, lui si era ritrovato a tacere e incassare.

Rivedeva gli stivali di suo padre, sentiva il colpo di fucile... rivedeva Anthony Cooper, la catena gli stringeva nuovamente il collo.

Giustizia.

E figli.


Si era voltato, aveva preso il fucile, ed era sparito nella boscaglia.


***


Sai, Ben, hai visto giusto, ma non hai la buona mira che credi.

Nel mondo reale, il truffatore non può competere con il medico, hai ragione.

Ma non sarebbe la ragazza a non volermi... sarebbe lui.


In questo mondo, lui non ha bisogno di scegliere ma, là fuori... là fuori, immerso nella sua vita...


Là fuori, non si tratta di lei che sceglie tra me e Jack...

Là fuori, si tratta di Jack che sceglie tra me e Kate.


E di Jack che poi ci lascia entrambi.


Regola numero nove: tutto ha un prezzo. Ma sta a me decidere quale.


***


A quanto sembra, Jack, ci sono nuovi venuti da mettere sotto l'ala.


In piedi su un crinale, il fucile a riposo tra le braccia e il vento di fronte, Sawyer guardava il piccolo gruppo avanzare verso la scogliera.

Kate, Jack e... chissà... Altri.


Non importava. A Sawyer non importava affatto.


Sai, Doc, potresti essere in mezzo a un corteo di rock star ed io, al momento, riuscirei a vedere solo la tua nuca.

Perché ti odio.

Davvero, ti odio.


Spostò lo sguardo, guardando il medico accelerare, superare i suoi compagni, discendere la china. Da come camminava doveva fargli di nuovo male la spalla, quella spalla slogata che non era mai andata del tutto a posto. Jack raramente se ne lamentava, ma Sawyer lo aveva sorpreso molte volte a massaggiarla, quasi distrattamente.

Ed ora, con una punta di sorpresa, gli tornò in mente qualcosa, un ricordo sepolto sotto pelle.


Era stato nella sua tenda, dopo la valigetta, prima del cinghiale, a metà di una vita che Sawyer si ricordava a malapena. Era stata una volta tra tante... tante, che ormai gli sembravano troppo poche, rispetto a quelle che non avrebbero più avuto.

Era stata uno dei loro primi incontri, nascosto, breve, univoco.


Ma dopo quella volta, tutto era divenuto più complicato.


E' così con le lussazioni?” - si ricordava di aver chiesto, guardandolo - “Non vanno mai a posto del tutto?”

Jack si era voltato, sorridendo, senza smettere di massaggiarsi.

Con le lussazioni va un poco come deve andare.” - aveva risposto, schietto - “Charlie è stato bravo a rimettere la clavicola in sede ma... è andata così.”

Fammi capire...” - aveva detto Sawyer, sedendosi, venendo più vicino. Jack era stato sorpreso dalla richiesta, mentre l'altro si chinava a guardare dove tenesse le dita con una curiosità quasi infantile.

Sawyer era rimasto in attesa di una risposta. E Jack gli aveva sorriso, gentilmente.

Dammi la mano.” - aveva detto. Aveva mosso le proprie, facendo spazio alla sua, guidando fino a un punto preciso - “Premi qui. Lo senti? Ecco, questo non dovrebbe esserci. E' questo che fa male.”

Sawyer non aveva risposto. Premeva con le dita, con l'aria seria di chi è in ascolto. Premeva piano, forse convinto di potergli far male. Jack lo aveva osservato a lungo, in un misto di perplessità e dolcezza.

E Sawyer ricordava di aver alzato la testa verso di lui, subito sulla difensiva.

Cosa c'è! Pensi che io non sia in grado?”

Penso che sia la prima volta che parliamo davvero.” - aveva risposto Jack.

Sawyer non aveva replicato, per un lungo istante. Poi la mano era scivolata lontana dalla spalla, da quel piccolo nodo pulsante, ed aveva indicato la porta.

Allora è il momento che tu te ne vada. Buonanotte Doc. Ci si vede alla prossima scopata.”


Ritornato al presente, al crinale da cui dominava e osservava, Sawyer scosse la testa, divertito.

Oh, Jack.. quella volta hai raccolto i suoi vestiti e te ne sei andato senza replicare... ma lo sapevi.

Lo sapevi che eravamo già passati di livello, che non era più solo sesso già da un pezzo.

Hai cercato di dirmelo, non ti ho ascoltato e, di lotta in lotta, siamo arrivati fino a qui.


E niente è cambiato.


Sono fuggito di nuovo.

Sono fuggito un'altra volta da te e da tutto il resto.


Da quando ti conosco, non faccio altro.

Io sono uno capace solo di sopravvivere... e tu mi fai desiderare di essere vivo.


Per questo ti odio.

Vattene al diavolo, Jack. E porta con te tutto ciò che siamo stati insieme. Te lo regalo.


Alzò gli occhi, guardandoli sparire dietro all'ennesima macchia di vegetazione. Poi di voltò, ridiscendendo verso il gruppo di Locke che, serpeggiando, si spostava verso est, in direzione contraria a quello di Jack.

Ormai la rabbia gli era sbollita e poteva ripresentarsi, come se niente fosse successo.


***


Jack aveva mandato Juliet alla spiaggia... e Kate appresso a Sahid.

Erano stati due ordini diretti, precisi.

Juliet per una verifica e Kate... Kate perché gli serviva una spia in terra nemica.


Cos'è, non ti fidi di Sayid?

Non mi fido di Locke.


Kate non aveva avuto bisogno di dirgli che lo avrebbe fatto. Si era fatta dare una pistola e aveva ragionato sulla possibilità che ci fosse ancora qualcosa da dirsi.. e, in mancanza di meglio, aveva fatto l'unica domanda sbagliata.


Cosa gli impedirà di farmi quello che ha fatto a Naomi?


Sbagliata perché aveva obbligato Jack a dire l'unica cosa che non avrebbe dovuto dire.


Sawyer non glielo permetterà.


***


E' così che le hai risposto?” - chiese Juliet, mentre tornavano alla spiaggia.

Credimi, non era quello che volevo dire.”- commentò Jack. Camminavano affiancati, rapidi, con lo stesso ritmo - “Ma è la verità.”

L'hai spinta tra le sue braccia.” - rispose Juliet, fermandosi. Jack rallentò, prima di fare altrettanto, pochi passi oltre. E voltarsi - “Volevi che restasse con lui?”

Finchè non so cosa...”

Ha ucciso Anthony Cooper.” - rispose Juliet, interrompendolo - “Nome d'arte Sawyer. Tu sai chi sia?”

Jack rimase interdetto. Poi sussultò.


La vendetta. Gli incubi. Sawyer.


L’uomo che li aveva truffati si chiamava Sawyer. Lo sapevo, ne avevo sentito parlare. Giurai a me stesso che l’avrei trovato. E ammazzato. Ma a diciannove anni sono finito in un brutto giro... e sono diventato io Sawyer. Sono diventato l’uomo che non volevo essere, l’uomo che volevo uccidere. Per questo voglio morire, Jack. Per questo non puoi salvarmi. Sono io l’uomo nero dei miei incubi.”


Non chiedermi come sia possibile. Può darsi che fosse un espediente di Benjamin per tenerlo in pugno. Sawyer dice che era il padre di Locke, che è stato Locke stesso a consegnarglielo....”


E James… non lo sono più. Non esiste più.”


Jack?” - Juliet lo chiamò, avvicinandosi.

Jack alzò una mano, per frenarla, per intimarle il silenzio... Juliet non seppe come interpretare quel gesto. Lo osservò, soltanto, mentre si piegava, posando le mani sulle ginocchia, come per prendere fiato.

Jack?”


Adesso non ha più gli incubi.

Adesso vive nell'incubo.

Ed è solo.


Facciamo così. Lasciami perdere.”

No.”

Come?”

Non ti lascio perdere.”

Io credo che tutto questo abbia a che fare solo con il tuo desiderio di fuggire, di non far parte di nessun gruppo. E sai perché? Perché hai una paura fottuta delle persone che ti lasciano.”

Si, è così Jack! Non voglio mai più essere lasciato, nella mia vita. E non voglio che nessuno senta la mia mancanza. Lo trovi poi così sbagliato?”

Non è sbagliato. È però, purtroppo, un progetto inapplicabile.”

Perché sei tu a dirlo?”

Il tuo piano è inapplicabile, Sawyer. E non perché lo dico io. Ma perché ci sono io.”


Juliet si chinò, inginocchiandosi al suo fianco. Jack aveva gli occhi chiusi, respirava lentamente, ma le sue mani stringevano il tessuto, martoriandolo. Tese le dita, carezzandogli la base della nuca, con lentezza, provocandogli un brivido.

Spiegami.”

Sawyer era a Sidney per commettere un omicidio, la notte prima del volo.” - la voce di Jack era carica di angoscia - “Ha ucciso un uomo, per una soffiata, perché gli avevano detto che era Sawyer. Gli ha sparato prima di scoprire di aver fatto uno sbaglio.”


Non aveva mai ucciso prima di allora.


Quando l'ho conosciuto aveva incubi, chiamava suo padre... tu sai come sia andata?”

Juliet annuì.. c'era stato il fascicolo, per informarla dell'accaduto. Ma gli incubi, la vendetta, ciò che Sawyer avesse provato... no, quello era visibile solo ora, negli occhi di Jack.

Quella vendetta lo ha consumato, giorno dopo giorno. Sawyer non vuole vivere, da quando ci conosciamo non ho fatto altro che cercare di mantenerlo vivo. L'ho salvato, in tutti i modi che conoscevo e ora...” - la bocca gli si distorse, in una risata stanca - “Ora, se davvero ha avuto la sua vendetta, non è rimasto nulla da salvare.”


Non sapremo mai come sarei potuto essere. Non sapremo mai come sarebbe stato James, qui, con te, se fosse vissuto…”


Niente più James.


Cosa stai facendo?”

Quello che ho sempre fatto... sopravvivo.”


Niente più Sawyer.


Non avere paura. E’ tutto ciò che ti chiedo. Nessuna. Perché io... io te lo prometto…”


Si è perso, per sempre.


Avevi ragione, l'altra notte, Juliet. Io non c'ero. E non ci sono ora.”


E adesso?”

Adesso devi solo fidarti. Devi fidarti di me.”


Non l'ho salvato. L'ho tradito.

E Kate... Kate sta avanzando verso il disastro.


***


Ho cercato per tanto tempo di tornare ad essere James. Ho combattuto, ho sempre sbagliato. E mi sono rassegnato, una notte, non lontano da Sidney, sotto una pioggia torrenziale, ammazzando un innocente. Ero andato per uccidere Sawyer. Ed è morto James. Buffa la vita... piccolo il mondo… Perciò i Red Sox non vinceranno mai le World Series. Per questo, ora, quando ci penso, rimpiango di non avere incontrato te in quel bar al posto di tuo padre. Forse saremmo stati ancora in tempo. Forse James si sarebbe salvato.


Si sedette, di scatto, al centro del letto. La catena si era stretta di nuovo, mentre dormiva, mozzandogli il fiato. C'era Jack che stringeva, che premeva, seduto sul suo stomaco. Jack lo uccideva, fissandolo dritto negli occhi.


Sarebbe stata Giustizia, nelle sue mani. Non vendetta.


Sawyer si strofinò il viso, cancellando il sudore gelato. Si alzò, incespicando, accendendo la luce in bagno senza preoccuparsi di disturbare Hurley.


Jack nel suo letto, dentro gli incubi, e Kate due porte più in là, non molto intenzionata a volerlo.

Cosa poteva andare peggio?


Si raddrizzò, fissandosi nello specchio, il viso bagnato, i capelli molli di acqua e sudore gettati indietro. Certo, mancava giusto Lentiggini con le sue domande scontate. A fine pomeriggio, a conti fatti, era stato un piacere riconsegnarla a Locke.


Che cosa ci fai qui con Locke?

Non sono con lui.

Sì, lo sei, James.

E allora cosa ci fai tu con Jack?

Sono andata con Jack perchè sono convinta che lui puo' portarci via da quest'isola.

Allora immagino che sia questa la differenza fra noi. Io non sto cercando di andarmene.

Perchè no?

Perchè io non ho niente che mi aspetti.

E cosa c'è qui di tanto meglio?

Perchè vuoi tornare indietro, Kate? Mi sembra di ricordare che ti stessero portando in prigione quando siamo atterrati qui. Percio' se credi che ci sia qualcosa di piu' di un paio di manette ad aspettarti a casa, allora davvero non sai come funziona il mondo. Voglio dire, guardati intorno, Lentiggini. Abbiamo un tetto sulla testa... elettricità, docce, letti.

Per quanto, Sawyer? Per quanto credi che possiamo far finta di essere una famiglia?

Perchè non lo scopriamo?


Ebbene si, Lentiggini... nel caso non te ne fossi accorta, mi sono umiliato ai tuoi piedi. Ti ho offerto un tetto, ti ho offerto una convivenza, lo steccato, la cassetta della posta e l'albero di pesche in giardino.


Non so perché l'ho fatto. Ma so che, adesso, non mi sembra un'idea così malvagia.


Spense la luce e, al buio, si gettò nuovamente sul letto.


Perché no... qui, lontano da tutto, senza bisogno di cognomi e soprannomi, senza necessità di passato, senza immaginare un impegno per il futuro.

Solo noi, le torte che possiamo infornare, le passeggiate che possiamo goderci, i libri che possiamo finalmente leggere.

Perché no, Lentiggini? Cosa c'è, là fuori, per te e per Jack, che conti più di tutto questo?


C'è Jack, gli rispose una voce in fondo alla mente, mentre si riaddormentava.

Se tornerai nel mondo, là fuori, ci sarà Jack ad aspettarti.


***


“Non puoi salvare tutti, Jack.”


Tutte le persone della sua vita lo avevano detto, prima o poi: sua madre, sua moglie, suo padre, Kate, Sawyer e una buona parte degli attuali isolani.

Ora era il turno di Juliet.

Ma Jack provava nausea al solo pensiero di ascoltare, ancora una volta, quella realtà dei fatti.

Non puoi salvare tutti, Jack.


Non posso? Ne siete davvero così convinti?


Forse è il mio destino. Forse io posso salvare tutti.

Per questo non smetto di provarci.


Il mare, quella notte, era rassicurante. Per la prima volta, su quella spiaggia, la distesa infinita d'acqua non faceva paura.

C'era una barca, laggiù, da qualche parte. Non all'orizzonte, forse, ma non abbastanza lontana da non esistere.

Due mani si insinuarono, abbracciandogli il torace.

Ora, a piedi nudi sulla sabbia, Juliet gli sembrava minuta. Stretta alla sua schiena era un peso piacevole, intimo, in un attimo rubato per entrambi.

“Vuoi restare solo, stanotte?” - si sentì domandare.

E, nel buio, sorrise.


Solo... Non lo siamo tutti, anche quando dormiamo con qualcuno?


“Mi piacerebbe dormire qui.” - rispose, osservando un punto riparato, poco lontano - “Te la senti?”

“Ci serviranno delle coperte.” - sospirò lei, staccandosi. Ma Jack, voltandosi, la trattenne, tirandola a sé, baciandola.

“Lascia, vado io.” - mormorò, separando le loro mani, sparendo nell'oscurità.

Juliet rimase sola, il suono delle onde che risalivano lungo la battigia senza arrivare a sfiorarla. Con lentezza si portò le dita alle labbra e sorrise, non vista.


***


Nuovo giorno, nuova proposta di convivenza.

Sawyer, a quanto sembrava, non intendeva mollare. E Kate, seduta sotto al portico di Claire, con un caffè bollente tra le mani, trovava piacevole quel corteggiamento tanto anacronistico.


Ma noi non eravamo quelli che scopavano e non dividevano la tenda?

Non eravamo quelli che si fottevano pensando sempre a un terzo?

Cosa vuoi, Sawyer? Cosa ti aspetti che accada?

E non parlarmi di bambini, per favore!


Dopo l'allusione alla sua gravidanza, Kate si era sentita in dovere di metterlo alla porta.

E Sawyer l'aveva accontentata: aveva girato sui tacchi, impegnato a ridacchiare e incassare il colpo, ed era rientrato in casa.


La seconda volta, era stato mentre piegava il bucato. Sawyer era apparso dietro lo steccato, con un libro sotto il braccio. E Kate aveva sentito di non avere la pazienza di tollerarlo. Era rientrata con signorile distacco e cesta sotto il braccio, lasciandolo al suo destino.


E questo era l'uomo in crisi che Jack aveva immaginato? Questo principe in cerca di moglie?

Inutile, non lo capiva. E, forse, era il momento di pensare a cose serie e occuparsi di Locke.


Nel frattempo, Claire lo aveva osservato, con un piede contro la staccionata e ancora impegnato a ironizzare sul proprio essere andato nuovamente in bianco.

Gli aveva sorriso, imbarazzata e, a sorpresa, Sawyer aveva ricambiato il sorriso, come un grosso gatto al sole.

Allora, Claire, tutto bene?” - le aveva chiesto.

A Claire era venuto da ridere.


Kate aveva ragione... Sawyer giocava al buon vicino di casa.


Tutto bene, grazie.” - aveva risposto, spalancando gli occhi chiari - “E tu?”

Era bello fingere che andasse tutto alla grande, non pensare a Charlie, non pensare alle proprie scelte. E poi, Sawyer... Sawyer la faceva sentire protetta.

Benone, grazie.” - rispose l'altro, mentre la ragazza si avvicinava. Tese una mano oltre il confine e lasciò che Aaron gli afferrasse un dito.


Magari Lentiggini mi guarda, da dietro una tenda. E, visto che siamo in stagione di bambini...


Aaron, rise, come sempre.

Gli piaci.” - sorrise Claire - “Gli sei sempre piaciuto.”

Charlie lo sapeva... lo ha capito subito.

Strano, vero? Questo marmocchio è uno dei miei pochi fans..”

Sente che non gli faresti mai del male.” - replicò Claire, sorridendogli - “Dovresti venir a leggergli qualcosa, ogni tanto.”

Non mancherò.” - rispose.

Vieni a cena, una sera.”

E' una magnifica idea.” - sorrise, raddrizzandosi. Le fece un cenno di saluto e, risalendo in casa, per la prima volta,da molti giorni, sentì la differenza tra fingere e sentirsi bene.


Claire lo aveva fatto sentire bene.


***


Sei un disastro in queste cose, Lentiggini.

Un disastro in cosa?

Mi hai già detto che non sei rimasta per me. Quindi almeno sii abbastanza donna da dirmi che vuoi usarmi per qualcosa.

Voglio usarti per qualcosa.

Vedi? Non era così difficile.

Per cosa?

Per Ben. Voglio che mi aiuti a farlo scappare


Ottimo. In vino veritas, Lentiggini.

Non possiamo convivere, non possiamo mettere su famiglia, ma possiamo organizzare una truffa.

Confortante, davvero.

Tu sei la dimostrazione che certe cose... certe persone... non cambiano mai.

Qui, tra le casette di marzapane, a limitare del bosco, in un'ombra di civiltà, tu ed io abbiamo appena creato la delinquenza.


Potrei innamorarmi di te, non fossi già abbastanza coinvolto.


E lo penso anche adesso, mentre ti siedi sul mio letto, mi comunichi di essere stata bandita ed io ti levo le scarpe per impedirti di scappare.

Spero che vorrai prendere in considerazione l'idea di fare sesso con me.

C'è un letto, ci sono io, c'è la mia proposta che aleggia nell'aria.

Ma, se ti senti più a tuo agio, possiamo mentirci, convincerci che sia una scopata e via e parlare di amore domattina.


Niente sesso? Va bene, si può fare. Ma che non diventi un'abitudine.


***


Di nuovo cuore della notte, di nuovo seduto sul letto, in un bagno di sudore.


Starai bene. Sarai al sicuro con me.”


Ecco questo non avrei dovuto dirlo.


Si piegò in avanti, cercando di respirare. Ma non riusciva.

Attento.” - disse Jack, in piedi in fondo al letto - “Stai sanguinando.”

Un istante dopo, era scomparso.


Al buio, a tentoni, per non svegliare Kate, Sawyer si alzò, dirigendosi verso il bagno. Solo a porta chiusa, accese la luce e lo specchio gli restituì l'immagine spaventosa di un uomo disfatto.

L'aria stralunata e il sangue, sangue che, da una lunga abrasione sul collo, scendeva a impregnare la maglietta.

La catena, pensò Sawyer, afferrando un asciugamano e bagnandolo, è stata la catena.

I morti non sanguinano, hai notato?

C'era Jack, riflesso nello specchio. Ma non alle sue spalle.

Sawyer si posò l'asciugamano sulla ferita e chiuse gli occhi, respirando molto lentamente.

L'isola, quella fottuta isola dal fumo nero, giocava con lui e con le sue angosce, di nuovo!


Preferisco il cinghiale, prima di avere il fantasma di Jack che mi segue passo per passo.


Credimi, non vorrei essere qui nemmeno io.” - rispose il medico, a fianco del suo riflesso - “Ti vorrei qui, in carne ed ossa.”

E cosa faresti, Jack?” - sibilò, guardandolo, gli occhi socchiusi, la testa stritolata in un terribile mal di testa - “Mi diresti che va tutto bene? Che andrà tutto bene, finchè saremo insieme?”

Sì, Sawyer.” - rispose Jack, annuendo, così simile a quello reale - “Perchè è così. Andrà tutto bene, se resteremo insieme.”

Vattene.”


E fu solo. Solo, a premere su una ferita con un asciugamano bagnato e dolorosamente freddo.

Solo.


***


Sawyer stava sanguinando.

Jack aprì gli occhi, nell'oscurità.

Sawyer sanguinava.

Si alzò, cercando di non disturbare Juliet, avvolta in una coperta al suo fianco. E, con pochi passi, discese fino alla riva, fino a sentire l'acqua gelata bagnargli i piedi e l'orlo dei jeans.

Mosse un passo indietro, senza capire con certezza dove fosse il confine tra le onde e la terra, poi mise le mani in tasca e chiuse gli occhi.

Il corpo di Sawyer. Il corpo si Sawyer a cui appoggiarsi, il suo torace.

Lo aveva stretto, nello stesso modo con cui si era mossa Juliet contro il suo corpo, poche ore prima.

E Sawyer aveva riso di tutto quel romanticismo.


Era passata una vita, da allora. E l'isola si era portata via tutto.


Tutto.


Una conchiglia brillava, nel buio. Jack la raccolse, gettandola in mare.


L'isola li aveva divorati, aveva fatto di loro uomini soli e atterriti dalla propria natura. Avevano scoperto la violenza, avevano perso il poco in cui credevano, il poco che avevano... se non la vita stessa.

La conchiglia, lanciata in mare, era tornata ad urtargli il piede. Era davvero la stessa? Jack la raccolse, lanciandola di nuovo in acqua, sentendo la rabbia salire con il ritmo della marea, inesorabile incontrollabile.

C'era Kate con Sawyer, ora? Era così che doveva essere?


Sarebbe mai tornata?

Sarebbe tornato?


O, come la conchiglia, Jack li avrebbe buttati in mare senza capire?


I suoni della notte si perdevano nel rumore dell'acqua che era tornata a lambirgli l'orlo dei pantaloni.

Era silenzioso.

Era magnifico.


Non il paradiso. Un posto maledetto.” - pensò Jack, con distacco. E, quando voltò le spalle al mare, come se stesse rinnegando insieme al mare ogni altra realtà esistente, la fitta sul fianco si fece più fastidiosa.


***


Non dare la colpa a me, Kate. Stai solo cercando una scusa per lasciarmi, ed ora ce l'hai. Beh, fai pure come vuoi, Lentiggini. Non te lo rinfaccerò. Me ne starò seduto qui, sul mio comodo letto, perchè tanto tra una settimana al massimo, troverai una qualche ragione per incazzarti con Jack e ritornerai dritta da me.”


Ecco. Detto e fatto.

Fuori anche Lentiggini dalla mia vita.

Del resto, il sesso non l'ho avuto, perché avrei dovuto essere gentile?

Concediamolo, quello schiaffo me lo meritavo.

Ma quella frase... quella frase no.


Io torno da Jack. E tu ora sei furioso perché non hai lo stesso coraggio per farlo.”


coraggio, Lentiggini? Il coraggio non sta nel tornare da Jack, il coraggio sta nel buttarlo fuori a calci dal proprio letto.

Il coraggio sta nel voltargli le spalle, mentirgli, lasciarlo e dirgli che non vale nulla.

Il coraggio sta nel ferirlo, non nel compiacerlo.


Non torno da Jack perché lui salva le persone. E io le uccido.


Non torno da Jack perché sono abbastanza sincero da sapere cosa sono. Non torno da Jack perché sono stanco di bugie e di illusioni.

Non torno da jack, perché non ho il coraggio di guardarlo mentre mi lascia.


***


Una volta partita Kate, Sawyer aveva compreso di avere tempo libero da sprecare ed era tornato, con metodo psicotico, a fingere di essere felice con l'obbiettivo di divenirlo realmente.

Partite a Risiko, saccheggio dei libri casa per casa, sperimentazione di un'amaca...

E caffè da Claire. In due giorni aveva totalizzato un numero di intrattenimenti sani e da cartolina, tali da renderlo euforico.

Ultimo, il lancio del ferro di cavallo, con Hurley. E sarebbe stato magnifico se,in quel momento, Locke non avesse assegnato a Benjamin Linus degli alloggi nuovi, donandogli una nuova libertà.

Il benessere effimero di zucchero e di plastica del suo mondo era evaporato all'istante.


Aveva aggredito Locke, cercato informazioni, aveva incassato le risposte inutili e irritanti dell'uomo.

Era stato tornando indietro che aveva visto Claire sotto il portico, con il bambino in braccio.

Sembrava spaventata.

Possibile che Hurley non ci fosse mai al momento opportuno?

Deviò, brontolando, dirigendosi verso di lei.

Non ti preoccupare, Locke dice di avere tutto sotto controllo.”

E tu gli credi?” - ritorse lei, alzando la testa per guardarlo negli occhi.

Non posso fare altro.” - replicò Sawyer, mentre Aaron si sporgeva a cercare di portargli via un bottone dalla camicia. Rassegnato, tese le braccia - “Dai qua il marmocchio, penso sia ora di quella sessione di lettura.”


***


E' stata una lunga giornata...” - mormorò Jack, quando Juliet gli si sedette a fianco, sulla spiaggia.

Molto.” - sospirò Juliet, intrecciando le mani sulle caviglie - “Notizia dalla barca?”

Nessuna.” - sospirò Jack. Allungò un braccio, le strinse le spalle e, trascinandola con sé, si gettò all'indietro, disteso, nella sabbia.

Juliet rise, quando toccarono terra, con un tonfo. Il braccio di Jack era caldo, attorno al suo corpo. Con una mano, per la sorpresa, si era afferrata al colletto della sua camicia ed ora non pensava minimamente di staccarsi.

A cosa devo questa esuberanza?”

Ne avevi bisogno.” - sorrise lui, guardandola negli occhi. Juliet era bella quando rideva, perdeva ogni durezza e si illuminava.

Juliet era bella sempre.

Ne avevo bisogno, confermò lei, posandogli la guancia sul petto e respirando a fondo. Chiuse gli occhi, cullata dal respiro di Jack, cercando di scacciare dalla mente Sun, Jin e tutto ciò che avevano significato per lei.

Era stanca. Stanca dei sospetti che la circondavano, stanca delle ingerenze, delle tensioni, di Kate, appena tornata... stanca, ma pur sempre con Jack.

E tu?” - chiese, restando pigramente rannicchiata contro il suo corpo. Non c'era nulla, tra loro, non c'era ancora stato nulla e i baci non bastavano a riempire una mano eppure, sempre più spesso, sfogavano le loro tensioni in quel restare vicini, stretti.

Come se l'isola, con i suoi sbalzi temporali e i suoi enigmi non potesse far breccia in quell'abbraccio.

Dove sei stato?” - aggiunse Juliet, non avendo ottenuto risposta.

Sono andato da Sawyer.”


E Juliet, di scatto, si rizzò a sedere.


***


Uh, puoi passare, uh, i cereali?

Inglese abbastanza buono, Jin.

Grazie.

Io... capisco meglio di, uh, come parlo.

Ti sta insegnando Sun, o stai solo afferrando qua e là?

Uh, Sun insegna.

Uh, anche Sawyer.

Sun... è meglio.

Ci scommetto.


Jin lo ha nominato e io... io non ho più capito niente. E sono partito.”

Non puoi averlo fatto, Jack. Il campo...”

Lo so. Il campo è distante. Ma io ero deciso ad andarci comunque e a trascinarlo qui per i capelli. Poi, mentre camminavo...” - spiegò, tenendo ostinatamente il viso rivolto alle stelle e una mano a tormentarsi un fianco - “... ho capito che era assurdo, irrazionale e assolutamente impossibile. E sono tornato indietro.”

Oh, Jack...” - sospirò Juliet, tornando a sdraiarsi.

Sono uno stupido.” - replicò lui, come se non ci fosse da dire altro.


Solo che... io ho visto davvero Sawyer. E non credo di averlo sognato.


***


Il dolore al fianco era di nuovo troppo forte. Jack si piegò su se stesso, premendo con le dita, massaggiando. Chiuse gli occhi, respirò a fondo e si raddrizzò, pronto a ripartire.

E suo padre gli sorrise. Era al limitare del sentiero. Era ben vestito, ben pettinato, come l'ultima volta che lo aveva visto, nella bara.

Jack avanzò di un passo, senza dire nulla.

Era una visione e non avrebbe parlato, come sempre.

Si sarebbe fatto seguire, lo avrebbe fatto correre, come Alice dietro al Bianconiglio, fino a punto prestabilito. Poi sarebbe scomparso, di nuovo.

Andiamo.” - gli disse, quindi, quando fu abbastanza vicino.

E suo padre gli sorrise ancora. Poi, tremolando, svanì.


E ci fu un lampo. Bianco e intenso. Jack sentì le tempie comprimersi, il dolore passare attraverso le sinapsi, come una manciata di chiodi. Si ritrovò seduto a terra, nella vegetazione, così dolorante da non riuscire a rialzarsi.

Con la coda dell'occhio notò un movimento.

C'era un uomo al limitare della boscaglia, appena visibile tra il fogliame spesso.

Il respiro di Jack si mozzò, dilatandosi in gola.


Cosa aveva detto quello scienziato? Il tempo oscilla, instabile.


Jack stava per averne la prova tangibile.

Davanti a lui c'era Sawyer.

Aveva i capelli più corti, l'aria assorta. Si tormentava il palmo della mano, come sempre, con gli occhi fissi su di un punto indefinibile.


Jack non seppe spiegarselo, ma comprese all'istante di essere di fronte a qualcosa di già accaduto.

Era un ricordo. Un ricordo dell'isola.


Stette immobile, domandandosi se anche Sawyer potesse vederlo.

Ora stava spezzando un ramo. Lo faceva a pezzi, non più lunghi di qualche centimetro, li lasciava cadere a terra.

Attendeva qualcosa.

Poi lo vide alzare la testa, come in ascolto. Lo vide aprirsi in un sorriso di sollievo, come se un peso gli fosse stato tolto dal cuore.

Cosa poteva aver sentito per provare una tale emozione?

Il rumore alle spalle di Sawyer si fece più forte. Passi nella boscaglia, mani che spostano fronde.

Sawyer aveva chiuso gli occhi. Era come se si lasciasse consumare dall'impazienza, come se ne godesse.

Jack lo contemplò, come se non lo avesse mai visto.


Senza la maschera.

Senza la maschera, con un'emozione inconfondibile scolpita nei lineamenti


Gioia.


Un ultimo ramo si spostò, alle sue spalle.

E Jack vide emergere dalla boscaglia una mano. Poi una nuca dai capelli corti.

La propria.


Paralizzato, si osservò:la maglietta blu, lo zaino sulle spalle... davvero aveva quell'espressione quando rifletteva?

Ora ricordava. Un appuntamento, uno dei rari alla luce del sole che si erano concessi, senza scambiarsi una parola, senza dirsi nulla se non quello che volevano i loro corpi.

Nel frattempo, Sawyer non si era ancora voltato. E Jack, sentendosi sconvolto e sdoppiato, lo guardò indossare la maschera: il sorriso colò fuori dagli occhi, andandogli sulle labbra, divenendo enigmatico, scavandogli la fossetta a lato della bocca. La testa si piegò da un lato, in un moto di ironia.

E lui si voltò, spalancando le braccia, con fare impertinenti.

Spogliami.” - lo sentì dire. E non ebbe bisogno di guardarsi per ricordare il gusto con cui gli aveva ubbidito.


Un lampo, di nuovo, una nuova fitta alla testa.

Solo, nella radura. Quanto poteva essere durato? Pochi secondi, un minuto, al massimo. Si lasciò andare contro il tronco, respirando in maniera concitata. Quando chiuse gli occhi, sentì la stoffa ruvida dei vestiti di Sawyer tra le mani, rivivette l'impazienza di vederli cadere, uno dopo l'altro.

La fitta al fianco divenne un'esplosione, obbligandolo a inarcarsi in un gemito.

Le lacrime salirono agli occhi, inevitabili. Il dolore fisico e il ricordo lo stavano attraversando insieme, dilaniandolo.

Quella gioia, quella gioia che non aveva intuito, quel giorno, era il peggiore dei tormenti.

La gioia dell'attesa, la gioia di sapere che non avrebbe mancato l'appuntamento.


Vivo, come non mai.


Un giorno in cui Sawyer era stato felice. Un giorno in cui Jack ne era stato la causa.


***


Jack era sdraiato sulla spiaggia, come al solito. E Kate non riusciva a pensare ad altro che a voler essere con lui.

Nel buio, ne distingueva a stento la forma. Era lui, non c'erano dubbi. Vedeva il braccio, più chiaro dei vestiti, riconosceva la linea della nuca dai capelli cortissimi.

Si sentiva sola... e lui lo era. Cosa ci sarebbe stato di sbagliato?

Si avvicinò, piano, per non spaventarlo, per non metterlo in allarme. Perché la vedesse all'ultimo e le sorridesse, come aveva sempre fatto, dal loro primo incontro.

Ma, quando Jack si voltò nella sua direzione, Kate non vide il sorriso.

Forse è troppo buio, si disse. Forse....

Non riesci a dormire?” - domandò , domandandosi se, nell'oscurità, almeno il proprio sorriso fosse visibile.

No. E tu?” - chiese lui.

E fu in quell'attimo, arrivandogli a fianco, che Kate vide Juliet alzare la testa dalla sua spalle, i capelli biondi su di lui, su entrambi.

Si bloccò, impietrita, senza rispondere.

Non l'aveva vista.

Non l'aveva vista tutto il giorno e...

Sei tornata.” - mormorò, fissandola.

Da non molto.” - ammise lei.

Jack guardava Kate, ma non accennava a dire nulla, né a togliere il braccio da attorno al corpo di Juliet. Ed era un chiaro segno delle sue intenzioni. Delle sue scelte.

Mi dispiace.” - mormorò Kate, battendo la ritirata con alcuni passi a ritroso - “Non volevo disturbare.”

Dormi bene.” - sussurrò Jack, senza battere ciglio. E Kate, letteralmente, scappò, inseguita da quella frase che non aveva saputo interpretare.

Juliet la osservò allontanarsi. E tornò a posare la guancia sul petto dell'umo.

Avresti voluto lei, qui?” - chiese, sottovoce.

Jack non rispose. Aveva gli occhi levati alle stelle e sembrava provare interesse solo per quelle.


***


Sawyer alzò gli occhi alle stelle e tornò subito a fissare innanzi a sé.

Non c'era nulla, al di sopra di quella fogna di posto, di cui gli importasse davvero.

Salì i gradini del portico rapidamente e bussò tre volte.

Claire aprì la porta quasi all'istante.

Scusami, ti abbiamo svegliato, io non riesco a...” - esordì, guardandolo. Aveva l'aria stanca, gli occhi rossi di chi non dorme e piange, non visto.


Aaron, invece, con la schiettezza tipica dei bambini, ormai da più di un'ora esternava la propria disperazione.


Dai qua e offrimi un caffè.” - tagliò corto, lui, spicciativo, afferrando il bambino senza incontrare resistenza - “Tu, marmocchio, stammi bene a sentire. La mamma è stanca ed io sono molto nervoso, per cui è ora che collabori.”

Sollevato e guardato dritto in faccia da quegli occhi verdi da basilisco, Aaron ritenne fosse il momento di mettersi un pugno in bocca e tacere.

Bene.” - commentò Sawyer. Poi se lo mise sotto al braccio come un barilotto e si avviò verso la libreria del soggiorno - “Felice di saperti collaborativo. Ed ora scegliamoci un libro.”


Ad Aaron non piaceva il paradiso perduto di Milton. Ma trovava Truman Capote decisamente interessante. Dieci pagine di Colazione da Tiffany per lui e un caffè per Claire erano bastati per convincerlo a trovare la culla consona alla nottata.

E Sawyer, quindi, ve lo aveva deposto senza tante cerimonie ma facendo il minor numero di movimenti bruschi.

Claire, che lo aveva seguito come un'ombra, non sapeva capacitarsi.

Forse, a conti fatti, Kate aveva sbagliato ad andarsene: Sawyer sembrava volere davvero ciò che andava predicando.

Sawyer, sentendosi osservato mentre aggiustava il risvolto del lenzuolino, si voltò a guardarla. E, con un sorrisetto maligno, la fossetta tornò a fare capolino a lato della bocca.

Non mi dirai, bambolina, che ti senti attratta dagli uomini che ci sanno fare con i bambini...” - sputò, insolente.

Tutte le ragazze lo sono.” - sorrise lei, incrociando le braccia e avvicinandosi per controllare che avesse fatto un buon lavoro - “E tu sei particolarmente bravo, Sawyer. Si vede che ti piacciono i bambini.”

I bambini non mi piacciono. Il tuo mi piace... è un marmocchio interessante.” - ammise Sawyer, giocherellando con la mano di Aaron. Gli piaceva quando gli afferrava un dito, lo faceva sentire grande e potente, un eroe.

Sei gentile con gli indifesi.”

Io imbroglio gli indifesi.”

Da quando ti conosco, ti ho visto imbrogliare Jack, litigare con Locke... ma sei gentile con quelli che non contano molto. Con me, con Hugo... con Jin...”

Sawyer la guardò, sorpreso. Piegato così, con gli avambracci sulle sponde del lettino, erano alti quasi uguali e, per la prima volta, la vedeva bene, sotto quel frangione biondo e un poco incolto.

Non credo che tu valga poco, Claire.” - replicò, incerto su cosa dire - “Credo che tu sia poco prepotente... e che un po' di protezione non ti spiaccia.”

Claire sorrise e gli occhi le brillarono. Non erano azzurri come quelli di Juliet, erano meno... meno torbidi. Più sinceri.

Mi piace. Sai, non ne ho mai avuta tanta, in vita mia.”

Davvero?”

Non ho avuto un padre. Da bambina, intendo. Mi ha cresciuto mia madre e … bhe, sai...”

Immagino.” - mentì lui, guardando Aaron. Lui aveva avuto un padre e, anche se lo aveva perso presto, ricordava benissimo come lo faceva sentire.

Al caldo. Al sicuro.

Aaron si era finalmente deciso a stare al gioco e, nel sonno, stringeva il suo indice. Sawyer abbassò la testa, guardandolo. Biondo come la mamma, stesso naso dritto e impertinente. Dove aveva già visto quel naso?

Io ho una figlia.” - disse, senza nemmeno pensare - “Credo si chiami Clementine, ma non l'ho mai vista. E, conoscendo sua madre, anche lei non credo abbia un padre, al momento.”

Claire sentì la bocca restare aperta e la mandibola rifiutarsi di richiudersi. Sawyer non accennava a dire altro né a guardarla. Teneva la testa piegata da un lato, guardava Aaron e, forse, non era nemmeno così consapevole di ciò che aveva appena detto.

Di come lo aveva detto.

Quasi con... rimpianto?

Allora perché vuoi restare qui? Vai alla spiaggia, vai da Jack, torna dalla tua bambina!”

Non è la mia bambina.”

Sì che lo è! Forse tu non lo capisci, forse credi che lei nella tua vita non possa fare differenza, ma tu... “ - rallentò le parole, inumidendosi le labbra - “Tu saresti una vita tutta nuova per lei, molto più bella.”

Sawyer piegò la testa da un alto e le sorrise, per un attimo, solo con gli occhi.

Divenne un altro.

Un uomo incredibilmente gentile, incredibilmente diverso, incredibilmente... solo.


Qualcuno ti ha mai visto così, Sawyer? Qualcuno ti conosce davvero?


Non avere un transfert, biondina. Lei non è te. Ed io non sono un padre da fiaba.”

Nemmeno il mio lo era.” - replicò lei, scuotendo la testa - “Un giorno è arrivato e.. bum! Avevo un padre.”

Quanti anni avevi?”

Abbastanza da essere molto, molto, molto, arrabbiata con lui.” - rise lei, stemperando in parte la tensione che si era creata - “Non era un bel momento, per me, mia madre... lui comunque aveva un altra famiglia e io non... non avevo davvero bisogno di lui. Almeno, non credevo di averne. E così l'ho mandato via.”

Sospirò, appoggiandosi alle sbarre del letto, vicino a lui.

Sono stata orribile, e lui è stato lì, a lasciare che gli rovesciassi addosso tutto il mio rancore e poi.. poi mi ha detto addio.” - stette un attimo in silenzio, poi aggiunse - “E' andata così, forse non poteva andare diversamente. Quella tazza di caffè che abbiamo preso assieme è stata, nel bene e nel male, la migliore che abbia mai bevuto.”

Si voltò, guardandolo dritto in viso.

Per questo devi andare dalla tua bambina, prima che sia troppo grande per capire, prenderla in braccio e portarla a prendere il più grosso gelato che esista.” - concluse.

E Sawyer le sorrise.

Per darle modo di rovesciarmelo sulla testa?”

Anche. Io ho detto a mio padre che non volevo nemmeno sapere il suo nome, che doveva sparire, che non gli era mai importato nulla di me, che ero solo uno sbaglio che voleva rimediare. E sai lui cosa mi ha detto? 'C'è differenza tra speranza e senso di colpa, Claire.' . E io non gli ho creduto.”

Si asciugò una lacrima, alzò gli occhi al soffitto per la propria debolezza e concluse.

Mi dispiace proprio che le cose siano andate così. Ma, del resto, era destino: per questo i Red Sox non vinceranno mai le World Series.


Sawyer si bloccò.


Cosa significa…”

Niente. Era una frase che diceva mio padre, per essere sicuro che la gente lo odiasse. Invece di accettare le sue responsabilità, incolpava il destino. Sono fatto così, diceva…”


Claire, decisa a non piangere, stava ancora parlando.


Lo diceva sempre mia madre. Diceva di averlo imparato da un americano che aveva conosciuto una volta, ad una festa... e io credo che fosse lui. Ci pensi? Questa frase è l'unica cosa che ho di mio padre. E non capisco niente di Baseball.”

Davvero...” - Sawyer si interruppe, la gola incredibilmente arida - “Davvero non hai mai saputo il suo nome?”

Sapevo il suo nome. È il cognome che non ho voluto sapere. Quando ci siamo incontrati, la prima volta, lui aveva un cartellino nella tasca della giacca. Sporgeva appena. C'era scritto dott. Christian. Credo fosse un medico.”


Tuo padre... è un dottore anche lui?”

Era. E’ morto. Perché mi chiedi di mio padre?”


E poi mi ha detto addio. Ma io credo sia tornato, ancora una volta, poco prima che io prendessi l'aereo...”


I figli sono come i cani. Tu li bastoni e loro pensano di esserselo meritato.”


Claire stava ancora parlando. Ma Sawyer non riusciva più ad ascoltarla.


Fuori, dietro il vetro della finestra, Christian Shepard gli stava sorridendo. E annuiva, soddisfatto, come uno che vede finalmente i tasselli al loro posto.


***


Jack! Jack, devi svegliarti. Jack!

Riesci a sentirmi?


Juliet. Jack aveva impiegato un attimo a riconoscerla. Nel sogno, Sawyer stava correndo, gli sparavano. Correva e chiamava Claire.

Attorno, era guerra.


Stai bene?


Aveva annuito e risposto. Poi si era alzato. Ricordava poco anche della sera prima. Quando era tornato all'accampamento, con Juliet, lo scontro era stato durissimo ed era finito peggio di quanto si potesse anche immaginare.

Avete mai avuto intenzione di portarci via?” - ricordava di aver ringhiato, afferrando Faraday per il collo. E ricordava la risposta.

No.”

Dopo, se ne era andato, aveva lasciato la tenda e voltato le spalle a tutti. Il dolore a fianco, ormai, gli impediva di camminare, o stare in piedi. E, presto o tardi, gli altri se ne sarebbero accorti.

Ma che importanza aveva, ormai. Aveva resistito alle fitte, certo di potersene occupare una volta tratti tutti in salvo, convinto che non fosse il momento di curare un'appendice infiammata. Ma ora... ora sapeva che non sarebbero stati salvati.

E, di conseguenza, sapeva di essersi spinto oltre. E che, senza un'operazione, sarebbe morto.

Non c'era tempo per ingoiare un'altra manciata di antibiotici, quindi si alzò e seguì Juliet, cercando di strisciare il meno possibile la gamba.

Gridavano tutti: il segnale radio era sparito, la tensione stava salendo alle stelle, le menzogne non si contavano nemmeno più.

Jack iniziò il proprio discorso sulla pazienza e sulla calma senza attendere oltre. In fretta, per tornare a sdraiarsi. Il dolore, fino a quel momento acuto, divenne una massa pulsante in tutto il torace.

L'aria nei polmoni finì all'improvviso e Jack, cadendo, sentì la bocca riempirsi di sabbia.


***


Sapete cosa vi dico? Mi sono rotto di tutto questo. Non avrei mai dovuto seguire voi due pazzoidi, in primo luogo. In secondo luogo, me ne torno alla spiaggia e Claire ed il piccolo vengono con me.”


Era finita così la giornata precedente. Dopo un assalto con tanto di lanciagranate, una sparatoria degna di un film di Bruce Willis, un'esecuzione in grande stile per la figlia di Benjamin Linus.

Erano scappati della jungla e qui, come era inevitabile, Sawyer aveva sentito finire la pazienza.


Amen, fine, si torna da Jack! Sempre solo da Jack!


Del resto, da quando Claire gli aveva raccontato del padre, da quando aveva capito chi fosse, era scattato in lui qualcosa di incomprensibile, un senso territoriale e protettivo nei confronti della ragazza.

Claire era la sorella di Jack. E Jack, per come lo conosceva, e sapeva di conoscerlo bene, non ne sapeva nulla.

Nulla. Altrimenti l'avrebbe avuto stampato in faccia. Altrimenti non l'avrebbe lasciata andare via.

Certo, si era detto, bevendo il caffè prima che scoppiasse l'inferno, la mattina precedente, perché Jack è uno che non sa mantenere i segreti... Perché non ha lasciato andare via te, del resto...

Dopo questa riflessione, si era sentito uno schifo. Un vero schifo.


Ovvio.. perché aveva solo da provare, a fermarti...


Claire, tendendo il bucato, gli aveva fatto un cenno con la mano. Sawyer, in piedi davanti alla finestra, aveva ricambiato.

Claire, la sorella di Jack.

Improbabile come quella vittoria dei Red Sox che aveva rovinato il detto di casa Shepard.

Così improbabile da essere assurdo.


Improbabile come incontrare Anthony Cooper in un bunker della Dharma.


Possibile che su quest'isola ogni paradosso diventi concreto?


Infastidito dalla piega dei ragionamenti, si era strofinato il collo e, per evitare riflessioni peggiori, aveva seguito Hugo e la scatola del risiko fino a casa di Locke.

Un attimo prima, il lancio dei dadi.. un attimo dopo, la casa di Claire in piena esplosione.

E Sawyer non aveva più capito niente.

Sei ore più tardi, in preda a un moto di rabbia, aveva esternato questo stato d'animo, si era autoproclamato difensore degli oppressi e, con la frustrazione di non aver potuto salvare Hurley, si era avviato verso la spiaggia. Dritto tra le braccia di Jack e pronto a comunicargli, di nuovo, di aver scoperto un segreto di famiglia.


***


È appendicite Jack. Quando è cominciato il dolore?

Ieri.

Si è rotta?

No.

Bhe, allora non ci resta altro che estrarla.


Ecco l'unica cosa che non aveva considerato nella propria dipartita: Juliet con il bisturi in mano.

E con Kate come alleata.


Se non mi uccide l'appendice...


Jack, dove credi di andare?”

Jack, devi restare sdraiato!”

Jack!”


Confermo: due passi non possono uccidermi più di questo.

Si strinse di più a Kate, intenzionato a non peggiorare la propria situazione con un altro svenimento.

Ascolta. Se mi succedesse qualcosa…”

Stai zitto, Jack.”

D’accordo.” - poi si fermò - “No, aspetta…”

Vuoi sdraiarti?”

No, voglio che mi ascolti. Perché potrebbe davvero andare male: se mi dovesse succedere qualcosa, Kate, voglio che Juliet abbia il comando.”

Kate, sotto il suo braccio, impiegò un tempo eterno ad annuire.

Ok. E poi...”

Poi vai a prendere Sawyer e lo porti qui a calci e gli dici di finire quello che ho cominciato, ok?”

Lo sguardo di Kate, fino a quel momento duro e risentito, si addolcì.

Va bene, Jack. Dirò a Sawyer che hai pensato a lui.” - replicò, sorridendogli.

Jack scoppiò a ridere. E la risata divenne un mugolio di dolore.

Kate lo condusse in un punto riparato, aiutandolo a sedersi.

Sono serio. Sawyer....”

Sawyer sarà un pessimo capo, Jack. Ma, se è questo che vuoi, ti prometto che lo farò. Gli dirò di finire ciò che hai cominciato, poi farò in modo che qualcuno metta a posto i disastri.” - lo interruppe lei, passandogli una mano sulla fronte. Una mano incredibilmente fresca - “C'è altro che vuoi che gli dica?”

Dagli un pugno, perché è uno stupido. E digli che mi dispiace.” - mi dispiace averlo abbandonato.

Ok. Lui saprà per cosa ti dispiace?”

Lo sa.” - non lo sapesse, sarebbe qui.

Piegò la testa, respirando piano. Era scavato in viso, pallido. E Kate cominciava ad aver paura.

Andrà tutto bene.” - mormorò, cercando di convincersene.

Mi fido di Juliet.”

Ma non vuoi che ti addormenti.”

Sono fatto così.”

Lo sai cosa farebbe Sawyer, al mio posto? Non terrebbe lo specchio, sarebbe quello che ti narcotizza mentre sei distratto...”

No, Kate, quella di solito sei tu.” - aveva voglia di ridere. Ma, se rideva, il dolore diveniva insopportabile. E Juliet stava venendo verso di loro, con una bottiglia d'acqua tra le mani - “Ed ecco il mio carnefice...”

Bravo, fai lo spiritoso...” - scherzò lei, aprendo la bottiglia. Bagnò uno straccio che diede a Kate, poi gli porse l'acqua -”Bevi.”

Jin?”

Tornerà presto. La lista era piuttosto lunga.” - rispose Juliet, sedendosi a gambe incrociate - “Jack? Ti senti pronto?”

Non penso che mi darai alternative...”

Non te ne do perché non ce ne sono.” - rispose, contemplandolo - “Come leader hai istruzioni?”

Le ho già date a Kate.” - rispose. Sapeva come Juliet amasse poco la chirurgia, era inutile darle altre preoccupazioni - “Se servirà, ti spiegherà lei.”

Non servirà.” - commentò Kate, posandogli lo straccio sulla fronte.

No, non servirà.” - concordò Juliet. Poi si alzò e si spolverò il retro dei pantaloni - “In ogni caso, spero che il tuo testamento spirituale non preveda una sorellanza in tua memoria tra me e Kate. Sarebbe per entrambe di difficile realizzazione.

Presa alla sprovvista, Kate rise. Jack fece altrettanto, chiudendo gli occhi.

Qualcosa del genere...” - ammise la ragazza - “Con Sawyer in veste di leader e guardiano.”

Fantastico. Con Sawyer come leader moriremo tutti affogati in una noce di cocco.

Sentito, Jack?” - sospirò Kate, voltandosi verso di lui - “Un altro motivo per restare vivo... questo scenario non ci piace.


***


Non ci pensare nemmeno.

A cosa?

Non guardarla, non parlarle, non avere a che fare con lei. È un’ordinanza restrittiva. Sei metri.

Cosa sei, il suo fratello maggiore?

No.

Sono colui che ti tirerà un calcio in faccia e meno che tu non dica 'sì, ho capito'.


No, non sono il suo fratello maggiore. Ma posso garantirti che conosco suo fratello e, se tu solo la guardi, lui ti sbriciola i denti.

E io lo aiuto tenendoti fermo.

Siamo imbattibili, quando siamo alleati.

Al solo pensiero, si sentì invadere da una certa ilarità. Jack e Sawyer, alleati contro il male. Come Batman e Robin, come Robin Hood e Little John, come... Superman e Lex Luthor?

Meglio lasciar perdere.


Del resto, Doc, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. E tu, da quando ti conosco, mi hai fatto sentire più vivo, sbagliato e utile di una qualsiasi delle mie truffe.

Non avrei mai immaginato che correrti dietro in una jungla deserta mi avrebbe procurato così tanti guai e così tante soddisfazioni in meno di tre mesi. Ed ora, ora che penso di seguirti fino a tornare nel mondo reale, mi domando come sarà non seguirti più, senza la tua caccia cronica a nobili intenti.

Ed è strano perché, mentre corro avanti e indietro come un cretino per riportarti tua sorella, mi rendo conto che ti seguirei fino alla fine del mondo... e oltre.


Oltre, Jack. Oltre. Dove tempo e spazio non significano più niente.


E mi dispiace essere arrabbiato con te, odiarti a morte e volerti prendere a pugni. Mi dispiace che tu mi abbia fatto sentire abbandonato, che tu non abbia capito, che tu abbia scelto la causa e la 'tua fottuta gente' al posto che me.

Mi dispiace. Perchè sarebbe tutto più semplice se ci fossimo limitati a scopare. Mi dispiace amare Lentiggini e non amarla affatto, mi dispiace per Juliet che ha già capito come andrà a finire questa storia e ti segue comunque.

Mi dispiace per te, Jack. Perché non sei pronto a tornare nel mondo reale e non te ne sei accorto.


***


La sorellanza tra Juliet e Kate era stata un'utopia a tutti gli effetti. La guerra tra loro aveva avuto inizio nel primo minuto di intervento e senza possibilità alcuna di margine.

Juliet li aveva in pugno. Tutti.

Jack aveva implorato, entrambe. Il cloroformio era entrato in circolo a metà di una frase e con Juliet che urlava a Kate di levarsi dai piedi.

Dopo, come era inevitabile, Jack sapeva di essere galleggiato da un'altra parte, disancorato dal suo corpo, dal dolore e dalla realtà dei fatti.

Si era svegliato quando la marea lo aveva colpito in viso. Si era raddrizzato per istinto, sputando acqua e sabbia, sentendo il corpo come trafitto da aghi.

Incespicando, aveva risalito la battigia. Poi era caduto nuovamente, viso a terra, su uno spesso strato di vegetazione.

Il paesaggio era cambiato. Ora si trovava nel canneto, il canneto in cui si era svegliato dopo lo schianto. Il verde puro e l'odore di eucalipto erano inebrianti, come li ricordava. Li aveva respirati, sentendosi in pace, stanco e pronto a riposare.


E' qui che vorrei morire. Qui vorrei giacere per sempre.


Si era voltato, lasciando che la schiena aderisse al tappeto morbido e fresco. Aveva sorriso, guardano il cielo azzurro. Poi, voltando la testa, lo aveva visto.

Vincent, il cane.

Un battito di ciglia.

Ed il cane era sparito.


C'era suo padre.


E' ora di decidere, Jack.” - disse.

Jack sentì gli occhi riempirsi di lacrime. La sua voce.

Non l'aveva mai più sentita, dopo quella litigata, quell'ultimo furioso scontro.

Devi decidere, figliolo.” - insistette l'uomo, divenendo serio - “Restare o fuggire.”

Io...” - si puntellò, rialzandosi, arrivando a inginocchiarsi - “Io devo portarli via.”

No, Jack. Non devi scegliere per loro. Devi scegliere per te.

Devo salvarli.”

Se non deciderai per te stesso, sbaglierai. Devi seguire il tuo destino, non quello della tua gente.”

Voglio saperli salvi. Meritano di essere salvati.”

Continui a non rispondere alla domanda.” - disse una voce, alle sue spalle - “Cosa vuoi per te stesso?”

Jack chiuse gli occhi. La testa si piegò, in segnò di sconfitta, le mani scivolarono tra le gambe piegate, fino a toccare terra.

Non posso scegliere ciò che desidero.” - sussurrò, prima di voltarsi - “Lo sai bene.”

E' vero.” - Sawyer annuì. In piedi, la mano in tasca, le testa piegata da un lato, come sempre - “Lo so, lo so bene. Ma devi scegliere, Jack. Devi scegliere cosa è giusto.”

Io ho promesso di portarli via, io...”

Tu hai promesso di salvarli.” - lo interruppe suo padre - “Non confondere ciò che vuoi con ciò che vogliono loro.”

Io...” - jack alzò gli occhi, incerto. Innanzi a lui c'era un uomo biondo, dall'aria mite.

L'isola richiederà sempre un sacrificio, Jack. Sempre.” - mormorò Jacob, guardandolo con dolcezza. Avanzò, piegandosi sui talloni quando gli fu di fronte - “Devi essere pronto a questo, quando sarà il momento. Dovrai scegliere, perché tutto si compia.”

E poi? Cosa accadrà?”

Ciò che deve accadere.” - rispose l'essere.


Poi, semplicemente, scomparve. E jack sentì di nuovo le mani di Juliet e la voce di Kate.


***


Mi spiace averti urlato contro

Non fa niente. Avevi altro di cui occuparti.

Sai, mi ha baciata.

Cosa?

L’altro giorno quando sei tornata, Jack mi ha baciato

È stato bello. Ma non era per me. Era per lui. Sono piuttosto sicura che stesse cercando di provare qualcosa a se stesso.

Provare cosa?

Di non essere innamorato di un’altra.

Ti ringrazio Juliet. Ti ringrazio per avergli salvato la vita.


So che sei sveglio…” - sospirò Juliet, quando Kate fu uscita. E jack, lentamete, aprì gli occhi.


Era per lui...”

Come?”

Hai detto .. 'era per lui'.”

Ho sbagliato?”

Io non posso scegliere lui...” - mormorò Jack. Aveva sognato ma... cosa? Chi?

Ne sei davvero sicuro?”

Jack non disse nulla. Chiuse gli occhi... ma Juliet sapeva che, come sempre, aveva scelto deliberatamente di non risponderle.

Credi sul serio che io ti abbia baciata per questo?” - mormorò, poco dopo, mentre la donna stringeva l'ultimo punto.

Credo non sia il momento di parlarne.”

Era il momento per convincere Kate...”

Tu sei molto importante per lei. E lei lo è per te.”

Juliet...”

Sappiamo entrambi che non sono io il fantasma tra di voi. Io avevo bisogno che lo sapesse.” - io avevo bisogno di dirlo, per renderlo reale. Premette la garza sulla ferita, sentendola aderire, lisciandola con le dita - “E non ho mentito.”


Ami lui.

Ami lei.

Non ami me.


Sarò io la prossima che abbandonerai.


Dormi.” - disse, posandogli un bacio sulla fronte e alzandosi - “Andrà tutto bene...”


***


Claire se ne era andata.

Nel cuore della notte, senza che nessuno la sentisse, senza che nessuno la fermasse.

Sawyer l'aveva chiamata fino a finire la voce, fino a obbligare Aaron a cominciare ad urlare.

Avevano gridato entrambi, incuranti del pericolo che correvano, fino a sfinirsi.

E solo quando il piccolo aveva smesso, anche Sawyer lo aveva fatto, paralizzandosi.


C'era Christian Shepard, al centro del sentiero.


Gli sorrideva, con aria gentile e aveva un'aria più sobria e sana dell'ultima volta in cui si erano visti.

Sawyer scoprì tutti i denti, come un predatore.

Non mi importa se sei un cazzo di fantasma.” - gli sputò contro - “Sparisci e basta.”

Claire è con me, James.” - rispose l'uomo, ignorando il suo atteggiamento aggressivo - “E, se avrai un po' di cervello, non lo dirai a Jack.”

Sawyer era pronto ad aggredire i proprio fantasmi, ma non a sentirsi rispondere. Strinse Aaron, accertandosi che fosse la sicuro e smise di avvicinarsi.

Shepard Senior era morto, cosa significava che Claire era....

Sta bene. È viva.” - rispose lo spirito, intuendo i suoi pensieri - “Ma Jack non deve sapere. Non ancora.

Sawyer non rispose. Aaron, ignaro di tutto, stava giocando di nuovo con i bottoni della sua camicia.

Vai alla spiaggia, James.” - lo consigliò il fantasma, indicandogli la direzione - “Porta in salvo il bambino. Non dovrà essere qui, quando l'isola svanirà. Lui non avrebbe mai dovuto essere qui.”

Lui ha diritto a sua madre, per cui, figlio di puttana, torna al tuo limbo e...”

Nulla.

Scomparso. Una radura vuota.


***


Quando aveva avuto la trasmittente in mano, Jack aveva compreso come la lotta per la sopravvivenza non fosse ancora finita. In piedi per miracolo, dolorante e pericolosamente vicino a crollare, aveva capito di dover andare a caccia di quel dannato elicottero.

E, con la stessa lucida consapevolezza, aveva compreso che sarebbe andato via con Kate e avrebbe lasciato Juliet. Come previsto dal suo testamento spirituale, era il momento di lasciare alla donna il comando del campo.

Juliet gli aveva urlato dietro, poi era tornata al gruppo, a tranquillizzare e impartire i comandi necessari per la sopravvivenza e l'attesa.

Jack era semplicemente partito, con Kate al fianco, senza curarsi del dolore che gli stava provocando la ferita.

Lo aveva ignorato finchè ne era stato in grado. Aveva ignorato la consapevolezza del primo punto che saltava e anche del secondo. Quando il sangue era stato tale da impregnargli la maglietta, aveva risposto alle domande di Kate senza battere ciglio.


Peccato fosse Kate... E che di bugiardi si intendesse.


Lo sai che la maggior parte delle persone che mente non riesce a guardarti negli occhi?”

Si?”

Tu fai l'opposto.”


Anche se non era il momento, jack aveva sorriso.

Ho imparato, quindi. Ci sono riuscito...

Bhe, Kate, che dire... io ho avuto un maestro eccezionale.


E il 'maestro di menzogne' era apparso dal nulla.


***


Se Kate non gli avesse puntato la pistola addosso, Jack avrebbe dato per scontato di avere un'allucinazione.

Sawyer, con un bambino in braccio, a meno di due metri di distanza.


Lui potrebbe tornare.” “Lui non torna mai per nessuno.”


Abbassò la pistola, rendendo conto di sentire le mani tremare.


Sei tornato. Sei tornato indietro.


Sawyer li fissava come se fossero fantasmi.

Per la prima volta da quando si conoscevano, Jack lo vide cercarlo con gli occhi.

Era sempre stato il contrario, tra loro. Era Jack a voltarsi, a guardarlo, osservarlo, controllarlo, a cercare il suo supporto. Ma ora... ora Sawyer lo fissava come se non sapesse che pesci pigliare.

E il bambino... il bambino era Aaron.


Dov’è Claire?”


Sawyer abbassò gli occhi, quando la domanda lo prese in pieno. Jack. E Kate. E Claire.

Disperatamente, cercò una risposta, una risposta che fosse giusta, una che non fosse dolorosa.


Avanti, dillo, si ripetè, cercando coraggio. Digli che l'hai persa, che l'ha cercata e mai ritrovata. Digli che hai perso una ragazza bionda come tante, una che valeva poco. Digli così.

Non dire altro.


E questo poco, dillo senza guardarlo.

Non guardarlo.


Jack si era piegato in avanti, le mani sulle ginocchia. Era un suo gesto tipico: lo faceva per pensare, lo faceva per resistere, lo faceva per calmarsi.

Lo faceva quando stava per arrabbiarsi, arrabbiarsi davvero.

E, difatti, erano bastate poche farsi per accenderlo come un fiammifero.

Kate era dovuta intervenire, decisa, zittendoli entrambi.


Smettetela! Litigate tra di voi ora?”


Come se fossimo una vecchia coppia, aveva pensato Sawyer, guardandola prelevargli il bambino dalle braccia. E tu una suocera.


Jack, d'altro canto, non si era sentito in vena di riflessioni sarcastiche. Era vero, non aveva voglia di litigare. E non era il momento. Doveva trovare l'elicottero.

È una mia responsabilità, aveva detto. Tornate alla spiaggia.

Aveva risposto a Kate, alzato lo sguardo per cercare Sawyer, non ne aveva visto gli occhi.

Avrebbe voluto diversamente.

Avrebbe voluto.

Ma non poteva avere ciò che desiderava, lo sapeva già da tempo.


Andate, aveva ancora ordinato, avviandosi.


Dopo, qualcuno gli aveva urlato dietro. E Jack, in barba a ferita, debolezza, preoccupazione e destino, si era sentito bene.


Quel figlio di puttana è testardo. Aspetta! Non riuscirai a morire da solo.”


Sì, davvero bene.


***


Ti sei rasato?

Juliet mi ha asportato l’appendice un paio di giorni fa.

Stai scherzando!

No.

Bene... Cos’altro mi sono perso?


Jack si era girato e lo aveva baciato. Sawyer, per la sorpresa, aveva lasciato andare il fucile a terra, preferendo afferrare lui, per i vestiti, la nuca, le braccia.

Di tutto. Ti sei perso di tutto.” - ansimò Jack, staccandosi, piegando la testa fino ad incontrare la sua fronte con la propria - “Mi hai lasciato solo con le ragazze, pensavi che avrei avuto una vita tranquilla?”

Sawyer sghignazzò, troppo sconvolto dalla prepotenza di Jack per riuscire a restare lucido.

Non mi dire, hai finalmente imparato a dire le battute.” - replicò, baciandolo ancora, prendendogli il viso con entrambe le mani - “Bene, Doc, così tanto felice di vedermi?”

Questa volta non sono abbastanza in forze per prenderti a pugni, dovrai accontentarti del romanticismo.” - rise Jack, con gli occhi lucidi. Aveva lo sguardo vitreo, la pelle di chi è malato - “Vorrei ucciderti, credimi.”


Vorrei picchiarti fino a non reggermi più in piedi, fino a dimenticare come mi chiamo e come ti chiami. Vorrei farlo perché la sola idea di perderti mi ha... questa volta credevo fosse per sempre.


Ucciderti, credimi.” - ripetè, cingendogli il collo con le braccia, lasciando che la propria fronte, rovente, si posasse contro la sua.

Tutto qui?”

No.” - chiuse gli occhi, sentendo le mani posarsi sulle sue braccia - “Volevo anche dirti che mi dispiace, mi dispiace per ciò che ho fatto... ciò che non ho fatto.


Non ti ho aiutato.

Non ti ho impedito di vendicarti.

Non ho capito.


Ti ho lasciato andare.


Lo sguardo di Sawyer divenne serio, tempestoso. Claire.

Fregatene. Siamo pari, Jack.” - mormorò, lasciandolo andare - “E del resto ci occuperemo dopo.”

La mano di Jack lo afferrò per la camicia, stringendo. E Sawyer si sentì strattonare nuovamente fino alla sua bocca.


Questo, subito, pensò Jack. Perché io non credo in quel 'dopo'. Non ancora.


Per un istante, quando il bacio cessò, fu strano e, secondo Sawyer, incredibilmente doloroso.

Fu un attimo, un attimo soltanto per guardarsi, prima di sentire un rumore metallico e dover tornare alla dura realtà. Ma, in quella goccia di tempo, Sawyer sentì che si racchiudeva tutto ciò che erano e ciò che sarebbero stati.

In un mare di incomprensioni, di incertezze e bugie, in quel singolo bacio Sawyer riconobbe quell'amore disperato e senza nome che avevano creato dal nulla e che ormai era parte di loro, radicato e stretto attorno all'anima.

Fatti entrambi di contraddizioni e sbagli, di solitudine e rabbia, opposti per scelte e ideali ma pur sempre legati, così stretti e così dolorosamente da non poter far altro che collidere, schiantarsi e collidere ancora fino all'esplosione finale.


Tu ed io ci uccideremo, un giorno, pensò soltanto, afferrando da terra il fucile e seguendolo.

Tu ed io ci uccideremo a vicenda.


Sì, fu in quell'attimo che Sawyer comprese. Comprese davvero come sarebbe finita.


Tu ed io, Jack, siamo dentro al fuoco.

E non ne usciremo mai vivi.


***


Sai, Doc, sei l'essere più irritante sulla faccia della terra. Stai sanguinando come un animale sgozzato, ogni palma, arbusto o cespuglio è tuo per afferrarti e restare in piedi e, in barba alla realtà dei fatti, continui a blaterare: sto bene, sto bene, sto bene.

Viene voglia di darti il calcio del fucile sulla testa.


Non mi sono reputato un tipo paziente... tu mi stai rendendo isterico.


Ti consiglio di rallentare un poco, perché sembra che tu stia per crollare, Doc.

Sto bene.

Oh, certo, stai bene. Tu stai sempre bene!


E ora mi dici di stare zitto? Ma non eri contento di vedermi?


***


John Locke lo aveva tormentato, cercando di convincerlo a restare... Benjamin Linus lo aveva salutato invitandolo a partire. Jack se ne era andato con l'intenzione di andare fino in fondo con la propria missione di salvataggio e con il buon proposito di dimenticarli entrambi, come un brutto sogno.

Uscendo dalla stazione Dharma, la vista gli si era distorta, ancora una volta. Si era appoggiato allo stipite della porta per non cadere e aveva respirato il più lentamente possibile per evitare una nuova tensione alla cicatrice. Non era servito a nulla. Era caduto in ginocchio, sentendo freddo, tanto da battere i denti.

L'isola svanirà. Ben farà qualcosa di proibito.” - gli spiegò rapidamente suo padre, chinandosi, per vederlo in viso - “E sarà colpa tua, Jack, perché non sai scegliere ciò che è giusto.”

Lasciami in pace.” - sibilò Jack, a denti stretti, premendo sul fianco per aiutare i polmoni a fare il loro dovere - “Io salverò le persone che amo, tu non sai nemmeno cosa significhi questo.”

Io so che Locke non mentiva. E che tu capirai di aver sbagliato quando sarà troppo tardi.” - rispose Christian Shepard, implacabile - “Stai per pagare il tuo sbaglio, Jack, come uomo e non come leader.”

Vattene.”- ribattè Jack, con voce roca. Ma suo padre se ne era già andato.

Si sedette, schiena alla paratia, alzando la maglietta e tastando la medicazione.

Si sentì chiamare, ma non rispose, non fino a quando non ci furono due mani tra le proprie, ad armeggiare con la medicazione.

Dobbiamo andarcene.” - ansimò, afferrandosi alla spalla di Sawyer perché lo tirasse in piedi - “E in fretta.”

Tu non ...”

Sì, se mi aiuti.” - tagliò corto Jack, guardandolo dritto in faccia, torcendogli la camicia per sollevarsi - “Non perdiamo tempo.”

Figlio di puttana!” - imprecò Sawyer, tirandolo in piedi e passandosi il suo braccio attorno alle spalle. Sentiva il fianco di Jack aderire al proprio, la fastidiosa sensazione della maglietta impregnata di sangue attraverso la stoffa leggera della camicia.

Si mossero veloci, indipendentemente dal fiatone di Hurley e dalle gambe incespicanti di Jack. Erano le imprecazioni di Sawyer a tenerli in piedi, inframezzate da insulti e contumelie di varia natura.

Jack, avesse potuto, avrebbe riso fino a morirne: alla fine, dopo tanti nobili sacrifici e tante parole di incitamento, sarebbero riusciti ad andare via solo grazie agli insulti dell'anti-eroe per eccellenza.

Ok, adesso ci fermiamo.” - disse questi, ad un certo punto.

Non possiamo.” - rispose per le rime Jack, prima ancora di capire di essere stato seduto senza nessun garbo.

Non solo possiamo, ma lo facciamo, per cui chiudi il becco!” - replicò Sawyer, posando a terra il fucile e sollevandogli la maglietta senza tanti complimenti - “Hugo, ti voglio qui con quello zaino!”

Lo zaino? Jack lo guardò sbattendo le palpebre. Da quando Hugo stava portando il suo zaino?

Sawyer lo aveva aperto e ci stava frugando dentro senza tanti complimenti.

Passami quelle.” - disse Jack, indicandogli un flacone di pastiglie. E, dopo, un astuccio più piccolo - “E quello.”

Ingoiò un paio di capsule, si tirò su la maglietta e levò la medicazione. Per l'esattezza di provò, mentre quelle solite mani si intromettevano.

Fai piano.” - mormorò, lasciandolo fare.

Taci, Jack, è proprio il momento in cui devi tacere. Cristo, Zucchero è un macellaio.” - replicò Sawyer, gettando lontano le garze e rabbrividendo per lo scempio che nascondevano. Poi si voltò, puntando il dito contro Hugo - “Svieni e ti lascio qui a saltare in aria con l'isola.”

Non salterà in aria. Svanirà soltanto.”- rispose Jack.

Sawyer alzò la testa di scatto.


Vai alla spiaggia, James. Porta in salvo il bambino. Non dovrà essere qui, quando l'isola svanirà. Lui non avrebbe mai dovuto essere qui.”


Che cosa hai detto? Te ho ha detto Locke?”

No, ma... è così che andrà.” - Jack lo disse con lentezza, come se quell'informazione in suo possesso lo sorprendesse. Poi gli fermò le mani, prima che completassero la medicazione - “Aspetta.”

Aprì l'astuccio. C'era una siringa dentro.

E' anestetico.” - spiegò, prima che cominciassero le domande.

Grandioso. Per evitare di accorgerti se stai morendo dissanguato?”

Qualcosa del genere.” - premette la pelle vicino alla ferita, stringendo i denti e posizionò l'ago, guardandolo tremare, con disappunto.

Dammi, lo faccio io.” - disse Sawyer, strappandogli l'oggetto dalle mani - “Guidami.”

Fu come quella notte, nella tenda. Jack gli afferrò le dita con gentilezza, posizionandole nel punto richiesto. Quando fu certo dell'angolazione, strinse appena e Sawyer iniettò, senza provocargli dolore e senza manifestare incertezza.

Non svengo, ma credo che dovrò vomitare.” - comunicò Hugo, ormai verde come le piante alle sue spalle. Si voltò e sparì, accompagnati da suoni raccapriccianti e muggiti.

E' ok?” - chiese Sawyer, ansiosamente, lasciando cadere la siringa nell'astuccio e afferrandogli il viso con una mano - “Jack, non svenire, resta con me.”

Sto bene.”

Abbi la decenza di non dirlo.” - replicò Sawyer, comprimendogli il viso e il collo tra le dita, come se volesse infondergli forza - “O, almeno, non mentirmi guardandomi dritto in faccia.”

Jack, tra quelle mani che ora gli stavano scivolando sulle spalle, sorrise.

Kate dice che sono diventato bravo.”

Un vero artista della truffa. Del resto, hai avuto un buon maestro.” - commentò Sawyer, chiudendo la medicazione e guardandolo di sotto in su. A quella battuta, la fossetta fece capolino a lato della bocca e Jack la percorse, con il pollice.

Questa mi è mancata.” - ammise

Gli occhi di Sawyer divennero di un verde cristallino unico i lineamenti si addolcirono. Jack, con un brivido, su quel viso, riconobbe l'emozione della visione: gioia.

Gioia pura.

E seppe di esserne l'artefice.

Sawyer gli sorrise, enigmatico. Non disse nulla ma, afferrato il fucile, aiutò Jack ad alzarsi e lo strinse, mentre Hugo, riapparso, recuperava lo zaino.

Non ti lascio cadere.” - sentì Jack, come un sussurro. Poi ripartirono, in marcia... e gli insulti d'incitamento di Sawyer ricominciarono.


Un tocco, Doc. Come ogni dio che si rispetti, ti basta un solo dito per ottenere adorazione.

Per questo ti odio.

Per questo mi sei indispensabile.


***


Stai bene?”

Adesso si.” - rispose Jack.


Kate gli sorrise. Sorrise ad entrambi, voltandosi e spostandosi verso l'elicottero pronto a partire

Adesso si. Adesso sto bene.

Non c'era stato bisogno di cambiargli la medicazione, qualcuno ci aveva già pensato. Qualcuno con un tocco preciso, adatto ad impugnare le armi come ad amare, preciso persino nel tagliare una manetta con un seghetto e una chiave inglese.

Adesso si. Adesso sto bene. Non poteva essere diverso.

Sawyer l'aveva aiutata a salire, poi aveva girato attorno all'elicottero, affiancando Jack. Kate lo aveva guardato arrivargli con una mano a poche dita dalle scapole, come per essere pronto ad afferrarlo, se fosse stato necessario. Era salito non appena lo aveva visto seduto, di fronte, sull'ultimo posto rimasto libero.

Non lo aveva sfiorato, mai. Ma quando, ormai decollati, Jack si era abbandonato contro il sedile, cedendo per un attimo alla tensione, il ginocchio di Sawyer era arrivato a toccare il suo, obbligando il medico a guardarlo.

E Sawyer gli aveva sorriso, divertito.

Ce l'hai fatta, Doc...” - aveva gridato, per farsi sentire - “Si torna a casa.”


Casa. Jack sorrise, senza rispondere. A casa...


***


Che problema c’è?

Stiamo perdendo carburante.


Gettate giù la zavorra…


Jack stava ancora urlando contro Lapidus quando Sawyer si era sporto verso Kate, sussurrandole qualcosa nell'orecchio e poi baciandola.

Lo aveva guardato, aveva sentito la domanda di lei e... aveva capito.


Stai per pagare il tuo sbaglio, Jack, come uomo e non come leader.”


L'orrore lo aveva bloccato, la consapevolezza non era si mutata in reazione, tempismo, decisione.

Jack era rimasto immobile, come una bestia in trappola.

Irrazionalmente, aveva pensato ad Achara, al suo terrore innanzi a ciò che avrebbe dovuto tatuare, come la paralizzasse, impedendole ogni movimento.

Schiacciata dall'inevitabile. E consapevole delle conseguenze.


Le conseguenze...


Sto per lasciarti indietro.


Sawyer si era voltato. Gli aveva sorriso, così rapido da essere quasi invisibile.

Malizioso, forse.


Che vuoi farci, Doc. Non puoi salvare tutti.


Un attimo dopo, le onde lo avevano risucchiato. E Sawyer era scomparso, per non riemergere più.


Epilogo


Cosa stai celebrando?”

Non sto celebrando.”


Juliet aveva occhi grandi e azzurri. Ma non c'erano riflessi al loro interno. E Sawyer, emergendo dalle acque e camminando sulla sabbia, scosse i capelli, sollevando spruzzi, manifestando disappunto.

Una bottiglia di rhum, una spiaggia, una donna bionda... mio dio, che clichè per un naufrago appena approdato.


Ma Juliet indicava qualcosa, un braccio teso, un dito puntato.

E Sawyer si voltò, fissando l'orizzonte.


Il fumo sul mare si levava senza suoni.


Ma era nero.

Come la notte.

Come la morte.


Quella è la nostra nave?”

Lo era.”


Jack.” - pensò soltanto, fissando l'orizzonte dove il mondo iniziava e finiva. Su quella linea, vita e morte si donavano l'ultimo bacio... e quel bacio carbonizzava il cielo.


Il fuoco. Il fuoco ti ha divorato.


Sto bruciando... sto lentamente bruciando...”


Jack.


Tutto si spegne. Tutto si estingue.


Regola numero dieci: solo tu. Il resto è cenere.


Poi, una luce accecante li investì. E Sawyer si sentì svanire.

Svanire. E, tutto sommato, ebbe l'impressione di provare sollievo.



Lascia che ti chieda una cosa, Jack.

Perché vuoi lasciare l'isola?

Da cosa vuoi tornare così disperatamente?”

(Ben,“Through the looking glass”)



(17 Luglio 2012)